Mozione n. 28

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 28

MANCA Desire’ Alma – CIUSA – LI GIOI – FANCELLO – CUCCU – SOLINAS Alessandro sulla necessita’ di salvaguardare i lavoratori del Porto Canale di Cagliari.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il 28 maggio 2019 il Consiglio regionale ha approvato l’ordine del giorno n. 2 con il quale, considerata la situazione di crisi del Porto Canale di Cagliari che si sta ripercuotendo sulle centinaia di lavoratori delle imprese portuali, impegnava la Giunta regionale:
– ad individuare le più efficaci forme di riduzione dei tempi derivanti dalla burocrazia;
– ad ispirare la pronta realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali che garantiscano la massima estensione delle zone di sospensione fiscale;
– a recuperare la tradizionale vocazione industriale favorendo l’insediamento di aziende italiane o estere nei millenovecento ettari di Zone economiche speciali (ZES);
– ad attivarsi presso il Governo nazionale perché si arrivi in tempi brevi all’emanazione di decreti di attuazione della ZES;
– a richiedere al Governo nazionale per i lavoratori portuali la stessa normativa già prevista per i lavoratori di Gioia Tauro e Taranto;
– a richiedere la costituzione di un tavolo nazionale per monitorare l’attuale crisi del Porto Canale e sostenere le iniziative della Regione;
– ad individuare le misure necessarie per rendere ancora competitivo e consentire al Porto Canale di Cagliari di non essere tagliato fuori dai principali mercati internazionali, puntando a rendere effettivi i possibili vantaggi fiscali, investire su moderne infrastrutture e sfruttare il collegamento con l’Aeroporto di Elmas per le merci che necessitano di tempi brevi, puntando a creare un polo produttivo e logistico di sicuro interesse specializzato in determinate merci;

CONSIDERATO che:
– secondo il rapporto di Uiltrasporti riportato dai “Corriere della Sera”, negli ultimi anni si è verificato un crollo di oltre l’80 per cento del traffico di container da e per il Porto Canale;
– dopo le imprese CTS, MTS e ITERC, anche la Cagliari international container terminal (CICT), società del gruppo Contship Italia che si occupa del transhipment di container in Sardegna, ha avviato la procedura di licenziamento dei circa 250 dipendenti;
– la crisi investe complessivamente circa 700 persone tra lavoratori diretti e indiretti;
Рil tavolo nazionale richiesto anche con tale ordine del giorno si ̬ finalmente riunito lo scorso 13 giugno presso il Ministero delle infrastrutture e trasporti;
– tuttavia l’esito della prima riunione parrebbe essere stato per lo più interlocutorio e l’unica prospettiva offerta ai lavoratori in attesa di risposte concrete sembrerebbe essere quella degli ammortizzatori sociali;

RITENUTO che gli ammortizzatori sociali non rappresentino la soluzione atta a salvaguardare i posti di lavoro e il bagaglio di competenze ed esperienze maturato dai lavoratori, irrinunciabile al fine di assicurare la perdurante operatività e il rilancio, in prospettiva, del Porto Canale di Cagliari;

RILEVATO che non sussiste alcun ostacolo alla programmazione delle attività di adeguamento e aggiornamento delle infrastrutture del Porto Canale, dato che, grazie all’ultima conferenza di servizi, è stata superata la situazione di stallo legata all’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale:

1) a riferire in Aula circa le misure adottate e le azioni che intendono intraprendere per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro a rischio, considerato che gli ammortizzatori sociali non rappresentano la soluzione atta a preservare il bagaglio di competenze ed esperienze maturato dai lavoratori, irrinunciabile al fine di assicurare la perdurante operatività e il rilancio, in prospettiva, del Porto Canale di Cagliari;
2) ad attivare anche a livello regionale un tavolo di gestione della crisi del Porto Canale di Cagliari al fine di individuare una soluzione tempestiva per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro a rischio;
3) parallelamente, a coordinare tutti i soggetti coinvolti nella crisi del Porto Canale affinché si dia vita a un concreto e organico Piano di rilancio delle attività del Porto, anche valutando a tal fine soluzioni percorribili nell’ambito della programmazione comunitari.

Cagliari, 19 giugno 2019

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