Interrogazione n. 992/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 992/A

ORRÙ – AGUS – CADDEO – LOI – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura dell’hospice di Nuoro.

***************

I sottoscritti,

visti:
– la legge 15 marzo 2010, n. 38, recante “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, che garantisce l’accesso a cure palliative e terapia del dolore nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza per ogni tipo di sofferenza;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, recante “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, che all’articolo 31 “Assistenza sociosanitaria residenziale alle persone nella fase terminale della vita” definisce che il Servizio sanitario nazionale, nell’ambito della rete locale di cure palliative, garantisce alle persone nella fase terminale della vita il complesso integrato delle prestazioni erogate da equipe multidisciplinari e multiprofessionali nei Centri specialistici di cure palliative-hospice, che si collocano nell’ambito dell’assistenza sociosanitaria territoriale e a totale carico del Servizio sanitario nazionale;
– in data 11 agosto 2020, il Ministero della salute ha trasmesso il documento “Elementi di preparazione e risposta a Covid-19 nella stagione autunno-invernale”, predisposto dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con lo stesso Ministero e il Coordinamento delle regioni e province autonome, che analizza i punti di forza e le criticità delle prime fasi dell’epidemia e fornisce elementi generali per fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento dei contagi in base a possibili scenari futuri, nella sezione 3 area territoriale “Presa in carico pazienti Covid-19, contatti e pazienti fragili” cita le cure palliative e prevede “Incremento delle azioni terapeutiche e assistenziali a livello domiciliare, per rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata per i soggetti affetti da malattie croniche, disabili, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, con bisogni di cure palliative, di terapia del dolore, e in generale per le situazioni di fragilità”;

considerato che:
– l’hospice è una struttura socio-sanitaria residenziale che accoglie temporaneamente i malati terminali ai quali non si può più offrire un’adeguata assistenza a domicilio e, attraverso le cure palliative, vengono accompagnati nelle ultime fasi della vita con un appropriato sostegno medico multidisciplinare, allo scopo di migliorare la qualità del fine vita;
– l’hospice accoglie anche i familiari dei malati poiché la loro presenza è considerata parte integrante del processo di cura e assume un’importanza fondamentale nell’accompagnamento del proprio caro in caso di fine vita;
– le cure palliative costituiscono degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali volti a migliorare il più possibile la qualità della vita del malato in fase terminale e della sua famiglia;
– sono cure attive e totali rivolte ai pazienti la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici e hanno lo scopo di assicurare loro la migliore qualità di vita possibile, nel rispetto della dignità della persona e all’interno di un ambiente confortevole;

preso atto che:
– l’hospice di Nuoro è situato nell’ex-solarium dell’ospedale Cesare Zonchello, ospedale cittadino immerso in un parco verde di notevoli dimensioni; la struttura è dotata di 8 posti letto e 2 di day-hospice;
– il 29 agosto 2017 la città di Nuoro, grazie alla presenza del centro di cure palliative e dell’hospice aperto all’ospedale “Zonchello”, ha ricevuto un importante riconoscimento entrando a far parte della rete delle “Città per il sollievo”, formata da una ventina di città italiane che danno testimonianza del loro impegno partecipativo, informativo e formativo nella promozione della “cultura del sollievo”;
– l’hospice di Nuoro erogava le sue prestazioni grazie ad un’adeguata equipe di cure palliative multidisciplinare composta da 2 medici, 9 infermieri, 8 operatori socio-sanitari, un’ausiliaria, due psico-oncologhe, un assistente spirituale e ben 18 volontari, più il direttore della stessa struttura;
– considerato il ridotto numero di medici presenti in struttura, il personale in servizio era costretto a importanti carichi di lavoro ed estenuanti turni per garantire il fondamentale trattamento dei pazienti in sede per 24 ore continue e 7 giorni su 7, mentre l’assistenza domiciliare veniva sospesa nel fine settimana;

rilevato che:
– il 31 marzo 2021 sono stati sospesi i ricoveri per mancanza di medici e il 9 aprile 2021 la struttura è stata chiusa definitivamente perché non si potevano più garantire le cure nei 10 posti letto del reparto;
– in data 3 aprile 2021, il commissario straordinario della Assl di Nuoro, Gesuina Cherchi, a seguito di un incontro con l’assessore alla sanità Mario Nieddu, aveva dichiarato che sarebbero arrivati due nuovi medici nell’hospice di Nuoro; ad oggi gli operatori sanitari non sono mai arrivati e la struttura è ancora chiusa;

rilevato altresì che:
– in data 29 marzo 2021, la deputata Mara Lapia, componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, rivolta al Ministero della Salute, per chiedere di dotare l’organico dell’hospice di Nuoro di almeno altri due medici e altri due infermieri, per sopperire alle gravi difficoltà nelle quali verteva la struttura e garantirne la piena funzionalità;
– in data 15 aprile 2021, la stessa deputata Mara Lapia ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro, affinché la magistratura nuorese accerti se vi siano profili penalmente rilevanti a seguito della chiusura dell’hospice di Nuoro, considerato che l’assistenza nella struttura è un servizio fondamentale a sostegno dell’intera comunità e non può essere interrotto;

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se sia a conoscenza della situazione sopra descritta;
2) quali iniziative intenda adottare al fine di garantire la riapertura dell’hospice di Nuoro e assicurare le cure palliative ai pazienti terminali, nel rispetto della dignità della persona umana durante le ultime fasi della propria esistenza;
3) se non ritenga opportuno procedere con urgenza al potenziamento dell’organico dell’hospice di Nuoro e assicurare la sua piena funzionalità.

Cagliari, 16 aprile 2021

Condividi: