Mozione n. 348

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 348

CIUSA – MANCA Desirè Alma – LI GIOI – SOLINAS Alessandro – LAI – COCCO in merito alla necessità di intraprendere urgentemente le iniziative necessarie ad assicurare l’assistenza pediatrica fino ai 14 anni di età.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– in base alla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, recepita dal Parlamento con la legge 27 maggio 1991, n.176, lo Stato riconosce l’infanzia come un bene sociale da salvaguardare e sul quale investire e riconferma che la tutela sanitaria dell’infanzia e dell’adolescenza è un diritto fondamentale ed è uno degli obiettivi specifici proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità;
– la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, che ha modificato il titolo V della Costituzione, ha affidato piena potestà alle regioni sul piano legislativo e regolamentare in materia di salute, fatte salve le competenze attribuite dalle norme allo Stato;
– nell’ambito della tutela costituzionale della salute del cittadino intesa quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, il Servizio sanitario nazionale demanda al medico convenzionato per la pediatria di famiglia i compiti di prevenzione individuale, diagnosi, cura, riabilitazione ed educazione sanitaria;
– il Servizio sanitario nazionale prevede per tutti i cittadini, dalla nascita ai 14 anni di età, o per particolari situazioni sino ai 16 anni, l’assistenza gratuita da parte di un medico specialista in pediatria;

CONSIDERATO che:
– il pediatra di famiglia è lo specialista formato specificamente per offrire la tutela della salute per tutto l’arco della crescita e dello sviluppo e si muove nell’area delle cure primarie:
– fornisce un accesso diretto all’interno del sistema sanitario, per offrire una tutela della salute completa e coordinata ai bambini, ragazzi ed adolescenti per tutto l’arco della crescita e dello sviluppo e si muove nell’area delle cure primarie, partecipando all’appropriatezza e continuità dell’assistenza;
– determina un utilizzo efficiente delle risorse sanitarie attraverso il coordinamento delle cure, il lavoro con altri professionisti presenti nel contesto organizzativo delle cure primarie, agendo da interfaccia con altre specialità ed assumendo, se necessario, il ruolo di difensore dell’interesse dei pazienti;
– sviluppa un approccio centrato sulla persona, orientato all’individuo, alla sua famiglia e alla sua comunità;
– gestisce contemporaneamente i problemi di salute sia acuti che cronici dei singoli pazienti;
– garantisce le prestazioni sanitarie con attenzione allo sviluppo fisico, psichico, relazionale, cognitivo del bambino e dell’adolescente nel contesto sociale ed ambientale in cui è inserito;
– nei mesi scorsi la Società italiana di pediatria ha denunciato che:
– “nell’Isola ci sono solo 177 pediatri di libera scelta per 377 comuni e negli ultimi due anni sono andati in pensione 11 professionisti che non sono stati sostituiti”;
– “la mancanza di un piano organico di programmazione delle assunzioni per la pediatria ospedaliera, capace di sopperire alle carenze di specialisti e rendere possibile la prosecuzione delle attività dei reparti di Pediatria alla luce della attuale complessità dell’assistenza dei bambini e degli adolescenti”;
– sempre nei mesi scorsi il segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri (FIMP) ha parlato di “progressivo smantellamento dell’assistenza di base negli ambulatori dei pediatri di famiglia e l’estinzione del medico pediatra di libera scelta”, smantellamento che ha comportato lo spostamento dell’assistenza dei bambini dai 6 ai 14 anni verso il medico di medicina generale;

VISTO che:
– con la deliberazione n. 51/3 del 28 dicembre 2012 sono stati definiti gli ambiti territoriali della pediatria di libera scelta che garantiscono la libertà di scelta degli assistiti con la presenza di almeno due pediatri in ogni ambito, ad eccezione dei territori con bassa densità della popolazione pediatrica che oltretutto interessano spesso i territori più svantaggiati anche dal punto di vista della viabilità per i quali è stata prevista la presenza di un unico pediatra e con un numero di assistiti inferiore a 600;
– di regola, ogni pediatra può avere fino a 800 assistiti; tuttavia possono essere concesse deroghe in relazione a particolari situazioni locali, come avviene nel caso in cui in una zona non ci sia disponibilità di altri pediatri, oppure quando in una famiglia si aggiunge un nuovo bambino; in tali situazioni il pediatra può avere fino a 880 pazienti;
– alcune regioni possono inoltre dare la facoltà alle aziende sanitarie territoriali di aumentare il loro numero di pazienti;
– con determinazione n. 156 del 6 marzo 2020 è stata approvata la Graduatoria unica regionale definitiva dei medici pediatri di libera scelta valevole per l’anno 2020;

CONSIDERATO che:
– nel corso di questa legislatura regionale sono state presentate numerose interrogazioni per denunciare la carenza dell’assistenza pediatrica in diverse zone della Sardegna: Villacidro (670/A), Sassari (668/A), distretto di Ales-Terralba (659/A), Lanusei (414/A), Aritzo-Belvì-Gadoni-Meana Sardo-Desulo (317/A) e Ozieri (243/A);
– oltre che nelle zone ad alta dispersione della popolazione pediatrica, ossia quelle dell’interno della Regione, il quadro attuale sta creando anche nei centri urbani di maggiori dimensioni, a causa di ambiti molto estesi, situazioni in cui tempi di percorrenza e difficoltà legate alla viabilità impediscono di garantire ad ogni bambino un’assistenza pediatrica contigua ed adeguata;

RITENUTO che:
– sia di fondamentale importanza assicurare ad ogni bambino, sin dalla nascita, l’assistenza di un pediatra per poter accedere a tutti i servizi e le prestazioni garantiti dal Servizio sanitario nazionale compresi nei livelli essenziali di assistenza;
– la tendenza a sostituire il pediatra con il medico di famiglia, nel bambino oltre i sei anni di età, comporti inevitabili ricadute sulla prevenzione e diagnosi precoce delle patologie, anche prima che divengano evidenti, oltre che una carenza di controllo sullo sviluppo psichico e motorio e sull’accrescimento del bambino sino all’adolescenza;
– ciò porterà inevitabilmente ad un aumento dei costi per la sanità pubblica a causa della minore prevenzione assistenziale e le sue ricadute;
– una sanità ottimale per il bambino e l’adolescente debba demandare al genitore la scelta tra l’assistenza pediatrica o del medico di famiglia per i propri figli, e non la necessità;
– inevitabilmente si verificherà, salvo correttivi, una riduzione della qualità dell’assistenza per il bambino e il ricorso a prestazioni libero professionali a tutto vantaggio di chi ha le possibilità economiche adeguate;
– il territorio costituisca il punto di forza per l’organizzazione della risposta sanitaria e della integrazione socio sanitaria e per il governo dei percorsi assistenziali, a garanzia dei livelli essenziali e della appropriatezza delle prestazioni;
– l’attuale situazione di emergenza epidemiologica per Covid-19 e la riapertura delle scuole sta evidenziando il ruolo irrinunciabile dell’assistenza pediatrica al fine di contenere la diffusione dei contagi;

RITENUTO, pertanto, che sia necessario garantire nell’immediato un numero sufficiente di pediatri di famiglia facendo ricorso a deroghe e nuove nomine, partendo dal presupposto di considerare anche i centri abitati più popolosi come zone in cui è divenuto difficile garantire un’assistenza pediatrica qualificata, e pertanto prevedere nuove e più adeguate norme assistenziali,

impegna il Presidente della Regione
e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

a porre in atto, con ogni consentita urgenza, le azioni necessarie per assicurare, su tutto il territorio regionale, ad ogni bambino dalla nascita fino ai 14 anni di età, o 16 anni in particolari situazioni, l’assistenza gratuita da parte di un medico specialista in pediatria.

Cagliari, 15 ottobre 2020

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