Interrogazione n. 801/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 801/A

PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, in materia di problematiche urgenti relative allo stato della diabetologia in Sardegna, delle problematiche più urgenti relative alla rete assistenziale e dei servizi e dei presìdi terapeutici per i pazienti diabetici.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il diabete è una malattia cronica che colpisce più di 3,2 milioni di persone in Italia e la cui prevalenza nell’arco di 30 anni è più che raddoppiata (dati Istat dal 2,9 per cento nel 1980 al 5,3 per cento nel 2016);
– in Sardegna il tasso di prevalenza del diabete è pari al 6,9 per cento (vs 5,3 per cento del tasso di prevalenza in Italia), con circa 110.410 pazienti diabetici, di cui circa 24.000 con diabete in terapia insulinica multiniettiva (4 insuline al giorno);
– la nostra isola è l’area geografica a livello mondiale con il più alto tasso d’incidenza di diabete di tipo 1 (DMT1), ben 4 volte la media nazionale, con un numero di nuove diagnosi che si attesta sui 120-130 casi annui e che ci pone ai vertici della classifica mondiale, secondi solo alla Finlandia, con circa 12.000 pazienti con diabete di tipo 1 pari a 10.197 adulti ed oltre 1500 in età pediatrica;

considerato che:
– secondo gli studi pubblicati nel 2020, il paziente diabetico che contrae infezione da Covid-19 è a maggior rischio di sviluppare complicanze gravi tra cui la sindrome da stress respiratorio e l’insufficienza multiorgano;
– ulteriori studi pubblicati indicano che i pazienti diabetici con infezione da Covid-19 hanno rischio doppio di ospedalizzazione e rischio triplo di terapia intensiva;
– i dati forniti dall’ISS e presentati il 20 novembre 2020 evidenziano che circa il 30 per cento dei pazienti Covid deceduti erano malati di diabete.
– tutta la comunità scientifica diabetologia italiana ed internazionale ha pertanto sottolineato quanto sia fondamentale prevenire l’infezione da SARS CoV-2 nella popolazione diabetica;
– per il paziente diabetico è fondamentale ottenere un controllo metabolico ottimale (glicemico, pressorio e lipidico);
– la fase cruciale nella gestione della patologia e bisogno primario della persona con diabete è proprio il monitoraggio della glicemia, con l’obiettivo clinico di mantenere quest’ultima entro un intervallo definito, onde evitare la variabilità dell’andamento del glucosio nel sangue in ottica di prevenzione e alle ipoglicemie severe e complicanze nefrologiche, cardiovascolari, di piede diabetico e della retinopatia oculare, associate al diabete;

visto che in risposta a tale bisogno primario del paziente diabetico esistono diversi sistemi di monitoraggio della glicemia, principalmente suddivisi in sistemi FGM (monitoraggio della glicemia in discontinuo) e CGM(monitoraggio della glicemia in continuo) destinati alla popolazione diabetica in terapia insulinica multiniettiva ed i sistemi tradizionali (strisce, lancette pungidito) destinati alla popolazione con diabete che non effettua terapie multiniettive);

ritenuto che:
– garantire l’accesso alle nuove tecnologie, microinfusori e sensori, è una scelta che agevola il controllo e quindi la qualità della gestione della malattia nonché il sopraggiungere di complicanze;
– questi dispositivi rappresentano la nuova frontiera nel campo della cura dei due tipi di diabete, capaci di migliorare la qualità della vita del paziente, in particolare dei bambini e dei giovani, non solo sul piano terapeutico, ma anche su quello psicologico e sociale;
– l’accesso alle nuove tecnologie rappresenta uno dei tasselli importanti dei molti traguardi che i diabetici sardi tardano a “conquistare” sul fronte dell’equità nelle pari opportunità di cura e della garanzia del diritto alla salute; questi dispositivi rappresentano la nuova frontiera nel campo della cura della malattia, capaci di migliorare la qualità della vita del paziente non solo sul piano terapeutico, ma anche su quello psicologico e sociale;
– in seguito alla conclusione dell’Accordo quadro (ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo n. 50 del 2016) della regione Piemonte, la Sardegna ha aderito alla procedura aperta finalizzata alla gara Federazione rete sarda diabete Ets-Odv per la fornitura di microinfusori per insulina, di sistemi di monitoraggio continuo della glicemia e dei relativi materiali di consumo per pazienti diabetici e servizi connessi, bandita dalla SCR – Piemonte SpA per le aziende del Servizio sanitario delle regioni Piemonte, Sardegna e Valle d’Aosta;
– questa procedura sta determinando una limitazione sia quantitativa che qualitativa, con dispositivi (sensori e microinfusori) datati 2015/2016 e superati da produzioni più recenti, creando di fatto serie difficoltà ai pazienti diabetici sardi nel reperimento delle nuove tecnologie, con evidenti disparità di trattamento nell’accesso alle prestazioni rispetto alle altre regioni italiane;
– inoltre, per quanto vi siano state successive deliberazioni a rettifica parziale (deliberazione n. 33/10 del 26 giugno 2018), a gennaio 2020 la deliberazione del commissario straordinario (con procedura negoziata ATS N. 40 del 23 gennaio 2020) ha confermato l’accesso ai dispositivi per soli 3.199 pazienti, ma non ha previsto l’accesso per nessun nuovo paziente rispetto al 2019; a questo ha tentato di mettere ordine la nota della direzione generale dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, protocollo n. 25013 del 5 novembre 2020;
– i limiti della deliberazione n. 33/10 del 2018 riguardavano soprattutto il numero totale pazienti arruolati all’uso del FGM che in quella fase era circoscritto a solo 2.699 adulti, di cui diabetici tipo 1 n. 1.750, su un totale di 10.197 stimati e di diabetici tipo 2 insulina-dipendenti, trattati in numero di 949 corrispondente al 4 per cento su un totale di 23.746. Ancor più critica è la limitazione nei pazienti diabetici in fase evolutiva per i quali in questa prima fase è previsto un arruolamento a soli 500 pazienti tra 0-14 anni, a fronte di oltre 1500 diabetici tipo 1 stimati. La situazione è ancora sostanzialmente ferma. La deliberazione del direttore generale dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale di novembre 2020 tentava di ampliare, sulla base delle valutazioni e richieste del diabetologo, la scelta tra presìdi, dando quindi la possibilità di accesso a quelli più innovativi; la nota ATS del direttore del Dipartimento gestione accentrata degli acquisti e logistica pone in essere un iter burocratico così complesso fatto, evidentemente, per scoraggiarne la richiesta;

