Interrogazione n. 797/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 797/A

AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – STARA – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo sul bilancio di esercizio 2019 della società Abbanoa SpA.

***************

I sottoscritti,

premesso che:
– la legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4, articolo 2, comma 3 bis, recita: “In considerazione del permanere del principio di affidamento della gestione del servizio idrico a società interamente pubbliche si assicura che l’acqua resti un servizio pubblico locale di interesse economico generale, in grado di garantire ai nuclei familiari morosi in condizioni di disagio economico, il diritto inalienabile ad un quantitativo minimo vitale pro-capite”;
– Abbanoa SpA è il gestore unico del Servizio idrico integrato a seguito dell’affidamento “in house providing” avvenuto con la deliberazione n. 25/2004 dell’Assemblea dell’autorità d’ambito, oggi Ente di governo dell’ambito della Sardegna per effetto della legge regionale di riforma del settore (legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4, e successive modifiche e integrazioni);
– Abbanoa SpA, nata il 22 dicembre 2005 dalla trasformazione di Sidris Sc a rl a seguito della fusione delle società consorziate, è interamente partecipata da enti pubblici, attualmente è costituita da 342 comuni soci e dal socio Regione;
– la compagine sociale è costituita dalla Regione autonoma della Sardegna per il 70,94 per cento, dal Comune di Cagliari per il 6,31 per cento, dal Comune di Sassari per il 4,63 per cento, dal Comune di Nuoro per l’1,41 per cento e per il 16,71 per cento da altri comuni che possiedono quote inferiori all’1 per cento per ciascun comune;
– il controllo analogo è svolto dall’autorità d’ambito EGAS;

considerato che:
– il capitale sociale ammonta a euro 281.275.450;
– il fatturato della società nel triennio 2017/2019 è pari a euro 274.973.788 di cui per contributi in conto esercizio euro 31.566 per il 2017, euro 290.931.806 di cui per contributi in conto esercizio euro 0,00 per il 2018, euro 303.244.608 di cui per contributi in conto esercizio euro 22.338 per il 2019;
– il risultato d’esercizio nel quinquennio 2015/2019 è stato pari a euro 9.788.546 nel 2015, euro 8.619.840 nel 2016, euro 8.407.366 nel 2017, euro 4.875.489 nel 2018 ed euro -10.627.436 nel 2019;
– il patrimonio netto nel quinquennio 2015/2019 ammonta a euro 349.681.393 per il 2015, euro 372.974.717 per il 2016, euro 391.382.083 per il 2017, euro 341.458.222 per il 2018, euro 330.830.786 per il 2019;

viste:
– l’analisi economico finanziaria della Società Abbanoa SpA e i riflessi contabili della regolazione introdotta da Arera sui servizi idrici, svolta per Egas dallo studio professionale Enrico Passerini, che si sviluppa in particolare sull’analisi della gestione del credito verso gli utenti e rappresenta l’attività strategica principale della società in quanto la stessa opera in un perimetro defmito, con tariffe regolate da Arera e non svolge altre attività significative oltre ai servizi idrici;
– la relazione del collegio sindacale al bilancio d’esercizio di Abbanoa SpA chiuso al 31 dicembre 2019, del 24 novembre 2020;

posto che:
– la società iscrive in bilancio i ricavi garantiti dalla regolazione identificabili nel valore del Vincolo ai ricavi del gestore (VRG) che viene determinato annualmente in applicazione della metodologia tariffaria pro-tempore vigente approvata da Arera; tale tecnica, ormai diffusa tra i gestori che operano nel settore dei servizi idrici, consente di iscrivere in bilancio i ricavi garantiti dalla regolazione in sostituzione dei ricavi effettivamente fatturati che dipendono dai volumi realmente somministrati all’utenza finale e dalle tariffe effettivamente applicate nell’anno;
– il regime dei ricavi garantiti impone dunque di iscrivere nell’attivo dello stato patrimoniale crediti verso gli utenti finali distinti tra crediti per fatture emesse, effettivamente fatturati e dunque immediatamente esigibili, e crediti per fatture da emettere per la parte dei ricavi che costituiscono la differenza rispetto ai ricavi garantiti del VRG da recuperare a conguaglio nelle tariffe delle annualità successive;
– i crediti per fatture da emettere sono di fatto crediti immobilizzati iscritti nell’attivo dello stato patrimoniale e restano tali fino all’anno in cui la regolazione prevede il recupero dei conguagli tariffari all’interno del VRG delle tariffe degli anni futuri che solitamente avviene nel giro di due anni; a partire da quel momento i crediti per fatture da emettere si trasformano in crediti per fatture emesse incassabili e dunque immediatamente esigibili;

