Mozione n. 372

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 372

MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro sulla necessità di istituire presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari un centro integrato multidisciplinare per la prevenzione e la cura del Piede diabetico.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in Sardegna circa 120.000 persone soffrono di diabete;
– la Sardegna è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1 nella fascia 0-14 anni (circa 700);
– anche il diabete di tipo 2 (cosiddetto diabete dell’adulto) è in drammatica crescita per vari motivi, tra i quali, in primis, stili di vita inadeguati, un’alimentazione scorretta e squilibrata e un’attività fisica pressoché assente, tanto che si stimano circa 5.000 nuovi casi all’anno;
– la maggior parte della spesa associata alla patologia diabetica è determinata dal trattamento delle complicanze: lo studio CODE-2 ha evidenziato come alla gestione delle complicanze sia destinato il 39 per cento del costo medio annuo pro capite e ha segnalato a livello europeo un incremento della spesa sanitaria globale dei pazienti con complicanze pari a circa 3,5 volte rispetto ai casi non complicati, soprattutto in conseguenza della crescita della spesa ospedaliera;
– il diabete può determinare complicanze acute e croniche;
– nel diabete tipo 2 le complicanze acute sono piuttosto rare, mentre sono molto frequenti le complicanze croniche a livello organico quali malattie cardiovascolari, retinopatia diabetica, nefropatia diabetica, complicanze vascolari degli arti inferiori, neuropatia diabetica e “Piede diabetico”;

CONSIDERATO che:
– il Documento di consenso internazionale sul piede diabetico (International consensus on the diabetic foot) del 1999 definisce il piede diabetico come “una condizione di infezione, ulcerazione e/o distruzione di tessuti profondi associate ad anomalie neurologiche e a vari gradi di vasculopatia periferica degli arti inferiori”, che concorre a modificare anatomicamente e funzionalmente il piede con esposizione dell’organo a lesioni anche gravi che trasformano la patologia medica cronica in una patologia di rilievo chirurgico e possono portare, in ultima analisi, ad amputazioni;
– il Piede diabetico ha un alto impatto epidemiologico, dato che colpisce il 5 per cento dei pazienti con diabete, rappresenta circa il 2-4 per cento di tutti i ricoveri ospedalieri per diabete e determina un consumo di risorse pari al 25 per cento circa della spesa complessiva per l’assistenza ai pazienti diabetici;
– tale complicanza colpisce in genere pazienti diabetici con diverse comorbilità, particolarmente fragili e complessi da gestire clinicamente;
– numerosi studi indicano come l’ulcera del piede diabetico non sia soltanto uno stato patologico organico, ma rappresenti un fattore psicosociale in grado di influire negativamente sulla qualità della vita dei pazienti;
– il Piede diabetico costituisce statisticamente la prima causa di amputazione degli arti inferiori di origine non traumatica, dato che si stima che circa il 70 per cento di tutte le amputazioni che vengono eseguite sono effettuate su persone con diabete;
– un’amputazione compromette gravemente la qualità di vita del paziente, che perde la propria autonomia ed è maggiormente predisposto a sviluppare uno stato depressivo;
– pertanto, è di palmare evidenza l’importanza che riveste un programma di prevenzione e un percorso terapeutico adeguatamente strutturati che coinvolgano i vari professionisti e le strutture adibite alla cura del piede diabetico, anche al fine di ridurre la spesa sanitaria;
– in proposito, il Documento di consenso sul trattamento dell’arteriopatia periferica nel paziente diabetico (SID-AMD, SIRM, SICVE) del 2012 ha sottolineato la complessità e varietà delle manifestazioni del piede diabetico, in cui problematiche di ischemia e neuropatia si intersecano con problematiche di biomeccanica, infezione e riparazione delle ferite, che rendono inapplicabile un approccio monospecialistico e altamente auspicabile un approccio multidisciplinare in grado di garantire la presa in carico globale del paziente e di consentire il recupero funzionale del piede e l’ottimizzazione delle condizioni cliniche;
– il predetto Documento precisa che l’equipe multidisciplinare dedicata deve includere figure professionali con competenze specialistiche diversificate come diabetologo, chirurgo vascolare, radiologo interventista, ortopedico, infettivologo, microbiologo, dermatologo, cardiologo, tecnico ortopedico, podologo e psichiatra;
– analogamente, le Linee guida internazionali sul piede diabetico redatte dall’International working group on the diabetic foot (IWGDF) nel 2015 hanno evidenziato come molti studi in tutto il mondo abbiano costantemente dimostrato che la costituzione di un team multidisciplinare per la cura del piede diabetico è associato a una diminuzione del numero delle amputazioni d’arto legate al diabete stesso;
– il Documento di consenso ha richiamato il dato, supportato da numerosi studi, secondo cui un approccio multidisciplinare che associ prevenzione, istruzione del paziente e trattamento multifattoriale delle ulcere del piede, può ridurre i tassi di amputazione del 43-85 per cento;
– nell’edizione italiana del Documento è stata messa in luce la necessità che il servizio di diabetologia diventi centro integrato multidisciplinare del piede diabetico, integrazione multidisciplinare sia tra le varie professioni sanitarie (medici, infermieri, podologi) che tra 2011, le amputazioni minori dal 5,2 per mille al 2,1 per mille e le amputazioni maggiori dall’1,29 per mille allo 0,13 per mille;
– sempre negli anni 2000, J. Apelqvist e J. Larsson dimostrarono che una strategia preventiva, con un trattamento multidisciplinare delle ulcere, comporta una riduzione delle amputazioni superiore al 50 per cento;
– professionisti di branche diverse (ortopedico, chirurgo vascolare e generale, angiologo, radiologo interventista, tecnico ortopedico, ecc.);
– in Italia uno studio osservazionale prospettico condotto da G. De Corrado dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2011 ha valutato nell’Azienda sanitaria locale di Asti i vantaggi dell’attivazione di un centro per il piede diabetico di II livello con un programma assistenziale multidisciplinare secondo gli indirizzi riportati nel Documento di consenso, che ha condotto al dimezzamento dell’incidenza annua di ulcere dal 2000 al 2011 e ha ridotto le amputazioni totali dal 6,4 per mille del 2000 al 2,2 per mille del tutti questi studi indicano chiaramente come la presa in carico del paziente da parte di un’equipe multidisciplinare per la gestione e cura del piede diabetico sia fondamentale al fine di ridurre l’incidenza di gravi eventi quali le amputazioni e consenta un miglioramento della qualità della vita del paziente, una riduzione dei tassi di mortalità e un risparmio sulla spesa sanitaria;
– la Regione Toscana tramite il Piano sanitario regionale 2008-2010 ha attivato un modello generale di presa in carico multidisciplinare del paziente cronico basato sul cosiddetto approccio “proattivo” con il coinvolgimento attivo tanto del personale sanitario che dei pazienti stessi, che diventano parte integrante del processo assistenziale;