considerato che:
– questo preoccupante primato regionale funge da contesto alle numerose problematiche che accompagnano l’organizzazione territoriale dei servizi, l’accesso alle cure e alle nuove tecnologie, alle quali si aggiunge la disomogeneità delle prestazioni nelle diverse aree sanitarie regionali che hanno subìto depotenziamenti, chiusure e trasferimenti, quali il Centro di diabetologia di San Gavino e il centro di diabetologia pediatrica di Olbia, che hanno causato e causano non poche difficoltà ai pazienti diabetici;
– a gennaio 2020 la deliberazione del commissario straordinario (con procedura negoziata ATS n. 40 del 23 gennaio 2020) ha confermato l’accesso ai dispositivi per soli 3.199 pazienti, ma non ha previsto l’accesso per nessun nuovo paziente rispetto al 2019;

visto che:
– sarebbe buona cosa prendere ad esempio le scelte della Regione Piemonte (eleggibili tutti i pazienti in terapia multiniettiva (25.000 pazienti) ed è stato allocato un budget che copre il 100 per cento della popolazione diabetica in terapia multiniettiva) o della Regione Toscana (eleggibili 16.000 pazienti ed è stato allocato un budget che copre il 100 per cento della popolazione eleggibile) o della Regione Sicilia (eleggibili 25.000 pazienti ed è stato allocato un budget che copre il 100 per cento della popolazione eleggibile in 3 anni);
– in Sardegna il numero di pazienti con accesso alla tecnologia Flash glucose monitoring è uno dei più bassi in Italia, pari a 3.199 pazienti ovvero circa 1/5 dei pazienti con i criteri di elegibilità regionali e circa 1/10 di quelli in terapia insulinica multiniettiva, che potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo della tecnologia secondo le attuali linee-guida; ciò, oltre a creare una forte discriminazione tra i pazienti (sia interna, che rispetto alle altre regioni italiane), limita fortemente i potenziali vantaggi in termini clinico, economico e sociale legati all’utilizzo della tecnologia Flash glucose monitoring,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) lo stato della attivazione della Consulta regionale della diabetologia;
2) la capacità della Regione di garantire a tutti i pazienti diabetici in elezione di trattamento le nuove tecnologie sulla scorta di quanto fatto dalle altre regioni sopra citate, e in specifico se sia possibile estendere la procedura di acquisto regionale a copertura di tutti i soggetti diabetici già identificati dalla deliberazione della Giunta regionale n. 33/10 del 26 giugno 2018 e pari almeno a 15.000-18.000 pazienti;
3) se, in vista della campagna di vaccinazione contro il virus Sars-cov2, sia previsto un intervento specifico per i malati di patologie croniche e autoimmuni;
4) se non ritenga urgente, in considerazione delle criticità ancora presenti nei servizi di diabetologia e negli ospedali, indicare nuovi tempi per la proroga dei piani terapeutici, attualmente prorogati al 31 dicembre 2020, di modo che i pazienti sardi non restino senza i presìdi necessari a partire dal 1° gennaio 2021.

Cagliari, 23 dicembre 2020

 

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