Mozione n. 395

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 395

TALANAS – CERA – MARRAS – SATTA Giovanni Antonio – COCCIU – CAREDDA relativa alla necessità della riapertura di associazioni culturali e circoli ricreativi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– sono molteplici gli appelli e le richieste di aiuto giunte da parte del tessuto associativo sardo in merito ai provvedimenti che limitano la riapertura di circoli ricreativi e associazioni culturali;
– i centri culturali e ricreativi sono destinatari delle ulteriori urgenti misure per il contenimento della diffusione da Covid-19 previste dal DPCM 24 ottobre 2020 (articolo 1 comma 9 lett. f);
– i circoli ricreativi e le associazioni culturali costituiscono un fondamentale teatro di vita sociale, nel quale trovano espressione le più libere aggregazioni tra cittadini. In tali centri si svolgono azioni di sviluppo e promozione della solidarietà sociale, del senso dell’appartenenza alla comunità e della valorizzazione delle istanze solidaristiche tra individui. In quel contesto vengono svolte attività di scambio culturale e ricreative che costituiscono sfogo delle necessarie forme di affermazione della personalità dei soci/avventori o degli utenti di volta in volta coinvolti in questi punti d’incontro;
– nel nostro territorio questi luoghi di ritrovo rappresentano un punto di riferimento importante, in particolare nelle numerose piccole realtà, in quanto soddisfano i bisogni di solidarietà, socialità e aggregazione che si manifestano tra i cittadini;
– che tale sofferenza, come di evidenza, colpisce non solo i fruitori bensì tutto l’ampio arco delle già deboli economie che ruotano intorno a questi fondamentali presidi di coesione e tenuta sociale;

CONSIDERATO che:
– la pandemia da Covid-19, oltre alle drammatiche conseguenze sanitarie, ha generato un grave e negativo impatto nel mondo delle associazioni ricreative, culturali e di promozione sociale;
– le restrizioni previste dai DPCM citati sono ancora in vigore e, come è noto, costituiscono un limite oramai non più economicamente e psicologicamente tollerabile da quelle fasce della società che in queste associazioni trovano insostituibile occasione di recupero delle dissipate energie emotive poste a dura prova dal perdurare delle privazioni contemplate dalla normazione di emergenza; la personale/singolare resilienza di molti tra noi cittadini trova nei centri in menzione l’unico trampolino emotivo e cognitivo per la propria attivazione;

RITENUTO che:
– il rapporto tra precauzione sanitaria e restrizione della libertà costituisca un rapporto dinamico che nel lungo periodo non può che trovare necessario bilanciamento in soluzioni normative e amministrative che contemplino il temperamento delle esigenze di contrasto all’epidemia a favore di un responsabile graduale recupero di una parte importante della libertà di espressione delle istanze sociali;
– in tema di bilanciamento dei diritti, sembra opportuno richiamare la sentenza della Corte costituzionale n. 85/2013 laddove efficacemente afferma che: “Tutti i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione si trovano in rapporto di integrazione reciproca e non è possibile pertanto individuare uno di essi che abbia la prevalenza assoluta sugli altri (…) Il punto di equilibrio, proprio perché dinamico e non prefissato in anticipo, deve essere valutato (…) secondo criteri di proporzionalità e di ragionevolezza, tali da non consentire un sacrificio del loro nucleo essenziale.”;
– le attività svolte nei centri ricreativi e culturali devono essere curate con particolare attenzione essendo le stesse parte fondamentale della prossima azione di rilancio economico e sociale, a disposizione delle istituzioni per la riduzione delle drammatiche conseguenze soprattutto psicologiche che la pandemia sta determinando nei cittadini;

RITENUTO pertanto di non poter trascurare le conseguenze economiche e sociali determinate dalla chiusura di circoli ricreativi e associazioni culturali,

impegna il Presidente della Regione, la Giunta regionale e l’Assessorato competente

1) fatte salve le precauzioni più utili al contenimento/eliminazione delle forme di contagio, a mettere in campo ogni opportuna azione per l’immediata riapertura dei centri ricreativi e culturali presenti nel territorio sardo;
2) a individuare forme di sostegno economico alle attività in questione fortemente indebolite dalle lunghe restrizioni di cui in premessa.

Cagliari, 27 gennaio 2021

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