Interrogazione n. 898/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 898/A

COMANDINI, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione della campagna vaccinale anti Covid-19 per i soggetti fragili quali i non vedenti.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti è un’associazione fondata nel 1920, ispirata all’emancipazione e all’integrazione delle persone con disabilità visiva, si prefigge come obiettivo quello di accogliere, ascoltare, sostenere, tutelare, condividere, includere le persone affette da cecità, infatti dalla sua fondazione promuove l’uguaglianza dei diritti con impegno, passione, dedizione, tenacia e autorevolezza, per donare luce alle persone cieche, ipovedenti e con disabilità plurime, in tutta Italia;
– centinaia di donne e di uomini animati da puro spirito di volontariato e segnati dalla stessa disabilità lavorano ogni giorno con fervore e competenza per offrire risposte alle persone con disabilità visiva di tutte le età;
– cittadini tra i cittadini, persone tra le persone: questo è il traguardo che l’Unione persegue;
– in Sardegna l’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti ONLUS-APS è rappresentata dalle sezioni provinciali e ha per scopo l’integrazione dei non vedenti nella società, perseguendo l’unità della categoria;

premesso, altresì, che:
– come ha spiegato, già dall’inizio della pandemia, la stessa Organizzazione mondiale della sanità, il rischio di contagio è maggiore per chi ha un deficit visivo grave o ha perso la vista. Le persone cieche e ipovedenti hanno bisogno di accortezze specifiche proprio per la condizione in cui vivono;
– la situazione creatasi in questo ultimo anno ha generato enormi disagi non solo alle persone con grave disabilità ma anche a quelle con fragilità minori e alle loro famiglie. In Sardegna i disabili visivi son circa 4000, persone in grande difficoltà perché la disabilità non consente loro di rispettare sempre la distanza di sicurezza dagli altri, debbono usare in particolare il tatto e, costrette come tutti a rimanere a casa, sono però prive di una rete di assistenza a supporto; per chi ha lavoro, in molti casi, vi è impossibilità a svolgerlo da casa e chi deve recarsi sul posto di lavoro lamenta forti problematiche di mobilità, sia per la notevole carenza di accompagnatori sia perché a questi ultimi, quando ci sono, viene spesso negato l’ingresso nei luoghi da raggiungere insieme alla persona accompagnata;
– le associazioni nazionali di categoria e in particolare UICI con le sue 21 sedi regionali, 107 territoriali, sottosezioni e Istituzioni collegate, in quest’ultimo anno così convulso e difficile, stanno svolgendo un ruolo di presidio informativo e di sostegno psicologico e operativo a supporto e spesso in supplenza delle istituzioni pubbliche;

considerato che i diversabili visivi, i loro familiari e i loro accompagnatori sono indubbiamente da considerare come soggetti ad alto rischio di malattia grave;

considerato, altresì, che anche in Sardegna è iniziata la prima fase della campagna di vaccinazione riservata alle categorie più a rischio, come ad esempio i medici, gli infermieri e via via le categorie di popolazione considerate più fragili;

appreso che nella Città metropolitana di Cagliari e Sud Sardegna, i non vedenti in attesa di vaccinazione sono circa 1.500, i quali avrebbero dovuto vaccinarsi entro febbraio insieme ai loro gli accompagnatori;

appreso ulteriormente che i diversabili visivi della Sardegna non sono stati contattati dalle rispettive istituzioni sanitarie per programmare la vaccinazione anti Covid-19;

risulta che in altre realtà, sia nella penisola che in Sardegna, l’Unione italiana ciechi e degli ipovedenti ha potuto, grazie ad accordi con il servizio sanitario e con il sostegno delle amministrazioni comunali, impegnarsi nella programmazione della campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che prevede a breve la definizione le liste delle persone da vaccinare e la somministrazione delle dosi, ma senza dimenticarsi di coinvolgere quanti ancora, tra i disabili visivi residenti nel territorio, non sono iscritti all’Uici e che possono usufruire dell’opportunità;

chiede di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) è stato previsto un monitoraggio in grado di rappresentare numericamente quanti vaccini sono necessari per immunizzare tutta la popolazione sarda diversabile visiva e i loro accompagnatori;
2) è stato adottato un cronoprogramma per l’attuazione della campagna vaccinale ed eventualmente quali criteri sono stati considerati per l’attuazione del calendario vaccinale.

Cagliari, 25 febbraio 2021

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