Mozione n. 143

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Mozione n. 143

GIAGONI – CANU – ENNAS – MANCA Ignazio – MELE – PIRAS – SAIU affinché vengano attuati tutti gli interventi necessari a contrastare il maltrattamento degli animali nonché il fenomeno del randagismo.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che in Italia sono in aumento i casi di maltrattamenti contro gli animali, così come riporta il rapporto “Zoomafia della Lega Antivivisezione (LAV). I dati sono allarmanti: nell’anno 2018 in Italia ogni 55 minuti è stato aperto un fascicolo giudiziario per reati a danni di animali, tradotti in 26 fascicoli al giorno con 16 indagati al giorno, uno ogni 90 minuti. ” L’ignoranza, la crudeltà e la totale insensibilità verso il rispetto della vita di altri esseri, fanno sì che si che quotidianamente si venga a conoscenza di episodi nei quali gli animali sono vittime di violenza, spesso trattasi di cuccioli. Gli animali d’affezione spesso sono abbandonati nella spazzatura, lanciati in autostrada, dai ponti, avvelenati, impiccati, costretti a condizioni di detenzione incompatibili con la loro natura e pertanto causa di gravi sofferenze;

CONSIDERATO che:
– purtroppo, secondo quanto sostenuto da recenti notizie apparse sui quotidiani regionali, anche la nostra isola non è immune da questi raccapriccianti episodi. Non solo, ma parrebbe che sia in vetta alla classifica delle regioni italiane nel triste bilancio di fine 2019. Dal cane a Ottana legato a un’auto e trascinato fino ad essere ucciso, al cucciolo torturato col fuoco a Sassari, dall’aquila del Bonelli abbattuta nel Sulcis, al lager per cani scoperto sulla Giara, e così, purtroppo, potremmo continuare per un innumerevole numero di casi analoghi. Non passa giorno in cui sui social vengono riportate notizie di cani e gatti torturati e uccisi per mano spesso di ignoti e, qualora individuati, spesso trattasi di giovani e giovanissimi che agiscono al solo scopo di divertimento. Tutto ciò è veramente preoccupante e deve far riflettere;
– la recrudescenza di tale fenomeno in questi ultimi anni non può essere ignorata. La mancanza di cultura e di amore per gli animali da parte di alcuni soggetti ha come conseguenza queste vere e proprie follie. Da qui la necessità di intervenire anche culturalmente affinché in Sardegna questi eventi non accadano più, e possano diventare solo un brutto ricordo;

ATTESO che bisogna sensibilizzare le persone affinché l’idea che uccidere un animale, seviziarlo in maniera brutale non possa essere considerata una semplice bravata, una ragazzata; così come nello stesso tempo deve essere eliminata la cultura dell’animale di cui si può disporre a proprio piacimento. Gli animali non sono oggetti, sono esseri sensibili. In ambito familiare hanno la capacità di far insorgere emozioni positive che allentano spesso tensioni e conflitti, si fidano di noi nonostante tutto il male che purtroppo, come sopra richiamato, possa essere fatto loro;

RITENUTO che spesso c’è uno stretto collegamento tra il maltrattamento degli animali e la violenza nei confronti delle persone, specie se il mancato rispetto per la vita altrui è già insito nell’ambiente familiare. Purtroppo da recenti studi è emerso infatti che chi è in grado di compiere atrocità sugli animali potrebbe essere in grado di esprimere la stessa violenza contro i propri simili e in particolare verso i soggetti deboli, incapaci di difendersi. Bambini o adolescenti crudeli verso gli animali hanno un’alta probabilità di manifestare in età adulta comportamenti feroci e pericolosi. Se i familiari hanno l’abitudine di alzare le mani o di maltrattare gli altri, e in particolare gli animali, probabilmente per il bambino quel comportamento apparirà “normale” e lo replicherà a sua volta;

CONSIDERATO che sono in aumento le violenze attuate dai minorenni in età scolastica nei confronti degli animali, ne consegue che l’educazione al rispetto per gli animali da parte dei bambini è di fondamentale importanza al fine di consentire che il soggetto sviluppi in età adulta maggiore empatia e tolleranza verso gli altri e soprattutto verso il diverso. È pertanto fondamentale intraprendere un percorso formativo nelle scuole, di ogni ordine e grado, con una campagna di sensibilizzazione dei ragazzi per il rispetto degli animali;

ATTESO che la legge regionale 18 maggio 1994, n. 21, prevede che la Regione promuova le attività di informazione e di educazione zoofila su tutto il territorio regionale attraverso le unità sanitarie, rivolte in particolar modo agli studenti di ogni ordine e grado, al fine di realizzare sul territorio un corretto rapporto uomo-animale-ambiente;

CONSIDERATO che le campagne di sensibilizzazione nei confronti degli animali in genere ed una diffusa cultura del possesso responsabile degli animale d’affezione contribuirebbero anche a ridurre il fenomeno del “randagismo” in Sardegna, fenomeno presente in tutto il territorio regionale, strettamente legato anche ai maltrattamenti degli animali d’affezione. Sono infatti tantissimi i cani randagi traumatizzati dall’abbandono o nati da animali in libertà, bastonati, vittime di tagliole, cibi avvelenati, incidenti stradali. Spesso costretti a vivere di stenti, esposti alle intemperie, ai pericoli nelle strade, vanno incontro ad incidenti stradali e costituiscono un pericolo non solo per sè stessi, ma anche per l’incolumità pubblica. Attivare campagne di sensibilizzazione nelle scuole contribuirebbe, pertanto, anche a prevenire gli abbandoni e ad incentivare le adozioni degli animali d’affezione in genere;

RITENUTO altresì che il fenomeno del randagismo può essere contrastato, in sintonia con quanto previsto dalla legge regionale n. 21 del 1994 e dalla deliberazione della Giunta regionale n. 17/39 del 27 aprile 2010, anche:
– assicurando nel territorio della Regione la presenza di canili sanitari e rifugi gestiti dalle aziende sanitarie;
– effettuando interventi di ristrutturazione e/o ampliamento di quelle esistenti laddove fossero necessari;
– rendendo i canili indirettamente centri di aggregazione sociale, al fine di realizzare un vero e proprio servizio al cittadino e favorire la realizzazione del rapporto uomo-animale; 
– creando un Osservatorio permanente sul randagismo a tutela degli animali al fine di consentire il monitoraggio di canili sanitari e rifugi;
– attuando campagne di promozione per favorire l’adozione dei cani, anche attraverso incentivi per le famiglie che accolgono animali d’affezione;
– incentivando la sterilizzazione degli animali di proprietà;
– attivando corsi di formazione per operatori di canile e guardie zoofile;

CONSIDERATO altresì che la stessa Amministrazione regionale potrebbe individuare fra i beni di proprietà gli immobili da destinare a prezzo simbolico ai comuni, ai sensi della legge regionale n. 35 del 1995, al fine di utilizzarli quali canili sanitari e rifugi,

impegna l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica

affinché vengano attuati tutti gli interventi necessari a contrastare il maltrattamento degli animali nonché il fenomeno del randagismo, ed in particolare affinché:
1) vengano adottate nelle scuole della Sardegna di ogni ordine e grado delle campagne di sensibilizzazione nei confronti degli animali d’affezione;
2) venga assicurata nel territorio della Regione la presenza di canili sanitari e rifugi gestiti dalle Aziende sanitarie;
3) vengano effettuati interventi di ristrutturazione e/o ampliamento dei canili esistenti, laddove fossero necessari;
4) i canili diventino indirettamente centri di aggregazione sociale al fine di realizzare un vero e proprio servizio al cittadino e favorire la realizzazione del rapporto uomo-animale;
5) venga creato un osservatorio permanente sul randagismo a tutela degli animali al fine di consentire il monitoraggio di canili sanitari e rifugi;
6) vengano effettuate campagne di promozione per favorire l’adozione dei cani, anche attraverso incentivi per le famiglie che accolgono animali d’affezione;
7) venga incentivata la sterilizzazione degli animali di proprietà;
8) vengano attivati corsi di formazione per operatori di canile e guardie zoofile;
9) vengano individuati nell’ambito dei beni immobili della Regione quelli da destinare ai comuni a prezzo simbolico, ai sensi della legge regionale n. 35 del 1995, al fine di utilizzarli quali canili sanitari e rifugi.

Cagliari, 15 gennaio 2020

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