Mozione n. 421

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 421

CIUSA – MANCA Desiré Alma – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sull’applicazione del protocollo di svolgimento dei concorsi pubblici.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2021 è stato adottato dal Dipartimento della funzione pubblica il Protocollo per la prevenzione e la protezione dal rischio di contagio da Covid-19 nell’organizzazione e nella gestione delle prove selettive dei concorsi pubblici (articolo 1, comma 10, lettera z);
– il protocollo, validato dal Comitato tecnico-scientifico presso il Dipartimento della protezione civile nel corso della seduta del 29 gennaio 2021, prende a riferimento il protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 nello svolgimento dei concorsi pubblici di competenza della commissione RIPAM (adottato il 31 luglio 2020 e validato dal CTS), aggiornandone e ad adattandone le previsioni al contesto attuale e all’utilizzo generalizzato da parte di tutte le amministrazioni pubbliche;
– il protocollo si rivolge ai soggetti coinvolti a vario titolo nelle procedure concorsuali, quali ad esempio le amministrazioni titolari delle procedure concorsuali, le commissioni esaminatrici, il personale di vigilanza, i candidati e agli altri enti pubblici e privati coinvolti nella gestione dei concorsi;
– oltre alle misure igienico sanitarie da adottare per l’organizzazione dei concorsi, il protocollo prevede specifiche indicazioni in merito ai requisiti delle aree concorsuali, ai requisiti dimensionali delle aule concorso (organizzazione dell’accesso, seduta e dell’uscita dei candidati) e per lo svolgimento della prova;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021 dispone (articolo 1, comma 10, lettera z) che “a decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della funzione pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’articolo 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile”;
– la norma precisa che restano prive di limitazioni le procedure per le quali la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, fatte salve le cautele generali proprie del contenimento della diffusione epidemiologica;
– l’obiettivo è quello di “fornire indicazioni volte alla prevenzione e protezione dal rischio di contagio da Covid-19 nell’organizzazione e la gestione delle prove di concorso rientranti nell’ambito di applicazione del DPCM 14 gennaio 2021. Infatti queste indicazioni si rivolgono:
a) alle amministrazioni titolari delle procedure concorsuali;
b) alle commissioni esaminatrici;
c) al personale di vigilanza;
d) ai candidati;
e) a tutti gli altri soggetti terzi comunque coinvolti (altri enti pubblici e privati coinvolti nella gestione delle procedure concorsuali, gestori della sede e/o con funzioni di supporto organizzativo e logistico);
f) eventuale personale sanitario presente in loco.”;

CONSIDERATO che:
– i concorsi pubblici erano stati sospesi il 17 marzo 2020 con il decreto “Cura Italia” e poi sono stati riavviati quando la pandemia Covid sembrava in via di risoluzione;
– il decreto legge “Rilancio”, a maggio, aveva posto in via sperimentale nuove regole fino al 31 dicembre 2020, come lo svolgimento presso sedi decentrate per evitare spostamenti massicci di candidati, o l’utilizzo della tecnologia digitale sia per le prove scritte che per l’orale;
– i concorsi erano quindi ripresi in tutta Italia, ma a causa dell’aumento dei contagi sono stati poi di nuovo bloccati;
– dallo scorso novembre le prove preselettive, scritte e abilitazioni professionali sono state sospese;
– è stato invece possibile lo svolgimento di concorsi, in varie modalità, per le professioni sanitarie e le Forze dell’ordine mentre per tutti gli altri enti pubblici il DPCM del 3 novembre ha trovato una parziale soluzione per sopperire alla mancanza di organici consentendo l’utilizzo delle graduatorie di merito vigenti già approvate da altri enti pubblici, consentendo quindi una chiamata inaspettata per gli idonei non vincitori;
– gli altri concorsi non rientranti nelle eccezioni precedenti hanno visto la sospensione momentanea diventare di lungo periodo con il DPCM del 3 dicembre, che l’ha di fatto prolungata fino al 15 gennaio;
– con l’ultimo decreto è rimasta in vigore la sospensione della possibilità di svolgere procedure preselettive e scritte, ma all’articolo 1, comma 10, lettera z), si avvisa già che «a decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della funzione pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico»;

EVIDENZIATO che:
– il numero dei posti che i concorsi bloccati tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 mettevano a bando si attesta intorno ai 20mila posti sospesi, che aumenta se si prendono in considerazione i concorsi autorizzati negli ultimi mesi e non ancora partiti e quelli straordinari previsti anche dal decreto “Rilancio”;
– secondo una ricerca pubblicata a inizio luglio del portale Forumpa la cifra è pari a oltre 37mila e ora si cerca di recuperare;
– il protocollo validato dal CTS si applica alle prove preselettive e alle prove scritte delle procedure concorsuali, pertanto, le prove orali e pratiche «potranno svolgersi in via telematica» e se questo non dovesse essere possibile dovranno seguire le regole del protocollo, in particolare nello scaglionamento degli orari di presentazione dei candidati e, dove possibile, nell’organizzazione in spazi aperti dello svolgimento delle prove;
– inoltre, alle ormai classiche indicazioni dell’ultimo anno (non presentarsi se sottoposti a regime di quarantena o isolamento domiciliare fiduciario o con una temperatura superiore ai 37,5° C o con tosse, difficoltà respiratoria, perdita di gusto e olfatto, mal di gola) se ne aggiungono due nuove: occorre presentarsi da soli e senza alcun tipo di bagaglio e consegnare all’ingresso dell’area concorsuale «un referto relativo a un test antigenico rapido o molecolare effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo» in una struttura pubblica o privata nelle 48 ore precedenti la data di svolgimento delle prove;
– infine il protocollo prevede che dal momento di accesso dell’area concorsuale sarà obbligatorio indossare la mascherina chirurgica messa a disposizione dall’amministrazione organizzatrice. Chiunque non volesse rispettare anche solo una di queste indicazioni non potrà accedere all’area concorsuale;

RILEVATO che:
– l’associazione per la difesa e tutela dei consumatori Altroconsumo a dicembre aveva fatto un’indagine da cui era emerso come il costo del tampone in sei regioni prese in esame variasse per tipologia e territorio: dai 22 euro per un tampone rapido in Lazio ai 40 se fatto invece in Piemonte, e dai 60 euro di un molecolare ai 110;
– il fattore costo del tampone si aggiunge all’investimento economico da sostenere quando si intende partecipare ad un concorso pubblico: dai testi su cui studiare ai mezzi per spostarsi e spesso la ricerca di sistemazioni varie per dormire fuori casa,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

affinché mettano in campo tutte le misure necessarie a voler dare un sostegno fattivo alla ripresa dei concorsi pubblici presso gli enti pubblici della Sardegna, anche definendo una misura economica da dedicare al rimborso dei costi del tampone per tutti coloro che, regolarmente registrati, dovranno affrontare le prove concorsuali scritte in presenza.

Cagliari, 2 marzo 2021

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