Mozione n. 173

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 173

MANCA Desirè Alma – CIUSA – LI GIOI – SOLINAS Alessandro in merito alle azioni di sostegno all’autoimprenditorialità dei lavoratori delle aziende in crisi (workers buyout).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– lo “Workers buyout (Wbo)”, è una pratica di politica attiva del lavoro, nata negli anni ’80 negli Usa, sperimentata grazie all’utilizzo dei fondi pensione ed al ricorso all’Employee Stock Ownership Plan (Esop), che prevede la costituzione di cooperative di dipendenti per rilevare e dare nuova vita all’impresa;
– lo Wbo sta avendo molta diffusione negli ultimi anni nel sud Europa, come in Spagna e Francia, poiché rappresenta una possibile soluzione per salvare le aziende in crisi ed i posti di lavoro;
– tale strumento operativo consiste nell’acquisizione (della maggioranza o della totalità) del capitale sociale dell’impresa in crisi da parte dei propri dipendenti, siano essi dirigenti, impiegati, operai, mettendo in azienda, nel capitale, i loro stipendi, le liquidazioni;
– è una modalità con la quale i lavoratori di una impresa in crisi o destinata alla chiusura si impegnano nel salvataggio della loro azienda. Da qualche anno rappresenta anche una opportunità per riavviare imprese confiscate alla criminalità organizzata;
– i lavoratori diventano imprenditori di se stessi associandosi in una cooperativa di lavoro;
– dal 1985 ad oggi lo strumento del Wbo in forma cooperativa ha permesso il salvataggio di oltre 350 imprese recuperando più di 15.000 posti di lavoro;

VISTO che:
– il WBO è stato introdotto nella normativa italiana nel 1985 con la cosiddetta “legge Marcora”, in risposta all’aumento della disoccupazione causato dalla chiusura di imprese, soprattutto manifatturiere. Questa normativa prevede l’istituzione di un fondo di rotazione per finanziare progetti presentati da cooperative (il cosiddetto Fondo cooperazione finanza industria FCFI) ed un fondo statale speciale per gli interventi a salvaguardia dei livelli occupazionali tramite nuove iniziative imprenditoriali in forma di cooperativa;
– nel 2011 e nel 2015 in Italia si è registrato un picco dei casi di Wbo, prevalentemente di piccole e medie imprese, di cui il 63 per cento è del settore manifatturiero e, in quasi tutti i casi, si tratta di aziende ad alta intensità di lavoro ed occupanti manodopera altamente qualificata;

CONSIDERATO che:
– ad integrazione della normativa nazionale, con l’articolo 7, comma 5, della legge 23 luglio 1991, n. 223, è stata inserita una norma finalizzata a consentire ai dipendenti di un’impresa in crisi di mettersi in proprio e di richiedere all’INPS l’anticipazione dell’intero importo dell’indennità di mobilità cui hanno diritto, quale risorsa da utilizzare, eventualmente integrata dal TFR, come quota capitale a disposizione del lavoratore per la costituzione della cooperativa;
– di recente, grazie al decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 (Interventi urgenti di avvio del piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015), convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, viene sancito il diritto di prelazione in capo alle società cooperative costituite da lavoratori dipendenti nel caso di imprese sottoposte a fallimento, concordato preventivo o amministrazione straordinaria ed anche nel caso di affitto o vendita di aziende, rami di azienda o complessi di beni e contratti di proprietà delle suddette imprese;

APPURATO che, nel luglio 2013, è stata approvata una risoluzione nel Parlamento europeo sul contributo delle cooperative al superamento della crisi (2012/2321 “INI”) che ha dato rilievo al fenomeno del Wbo ritenendo “che il trasferimento di un’impresa ai dipendenti mediante la creazione di una cooperativa ed altre forme di azionariato dei dipendenti possano essere la soluzione migliore per garantire la continuità aziendale, questo tipo di riconversione (Wbo) deve essere sostenuto da una specifica linea di bilancio dell’Unione europea che preveda anche gli opportuni strumenti finanziari; chiede urgentemente la creazione, con la partecipazione della Banca europea degli investimenti, delle parti sociali e degli stakeholder del movimento cooperativo, di un meccanismo europeo volto a promuovere lo sviluppo delle cooperative e, in particolare, le riconversioni di imprese in cooperative, anche, ad esempio, attraverso lo strumento dei fondi mutualistici”;

EVIDENZIATO che i punti fondanti del sistema Wbo sono:
– salvaguardia del lavoro: nelle operazioni di Wbo il recupero del posto di lavoro è l’obiettivo fondamentale. La dimensione economica e l’ottenimento di un reddito sono:
– la ricchezza non viene dispersa: i Wbo cooperativi salvaguardano i presidi industriali con l’obiettivo di non disperdere i patrimoni produttivi che altrimenti andrebbero irrimediabilmente perduti per i territori nei quali sono insediati. La stessa forma cooperativa, proprio per la presenza della figura del socio lavoratore, fa del legame con il territorio e con la sua comunità uno degli elementi distintivi e di successo dei Wbo;
– vantaggi per la comunità e lo Stato: Wbo si rivelano operazioni positive di politica industriale. Ormai è largamente dimostrato che quando si realizza un intervento ben impostato si innesca un circuito virtuoso che non brucia, ma anzi moltiplica risorse. L’importo finanziario messo a disposizione dai vari strumenti di sostegno (legge Marcora, fondi cooperativi, anticipazioni degli ammortizzatori sociali per la capitalizzazione dei WBO), viene ripagato in breve tempo;
– il rapporto con il territorio: il percorso che porta alla realizzazione dei Wbo vede, assieme ai lavoratori, altri attori importanti: il movimento cooperativo, le organizzazioni sindacali, le istituzioni. Il rapporto con la propria comunità di riferimento, con il proprio territorio di insediamento diventa un impegno della nuova realtà imprenditoriale, che assieme alla ricostruzione di una rete di fiducia con tutti gli interlocutori compartecipi della rinascita dell’impresa, rappresenta uno dei fattori di successo per queste iniziative. La cooperativa diventa insieme patrimonio dei nuovi soci lavoratori e delle loro comunità;

RICORDATO che:
– tale modello può diventare un fenomeno importante nella nostra regione in grado, al di là della difficile congiuntura economica, di rinnovarne il tessuto produttivo e di sperimentare nuove forme di intervento di welfare anche per il salvataggio di aziende in crisi o in difficoltà manageriale;
– per questi motivi, questa forma di fare impresa oggi è considerata da molti una “via d’uscita” per i lavoratori che vogliono difendere il posto di lavoro di fronte alle difficoltà persistenti del tessuto produttivo.

CONSIDERATO:
– oltretutto, che il WBO, lungi dall’essere un istituto concettualmente alieno al diritto italiano, è addirittura indirettamente contemplato dalla Costituzione, la quale sancisce, all’articolo 46, “il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”, in quanto finalizzato all'”elevazione economica e sociale del lavoro”;
– elementi decisivi: è altrettanto importante ridare il lavoro perché questo è componente essenziale della dimensione etica della persona; perché restituisce la dignità e l’orgoglio di contribuire alla produzione di benessere per la comunità. Soprattutto quando sono gli stessi lavoratori gli artefici della rinascita dell’impresa;
– salvaguardia delle conoscenze e competenze: con la scomparsa di una azienda non si perdono solo posti di lavoro, ma si disperdono competenze e conoscenze accumulate negli anni. Sono risorse immateriali che non sono facilmente riproducibili sul medesimo territorio. Mantenere un presidio produttivo consente quindi si salvare anche un patrimonio fondamentale nella economia di una comunità e di una realtà territoriale;
– la dignità del lavoro: nelle operazioni di Wbo il recupero del posto di lavoro è l’obiettivo fondamentale. La dimensione economica e l’ottenimento di un reddito sono elementi decisivi. È altrettanto importante restituire il lavoro alle persone perché questo è componente essenziale nella dimensione etica, perché restituisce la dignità e l’orgoglio di contribuire alla produzione di benessere per la comunità. Soprattutto quando sono gli stessi lavoratori gli artefici della rinascita dell’impresa.
– innovazione e nuovi posti di lavoro: il Wbo permette evoluzioni industriali innovative e incrementi occupazionali. Molte delle cooperative nate da imprese fallite hanno ripreso la loro attività partendo dalle produzioni cessate, ma poi nel tempo hanno seguito traiettorie tecnologiche nuove che hanno consentito loro di innovare i loro prodotti, entrare in nuovi mercati nazionali ed esteri, aumentare l’occupazione rinnovando anche la base sociale;
– cooperative nate da operazioni di Wbo negli ultimi 30 anni: 382
– posti di lavoro recuperati: -15.450

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a favorire, per quanto di competenza della Regione, l’introduzione, nell’ambito del quadro complessivo degli interventi di sostegno al sistema economico e sociale di cui in narrativa, di ulteriori misure di aiuto finanziario e di garanzie finanziarie, a rafforzare gli attuali strumenti di sostegno previsti; a promuovere percorsi formativi specializzati per i lavoratori che vogliano intraprendere la strada dell’autoimprenditorialità.

Cagliari, 26 febbraio 2020

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