rilevato che:
– nel mese di giugno 2020, l’organo amministrativo dimissionario, amministratore unico, ha approvato il progetto di bilancio da portare all’approvazione della Commissione controllo analogo (nominata a novembre 2019) e, conseguentemente, alla assemblea degli azionisti, che evidenziava un utile di circa 9 milioni di euro;
– il consiglio di amministrazione nominato a giugno ha ritenuto di non portare all’approvazione dell’assemblea quel progetto di bilancio (fatto di per sé legittimo) e di adottare alcune correzioni;
– le correzioni apportate non riguardano la verifica di fatti di gestione del precedente organo amministrativo, ma la trattazione a fini bilancistici di una specifica componente tariffaria e precisamente i cosiddetti “Conguagli regolatori partite pregresse 2005-2011”;
– il nuovo consiglio di amministrazione ha deciso di stralciare i cosiddetti conguagli regolatori, ovvero i crediti che la società vanta come anticipazione sui consumi, e il bilancio è stato corretto al ribasso, con perdite per oltre dieci milioni di euro;
– si tratta dei cosiddetti conguagli regolatori, chiamati anche ‘partite pregresse’, una componente tariffaria a carico degli utenti che viene messa in bolletta, ovvero i crediti che la società vanta come anticipazione sui consumi; esistono dal 2014 in base a una clausola prevista dall’Autorità nazionale per l’energia, il gas e il sistema idrico;
– in base a due diversi pareri legali, di cui uno chiesto a uno stesso avvocato in due distinte occasioni e che ha dato luogo a un esito opposto, la società ha deciso di accantonare nel Fondo rischi il 100 per cento delle somme ancora da incassare sui conguagli regolari, ciò che spinge in passivo i conti di Abbanoa passando dall’utile al “rosso”;

sottolineato che:
– il collegio sindacale ha avuto modo di verificare, con la acquisizione di atti e la verifica in sede di riunione di consiglio di amministrazione, che lo stesso ha trattato la materia incorrendo in diversi vizi procedurali ed effettuando soggettive valutazioni di merito;
– come si evince dalla relazione al bilancio di esercizio 2019, i vizi procedurali consistono nella mancata attivazione delle procedure obbligatorie per la trattazione di partite straordinarie (componente di tariffa) che, così affrontate, generano disequilibri di gestione consistenti (perdita di esercizio portata a nuovo), nei procedimenti amministrativi verso EGAS, per la regolazione tariffaria di equilibrio o riequilibrio, e verso la Commissione controllo analogo, per la pronuncia di merito sulla proposta di bilancio e per la adozione delle procedure a tutela degli interessi societari;
– i vizi di merito che il collegio ha rilevato e segnalato, riservandosi ogni più puntuale e necessario approfondimento con la acquisizione di adeguati pareri e verifiche procedurali, sono relativi alla soggettiva e non condivisibile trattazione riservata ad alcune poste di bilancio per le quali non sono stati considerati appieno e approfonditi i principi della verifica normativa di regolazione tariffaria, della verifica procedurale, della veridicità della rappresentazione, della proporzionalità della decisione in relazione all’evento rilevato, non accertato in giudicato;
– il collegio sottolinea che, a giudicare dalle poche attività istruttorie rese note dal consiglio di amministrazione, parrebbe che la struttura tecnica e la presidenza abbiano fatto riferimento al generale principio della prudenza, pur in assenza di fatti di gestione intercorsi tra giugno 2020 e ottobre 2020, tali da giustificare un mutato cambio di scenario rispetto a quello che la stessa struttura tecnica aziendale aveva certificato a giugno 2020;
– la Commissione per il controllo analogo ha scritto al consiglio di amministrazione più volte richiedendo l’avvio dei procedimenti di legge, necessari a valutare la correttezza dell’operazione straordinaria di svalutazione effettuata;
– il collegio sindacale, rispetto alle scelte adottate dalla maggioranza del consiglio di amministrazione, ha ritenuto opportuno e indispensabile inviare una richiesta a Egas e Arera con la quale ha chiesto agli enti in indirizzo un parere in merito alla manovra straordinaria compiuta dal consiglio di amministrazione con la predisposizione del bilancio 2019;
– il collegio ha ritenuto di non potersi esprimere sulla legittimità e che debbano essere ulteriormente verificati tutti i procedimenti; ha, quindi, preso atto del progetto di bilancio presentato in assemblea e suggerito alla stessa di valutare la possibilità di rinviare l’approvazione del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, così come redatto dall’organo amministrativo, al termine della necessaria attività istruttoria (così come richiesto dalla Commissione di controllo analogo) che preveda l’acquisizione di un parere da parte del soggetto che esercita il controllo analogo in ordine alla manovra straordinaria di svalutazione dei crediti di cui ai conguagli regolatori, e un ulteriore parere all’ente di governo in ordine alle attività da porre in essere per il ripristino dell’equilibrio economico finanziario;
– il collegio ha, infine, suggerito ai soci di ripianare immediatamente la perdita per non incorrere nelle previsioni di cui all’articolo 21, comma 1, del decreto legislativo n. 175 del 2016;

