Interrogazione n. 961/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 961/A

MELONI – COCCO, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione degli ospedali della Gallura a causa della carenza di medici anestesisti-rianimatori.

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I sottoscritti,

premesso che:
Рcome ̬ noto tutto il Paese sta vivendo una situazione di particolare emergenza a causa della dichiarata pandemia di Covid-19;
– nonostante il tempo trascorso dalla c.d. prima ondata, la situazione non pare affatto migliorata e anzi, la seconda ondata e ormai la terza, ampiamente previste da tutta la comunità scientifica, si sono puntualmente presentate anche in Sardegna, e hanno colto il servizio sanitario sardo ancora impreparato;
– peraltro, le strutture sanitarie, concentrate sul fronte della pandemia, hanno rallentato o addirittura sospeso le attività sanitarie ordinarie creando non pochi disagi a tutti i cittadini che hanno necessità di ricorrere a visite e cure per patologie diverse dal Covid-19;
– in particolare la situazione degli ospedali della Gallura, ricompresi nella ASSL di Olbia, da sempre critica soprattutto per mancanza di personale medico e paramedico e attrezzature adeguate alle necessità del territorio, ha subito negli ultimi mesi un repentino peggioramento e le istituzioni preposte non hanno dato le risposte attese;
– da ultimo, a fronte della necessità prevista nei tre presidi ospedalieri (Olbia, Tempio e La Maddalena) di 27 anestesisti-rianimatori, solo 13 risultano operativi;
– la situazione già molto critica si è ulteriormente aggravata negli ultimi giorni, al punto che, è notizia di stampa di oggi, l’attività operatoria del reparto di Otorinolaringoiatra dell’Ospedale Paolo Dettori di Tempio (unico in Gallura) si è bruscamente interrotta, rispetto agli interventi programmati, proprio a causa della gravissima carenza di anestesisti;
– nell’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, dove risulterebbero necessari 17 anestesisti- rianimatori, di cui 8 in anestesia e 9 in rianimazione, a tutt’oggi sono operativi solo 9 in tutto, oltre al primario condiviso con il Presidio ospedaliero di Tempio;
– non sono stati, infatti, sostituiti i medici collocati in quiescenza, ben quattro, e quelli trasferiti, ulteriori 2, ed è pertanto evidente che, a causa dell’esiguità delle forze in campo, la situazione non risulta gestibile soprattutto relativamente alle sostituzioni in occasione di malattia o maternità;
– questa situazione ha comportato che, presso l’Ospedale di Olbia, l’attività chirurgica del blocco operatorio è in procinto di essere radicalmente ridotta: la presenza di un solo anestesista per turno determina che potranno essere effettuati unicamente interventi chirurgici urgenti indifferibili e differibili di 24/48 ore unicamente nel caso in cui siano presenti almeno due anestesisti in turno;
– gli anestesisti-rianimatori presenti sono ormai stremati dagli impossibili turni di lavoro cui sono sottoposti e solo il loro spirito di servizio sta consentendo a tutt’oggi di mandare avanti i reparti sui quali peraltro grava un consistente bacino di utenza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere quali siano le azioni che intendano intraprendere con estrema urgenza affinché possa essere ripristinato un servizio che garantisca ai cittadini del nord est dell’Isola un livello ottimale di assistenza e consenta agli operatori di svolgere la loro funzione con la serenità richiesta dalle situazioni su cui intervengono.

Cagliari, 8 aprile 2021

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