Mozione n. 577

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 577

LAI – COCCO sulla necessità di contenere i costi del carburante sul territorio sardo e garantire la tenuta del sistema economico della Sardegna.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– i prezzi dei carburanti in Sardegna risultano di fatto tra i più elevati all’interno dello Stato italiano, con aumenti che rasentano quasi il doppio del prezzo rispetto all’anno precedente, da cui conseguono il rincaro dei trasporti e a seguire l’incremento di tutti i prezzi al dettaglio e soprattutto dei prodotti di prima necessità e delle materie prime provenienti dalla penisola;
– l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, dei combustibili per il riscaldamento e per autotrazione, sommato all’incremento generale del costo della vita, hanno prodotto l’effetto immediato di un ulteriore impoverimento del potere d’acquisto della popolazione sarda, già profondamente appesantita dalla condizione di insularità e dalla pandemia da Covid-19;
– tale contingenza ha determinato una seria crisi per numerose aziende produttive in tutti i settori trainanti dell’economia sarda, nonché la netta flessione del prodotto interno lordo isolano;

RILEVATO che:
– siamo di fronte ad uno scenario piuttosto preoccupante, i cui effetti negativi sono eccezionalmente evidenti per l’economia della Sardegna, con gravissime ed immediate ripercussioni economiche e sociali ormai insostenibili;
– è inconfutabile che un intervento da parte del Governo centrale per calmierare e vigilare sui prezzi legati all’approvvigionamento energetico ed al costo dei carburanti non sarà sufficiente a sostenere il bilancio delle famiglie, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni;
DATO ATTO che:
– ai sensi del novellato articolo 10 del 2013 dello Statuto speciale per la Sardegna (Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3), così come modificato dall’articolo 1, comma 514, legge 27 dicembre 2013, n. 147, proprio per assecondare le richieste dei sardi in materia di agevolazioni fiscali, in virtù del potere sui 9/10 delle accise la Regione può “modificare le aliquote in aumento entro i valori di imposizione stabiliti dalla normativa statale o in diminuzione fino ad azzerarle”;
– in sintesi la Sardegna, con un provvedimento d’emergenza della durata di 6 mesi, può applicare una detrazione di imposta di circa 300 milioni che ridurrebbe drasticamente il prezzo finale del carburante, tutelando così la vita dei sardi e l’economia della Sardegna;
– all’apparente rinuncia di 300 milioni nel bilancio della Regione corrisponderebbe una limitazione del danno erariale molto più generale e un potenziale guadagno di medio termine, garantendo continuità nella riscossione delle tasse e assicurando nel contempo ai sardi prezzi accessibili dei carburanti;
– ancora, il mancato introito di 300 milioni nel bilancio regionale sarebbe compensato dai risparmi dichiarati a più riprese dal Presidente Solinas, ammontanti esattamente alla stessa cifra, che garantirebbe la copertura economica e dunque la sostenibilità sociale al provvedimento proposto;

RITENUTO che:
– stante la situazione d’emergenza economica questo provvedimento è più che mai necessario per garantire la sopravvivenza dell’isola, salvare il nostro tessuto produttivo e i livelli dei consumi;
– la situazione altamente penalizzante per i cittadini e le imprese sarde, impone di utilizzare con coraggio gli spazi di sovranità che competono alla Regione autonoma della Sardegna e che possono consentirci di affrontare la crisi in maniera più incisiva,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

ad attivare con un provvedimento d’emergenza la sospensione temporanea dell’esigibilità dell’accisa sul carburante, al fine di contenere i costi del carburante sul territorio sardo, favorire il superamento della difficile congiuntura economica in corso e garantire la tenuta del sistema economico della Sardegna.

Cagliari 29 marzo 2022

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