EVIDENZIATO che allo stato attuale in Sardegna, secondo dati ricavati dagli annali AMD 2018, è sottoposto a controllo del piede solo 1,8 percento dei pazienti diabetici contro la media nazionale del 22 per cento;

CONSIDERATO che:
– l’Azienda ospedaliero-universitaria (AOU) di Sassari è DEA di II livello (HUB), dotata di tutte le strutture previste per l’ospedale di I livello nonché di strutture che attengono alle discipline più complesse quali: cardiologia con emodinamica interventistica H24, chirurgia d’urgenza, neurochirurgia, cardiochirurgia, rianimazione cardiochirurgica, chirurgia vascolare, chirurgia toracica, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia plastica, endoscopia digestiva ad elevata complessità (di III livello), broncoscopia interventistica, radiologia interventistica, rianimazione pediatrica e neonatale;
– nella stessa devono essere presenti H24: servizi di radiologia con TAC, ecografia (con presenza medica) e risonanza magnetica; medicina nucleare; laboratorio; servizio immunotrasfusionale; altre eventuali discipline di alta specialità;
– il Servizio di diabetologia dell’AOU di Sassari garantisce l’assistenza a tutti i pazienti affetti da diabete di tipo 1 e 2 insulino trattati e complicati, e fornisce le necessarie consulenze specialistiche a tutte le strutture dell’Azienda per i pazienti con problematiche diabetologiche, dislipidemiche e nutrizionali;
– i pazienti sono seguiti sotto l’aspetto dietetico e per gli esami di controllo della glicemia, del metabolismo lipidico e di altre complicanze d’organo, effettuati presso il laboratorio della struttura;
– la struttura è impegnata in varie attività di ricerca e svolge attività didattica;
– nell’Azienda sono presenti le figure professionali e gli specialisti medici impegnati a vario titolo nella gestione delle complicanze del diabete e in particolare delle variegate e complesse problematiche connesse al Piede diabetico;
– tuttavia, le suddette figure professionali e gli specialisti medici operano, attualmente, in modo atomistico, poiché manca una presa in carico globale del paziente affetto da tale patologia attraverso un centro integrato multidisciplinare;

OSSERVATO che il Documento di consenso sopra citato individua proprio negli ospedali universitari la sede ottimale dei centri di eccellenza e di riferimento per gli altri centri per la cura del Piede diabetico, in grado di svolgere idealmente anche un ruolo di formazione e di organizzazione di workshop e meeting, nonché di attivare proficue collaborazioni con le organizzazioni rappresentative dei pazienti e con gli altri centri specializzati per la creazione di percorsi e programmi condivisi di prevenzione e trattamento della patologia;

impegna la Giunta regionale e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

ad adottare gli atti e le misure di competenza necessarie al fine di creare le condizioni per l’istituzione presso l’AOU di Sassari di un centro integrato multidisciplinare per la prevenzione e la cura del Piede diabetico per la presa in carico globale del paziente secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida e nel Documento di consenso sul piede diabetico.

Cagliari, 9 dicembre 2020

Condividi: