Mozione n. 281

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 281

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo – COCCO – LAI sulla necessità di dare nuovi indirizzi per la riapertura delle scuole e di sospendere il Piano di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2020/2021 (piano di dimensionamento scolastico), al fine di rivedere i parametri nazionali del DPR n. 233 del 1998, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– il decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, tratta la riorganizzazione della rete scolastica con particolare riferimento ai parametri numerici per la formazione delle classi e alla definizione degli organici, conferma la competenza delle regioni e degli enti locali nel dimensionamento scolastico e ribadisce il rispetto dei parametri fissati dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1998, n. 233;
– nelle more di una riforma organica della normativa regionale in materia di istruzione, la Regione adotta le linee guida che delineano gli indirizzi ed i criteri per l’articolazione dell’offerta formativa e della rete scolastica, e le modalità con cui Regione ed enti locali possono contribuire a migliorare l’efficacia delle politiche di istruzione e costruire una specifica organizzazione della rete scolastica regionale, e del personale necessario, durevole nel tempo e coerente con le esigenze degli studenti sardi;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 3/28 del 22 gennaio 2020, approvata in via definitiva con deliberazione n. 4/26 del 6 febbraio 2020, è stato deliberato il Piano di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione per l’anno scolastico 2020/2021 (Piano di dimensionamento scolastico);

VISTA l’emergenza sanitaria dovuta all’espandersi della pandemia da Covid-19 che dal 2 marzo scorso ha visto la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole italiane, trovando come unica soluzione l’attivazione della didattica a distanza con tutte le difficoltà che ne sono derivate;

VISTO il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto decreto rilancio), articolo 231 “Misure per sicurezza e protezione nelle istituzioni scolastiche statali e per lo svolgimento in condizioni di sicurezza dell’anno scolastico 2020/2021”, lettera f), adattamento degli spazi interni ed esterni e loro dotazione allo svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre, di ambienti didattici innovativi, di sistemi di sorveglianza e dell’infrastruttura informatica;

CONSIDERATO che:
– con le linee guida regionali, in sinergia con la normativa nazionale, si è dovuta applicare una politica dove “contano solo i numeri”, senza dare spazio ad ulteriori considerazioni, determinando la perdita di diverse autonomie scolastiche e l’accorpamento di altre;
– l’accorpamento di alcune autonomie scolastiche ha determinato e determinerà in futuro:
a) un’eccessiva popolazione scolastica sotto un’unica direzione con difficoltà di gestione sia dal punto di vista organizzativo che didattico;
b) riduzione della qualità dell’offerta formativa;
c) perdita di unità lavorative, dirigente scolastico, direttore amministrativo e personale ATA, tutte figure già abbondantemente tagliate dalle riforme scolastiche;
– alla riapertura del prossimo anno scolastico uno dei problemi che si dovrà affrontare, per prevenire eventuali contagi, sarà rappresentato dalla necessità di garantire la “distanza fisica” tra gli studenti all’interno delle classi;
– la didattica a distanza, finora attivata per fronteggiare l’emergenza e garantire in qualche modo la prosecuzione della didattica, non può e non deve diventare né la normale modalità né una modalità complementare di fare scuola, in Sardegna, e non solo, questo metodo ha fortemente amplificato le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali;

CONSIDERATO ulteriormente che:
– l’emergenza sanitaria che stiamo tuttora vivendo, sia a livello nazionale che locale, ha reso necessari tutta una serie di provvedimenti che riguardano anche le scuole, compresa la chiusura delle stesse e l’attivazione della didattica a distanza;
– la riapertura delle scuole è prevista per il prossimo anno scolastico, e comporterà l’attivazione di tutta una serie di misure idonee a garantire la prevenzione ed il contenimento del contagio da coronavirus;
– tra le misure da adottare sarà assolutamente necessario adattare gli spazi interni ed esterni così da consentire lo svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza; una misura efficace sarà quella di costituire in tutte le istituzioni scolastiche della Sardegna classi numericamente ottimali, rivalutare la riapertura delle scuole nei piccoli comuni e nelle zone interne e scongiurare, in tutti i comuni della Sardegna, l’accorpamento delle autonomie scolastiche;
– si rileva l’assoluta necessità di prevedere la messa a norma e l’allestimento di tutti gli spazi necessari per fare scuola nel rispetto delle prescrizioni necessarie alla prevenzione e al contrasto del contagio del Coronavirus, sia in termini di edilizia scolastica e quindi di volumetrie, di distanze minime e di percorsi di sicurezza, ma anche in termini di accoglienza;
– è quindi necessario predisporre contestualmente ambienti sicuri, accoglienti, versatili e in grado di risultare non solo spazi fisici, ma stimolanti teatri di apprendimento per tutti e per ciascuno, anche in applicazione della legge 6 giugno 2020, n. 41 (Conversione del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22 “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”), che all’articolo 7 ter (Misure urgenti per interventi di riqualificazione dell’edilizia scolastica) stabilisce:
“1. Al fine di garantire la rapida esecuzione di interventi di edilizia scolastica, anche in relazione all’emergenza da Covid-19, fino al 31 dicembre 2020 i sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane operano, nel rispetto dei princìpi derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, con i poteri dei commissari di cui all’articolo 4, commi 2 e 3, del decreto legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, ivi inclusa la deroga alle seguenti disposizioni:
a) articoli 32, commi 8, 9, 11 e 12, 33, comma 1, 37, 77, 78 e 95, comma 3, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
b) articolo 60 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, con riferimento al termine minimo per la ricezione delle offerte per tutte le procedure sino alle soglie di cui all’articolo 35, comma 1, del medesimo decreto legislativo, che è stabilito in dieci giorni dalla data di trasmissione del bando di gara.
2. I contratti stipulati ai sensi del comma 1 sono sottoposti a condizione risolutiva ove sopravvenga documentazione interdittiva.
3. Per le occupazioni di urgenza e per le espropriazioni delle aree occorrenti per l’esecuzione degli interventi di edilizia scolastica, i sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane, con proprio decreto, provvedono alla redazione dello stato di consistenza e del verbale di immissione in possesso dei suoli anche con la sola presenza di due rappresentanti della regione o degli enti territoriali interessati, prescindendo da ogni altro adempimento. Il medesimo decreto vale come atto impositivo del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarativo della pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dell’intervento.
4. I sindaci e i presidenti delle province e delle città metropolitane:
a) vigilano sulla realizzazione dell’opera e sul rispetto della tempistica programmata;
b) possono promuovere gli accordi di programma e le conferenze di servizi, o parteciparvi, anche attraverso un proprio delegato;
c) possono invitare alle conferenze di servizi tra le amministrazioni interessate anche soggetti privati, qualora ne ravvisino la necessità;
d) promuovono l’attivazione degli strumenti necessari per il reperimento delle risorse.”;
– alla luce della situazione su esposta, anche per facilitare l’attuazione delle disposizioni sancite dal decreto legge n. 34 del 2020, si ritiene necessario ed opportuno non attuare il Piano di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Sardegna per l’anno scolastico 2020/2021, approvato con le deliberazioni su riportate,

impegna il Presidente della Regione:

1) a sospendere, alla luce del perdurare dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la deliberazione della Giunta regionale n. 3/28 del 22 gennaio 2020 “Piano di Programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2020/2021”;
2) a chiedere la deroga alla normativa nazionale sulla riorganizzazione della rete scolastica e dei parametri fissati nel decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 1998, la riapertura delle scuole nei piccoli comuni e nelle zone interne e scongiurare, in tutti i comuni della Sardegna, l’accorpamento delle autonomie scolastiche, nonché costituire, in tutte le istituzioni scolastiche della Sardegna, classi numericamente ottimali;
3) ad assicurare a tutte le scuole, fin dall’inizio del nuovo anno scolastico, la copertura di tutti i posti di organico necessari, sia del corpo docente che del personale ATA, prevedendo una procedura alternativa ai concorsi programmati che non potranno svolgersi in tempo utile;
4) a prevedere la messa a norma e l’allestimento di tutti gli spazi necessari per fare scuola nel rispetto delle prescrizioni necessarie alla prevenzione e al contrasto del contagio del Coronavirus, sia in termini di volumetrie, di distanze minime e di percorsi di sicurezza, ma anche in termini di accoglienza; è quindi necessario predisporre contestualmente ambienti sicuri, accoglienti, versatili e in grado di risultare non solo spazi fisici, ma stimolanti teatri di apprendimento;
5) ad assicurare un programma straordinario di investimenti per garantire la formazione e la crescita educativa dei discenti.

Cagliari, 10 giugno 2020

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