evidenziato che:
– il consiglio di amministrazione ha presentato il progetto di bilancio solo in data 23 ottobre 2020 e l’Assemblea degli azionisti è stata convocata per la approvazione il giorno 15 dicembre 2020 (in prima convocazione) e il 16 dicembre 2020 (in seconda convocazione);
– con nota n. 14387 del 14 dicembre 2020 il Presidente Solinas ha invitato l’Assessore regionale dei lavori pubblici ad accogliere l’istanza di differimento dell’assemblea dei soci avanzata dal Presidente di Anci Sardegna e dal Presidente del Consiglio delle autonomie locali convocata per i giorni 15 e 16 dicembre 2020;
– con nota del 14 dicembre 2020 il presidente del consiglio di amministrazione ha rinviato a data da destinarsi l’assemblea degli azionisti;

rilevato infine che:
– nel corso del 2019 non si è dato corso all’adempimento di cui alla legge regionale n. 25 del 2017 per la cessione delle quote in possesso delle Regione a favore degli enti locali (comuni) e il procedimento amministrativo non è stato neanche avviato;
– stante quanto contestato da ANAC con provvedimento del 17 ottobre 2017 e da AGCM con provvedimento del 23 ottobre 2017, la mancata cessione delle quote da parte della Regione è motivo di illegittimità dell’affidamento in house;
– tale circostanza è stato oggetto di apposita comunicazione da parte del collegio sindacale all’ANAC e all’AGCM;
– il collegio sindacale ha ricordato che l’esercizio del cosiddetto controllo analogo congiunto da parte degli azionisti è una delle condizioni fondamentali e inderogabili per la legittimità dell’affidamento in house providing e, quindi, per la legittimità degli atti di esercizio adottati; la costituzione della commissione è stata prevista per ovviare ai rilievi che le autorità hanno sollevato circa l’assenza del controllo, l’illegittimità del controllo da parte di non soci (come nel caso di EGAS) e l’illegittimità dell’esercizio di posizione dominante da parte della Regione;
– il collegio ha, inoltre, rilevato che, a distanza di oltre un anno dalla nomina dei componenti, la Commissione per il controllo analogo non ha ancora iniziato a esercitare la propria attività;
– quanto sopra descritto potrebbe compromettere in maniera insanabile l’affidamento in house del servizio idrico integrato ed esporre a possibile nullità degli atti tutto l’operato del consiglio di amministrazione sulle decisioni di competenza della commissione,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere:
1) se siano al corrente della situazione sopra descritta;
2) come intendano intervenire per sollecitare Abbanoa SpA all’approvazione dei bilanci nei termini di legge e procedere a un monitoraggio dell’andamento anche al fine di poter adottare le misure correttive necessarie;
3) quali ripercussioni questa situazione finanziaria potrebbe avere sul bilancio regionale;
4) se ritengano che dietro la scelta di stralciare i cosiddetti conguagli regolatori e mettere in difficoltà la società su un piano economico, ci possa essere la volontà di procedere con la privatizzazione dell’ente, nonostante la volontà popolare emersa dal referendum del 2011;
5) quando intendano adempiere alle previsioni di cui alla legge regionale n. 25 del 2017 per la cessione delle quote in possesso delle Regione a favore degli enti locali (comuni);
6) quando intendano ripristinare le condizioni fondamentali e inderogabili per la legittimità dell’affidamento in house providing della gestione del servizio idrico, al fine di garantire che l’acqua resti un servizio pubblico locale di interesse economico generale.

Cagliari, 22 dicembre 2020

 

Condividi: