Mozione n. 515

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 515

(Discussa il 01/10/2021 – Approvato Ordine del giorno n. 64 il 01/10/2021)

PINNA – CADDEO – ORRÙ – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA – COCCO – LAI – AGUS – LOI – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo sulla strategia e le azioni da intraprendere a contrasto delle discriminazioni e violenza basate sul genere e sull’orientamento sessuale.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– la Regione riconosce che la violenza sulle donne è violenza di genere;
– la Regione identifica la parità di genere come valore fondamentale di cittadinanza e di convivenza, oltreché un principio ineludibile per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
– la Regione, attraverso i suoi organismi, promuove l’affermazione di un rafforzato ruolo delle donne nella società e la diffusione di una cultura antidiscriminatoria a tutti i livelli e agisce per l’individuazione e la rimozione degli ostacoli che impediscono una piena e riconosciuta uguaglianza formale e sostanziale tra uomini e donne nella presenza attiva alla vita economica sociale e culturale;
– nonostante la sottoscrizione della Carta di impegni per la parità di genere da parte dei candidati a presidente e nella fattispecie sottoscritta il 26 gennaio 2019 dal Presidente della Regione in carica, non sia ancora stato istituito l’Assessorato per le pari opportunità;

EVIDENZIATO che:
– le cronache recenti, suffragate dai dati dell’Istat e dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), raccontano di un preoccupante aumento in ambito nazionale e regionale, sia delle denunce di atti di violenza di genere che di casi di femminicidio;
– nella società isolana risultano permanere nelle relazioni di genere, anche tra i più giovani, rapporti conflittuali tendenti sovente a sfociare in azioni violente;
– le statistiche danno in aumento le segnalazioni di maltrattamenti e di abusi, fino al preoccupante fenomeno di femminicidi, ma anche di casi di bullismo, violenza di tipo razzista e omotransfobia che rappresentano una delle cause più diffuse di suicidio tra gli adolescenti;
– per una vera azione di prevenzione è fondamentale educare all’uguaglianza tra donne e uomini, ed in generale tra le persone, al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali a partire dall’infanzia e proseguendo fino all’età adulta;

CONSIDERATO che la Regione:
– ha nel tempo adeguato la propria normativa in materia di contrasto alla violenza di genere prima con l’approvazione, nel 2007, della legge n. 8 (Norme per l’istituzione dei centri antiviolenza e le case di accoglienza per le vittime di violenza), e successivamente provvedendo, attraverso la legge n. 33 del 2018 e n. 48 del 2018 ad istituire il Reddito di libertà al fine di agevolare l’intraprendimento di un percorso di autonomia e indipendenza economica per le donne vittime di violenza;
– al fine di studiare il fenomeno e attivare le opportune misure di prevenzione nonché per valutare e monitorare le politiche regionali di contrasto alle violenze di genere ha, infine, con la deliberazione n. 47/80 del 24 settembre 2020, approvato l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza, costituito poi con decreto dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale n. 25 del 30 dicembre 2020;

RILEVATO che:
– la violenza contro le donne, il femminicidio e la discriminazione di genere pervadono ogni ambito della società contemporanea, senza limiti geografici e culturali;
– ancora oggi, un numero allarmante di donne è bersaglio di violenze fisiche e psicologiche per mano della controparte maschile; violenze dirette, spesso fatali, a cui si affianca una violenza linguistica, più nascosta, diffusa e veicolata in modo implicito e a più livelli;
– è fondamentale, al fine di garantire una vera ed effettiva tutela di tutte le donne, dedicare specifica attenzione alle donne con disabilità, che molto spesso, a causa di stereotipi e pregiudizi non sono ritenute come potenziali vittime di abusi e di conseguenza non sono neanche considerate e conteggiate all’interno delle indagini e ricerche sui fenomeni relativi alla violenza e della violenza domestica;
– le statistiche mostrano che, tra i molti casi portati in tribunale, solo pochi sono stati commessi contro donne con disabilità; ciò significa che la violenza non viene denunciata o che la donna con disabilità risulta meno attendibile in quanto ritenuta non in grado di denunciale l’accaduto su base paritaria rispetto alle altre donne;
– è quindi necessaria un’adeguata formazione dei professionisti responsabili di ricevere le denunce (forze di polizia, magistratura, ecc.) di violenza e stupro su come accogliere le donne con disabilità quando denunciano violenze o maltrattamenti e abusi;

RITENUTO che sia necessario implementare con urgenza le azioni e i progetti per l’attuazione della parità di genere e per il contrasto ai fenomeni di discriminazione e violenza di genere, omo-lesbo-bi-trans-fobica e misogina o indirizzata a persone di diversa cultura o etnia,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a istituire, come da impegni sottoscritti, l’Assessorato per le pari opportunità;
2) a valorizzare la differenza di genere e l’affermazione della specificità, libertà e autonomia femminile per il raggiungimento della parità giuridica, sociale ed economica tra i generi, raccordandosi con le donne e gli uomini elette/i nelle istituzioni, con le parti sociali, con la CPO regionale e la Consigliera di parità, con l’Osservatorio regionale sulla violenza, con la Rete di coordinamento regionale dei centri antiviolenza, con le rappresentanze femminili delle realtà economiche, imprenditoriali, professionali e del lavoro, nonché con le associazioni femminili, i centri di documentazione delle donne e gli enti ed istituti culturali per la promozione della cultura delle differenze di genere presenti nella regione;
3) ad approvare un piano strategico di valenza pluriennale per il contrasto alla violenza e alla discriminazione per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale ed all’identità di genere attraverso una doppia azione di educazione e prevenzione degli atti discriminatori e/o violenti e assistenza alle vittime di violenza di genere, razzista e omo-lesbo-bi-trans-fobica;
4) ad operare per la rimozione di ogni forma di disuguaglianza pregiudizievole, nonché di ogni discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle persone, in particolare delle bambine, delle ragazze e delle donne e delle persone LGBTQIA, che ne limiti in ogni modo la libertà, ne impedisca il pieno sviluppo della personalità e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale della Regione;
5) ad incoraggiare e sostenere politiche per l’inserimento attivo delle donne nel lavoro e per la conciliazione tra l’attività lavorativa, professionale e la vita privata e familiare per donne e per uomini;
6) ad attivare tutte le attività di prevenzione e di informazione anche in ottemperanza a quanto disposto all’articolo 2 bis dalla legge n. 8 del 2007 così come modificato e integrato dall’articolo 3, comma 1, della legge regionale n. 26 del 2013, che recita: “la Regione Sardegna promuove, concorre ad attuare e attua direttamente manifestazioni, iniziative, progetti formativi, divulgativi e di approfondimento, studi e ricerche, volti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto alle discriminazioni ed alla violenza di genere”;
7) a dare attuazione a quanto stabilito all’articolo 8, (Progetti di educazione all’affettività e alla parità di genere commi 1 e 2) della legge n. 33 del 2018 (Istituzione del reddito di libertà) a sostenere e promuovere progetti e iniziative in ogni scuola di ordine e grado volti a perseguire gli obiettivi di educazione e formazione alla cittadinanza di genere e alla cultura di non discriminazione, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale, delle opinioni e dello status economico e sociale;
8) ad implementare il finanziamento dei programmi di sensibilizzazione e prevenzione in cui siano previsti contenuti e modalità di comunicazione, nonché gli strumenti, accessibili a tutti i soggetti interessati e in particolare a tutte le donne e persone con disabilità, in particolare modo a quelle con disabilità sensoriali, a quelle con disabilità intellettiva e con disabilità psico-sociale per rendere operativa la presa in carico integrata da parte dei soggetti facenti parte della rete antiviolenza; inoltre, il materiale informativo deve essere fornito in formati adatti ad essere consultati dalle stesse donne con diverse disabilità;
9) a incentivare mediante la concessione di contributi a favore di iniziative, progetti e manifestazioni proposte dagli enti locali, in forma singola o associata, per la promozione ed il conseguimento delle pari opportunità e per il contrasto alle discriminazioni ed alla violenza di genere;
10) a sostenere con specifici finanziamenti a sostegno di iniziative, progetti e manifestazioni per:
a) la diffusione e l’attuazione del principio di pari opportunità fra donna e uomo;
b) la promozione e la valorizzazione della condizione femminile;
c) la prevenzione ed il contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista;
11) a consolidare il sistema di prevenzione della violenza di genere previsto dalla normativa regionale vigente e già attivo sul territorio, valorizzando le competenze di tutti i soggetti pubblici e privati impegnati sul tema, al fine di promuovere politiche e azioni integrate dirette ad eliminare la violenza contro le donne in qualsiasi forma essa si manifesti, anche in forza dei principi e degli interventi in essere e previsti;
12) a presentare al Consiglio regionale con cadenza annuale, una relazione sullo stato d’attuazione delle politiche in materia di violenza di genere, femminicidio, stalking e delle iniziative poste in essere da tutti i soggetti individuati e coinvolti.

Cagliari, 30 settembre 2021

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