Interrogazione n. 789/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 789/A

(Pervenuta risposta scritta in data 26/01/2022 e in data 02/12/2022)

CORRIAS – PINNA – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche connesse al titolo di studio rilasciato dagli istituti professionali ad indirizzo socio-sanitario.

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I sottoscritti,

premesso che:
– in attuazione del comma 2 dell’articolo 27 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 26, è stata sottoscritta in sede di Conferenza unificata Stato-regioni in data 16 dicembre 2010, un’intesa che disciplina l’istituzione, la messa a regime e il rilascio dei titoli dei corsi di studio definiti “professionalizzanti”;
– il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, recante norme concernenti il riordino degli istituti professionali, ha previsto l’indirizzo socio-sanitario che permette il conseguimento del diploma di tecnico socio-sanitario;
– l’introduzione dell’indirizzo socio-sanitario nell’ambito del riordino dell’istruzione superiore ha determinato un incremento su tutto il territorio, sia nazionale che regionale, di corsi per Tecnico dei servizi socio-sanitari e che, conseguentemente, numerose regioni hanno attivato, con esito positivo, il percorso perché tale figura trovasse pieno riconoscimento ai fini dell’inserimento lavorativo;
– anche la Sardegna ha inteso muoversi in questa direzione e, a tal fine, con la risoluzione n. 10, presentata dall’on. Rossella Pinna e approvata all’unanimità dalla Seconda Commissione permanente del Consiglio regionale nella seduta del 22 gennaio 2015, si è impegnata la Giunta regionale al riconoscimento dell’intero percorso di studi per Tecnico dei servizi sociali o Tecnico dei servizi socio-sanitari rilasciato dagli istituti professionali di Stato, prevedendo l’introduzione di un modulo integrativo di 400 ore di Tecnica professionale funzionale al conseguimento della qualifica di operatore socio-sanitario (OSS);
– con la deliberazione n. 18/12 del 21 aprile 2015 la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di concerto con gli Assessori regionali dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, ha stabilito di:
– provvedere al riconoscimento dell’intero percorso teorico espletato nel corso di studi per Tecnico dei servizi sociali e per Tecnico dei servizi socio-sanitari e di prevedere l’introduzione di un modulo integrativo di 400 ore di tecnica professionale con tirocinio che consenta il conseguimento della qualifica di operatore socio sanitario da parte dei tecnici dei servizi sociali e dei tecnici dei servizi socio-sanitari;
– provvedere ad un accordo tra Assessorato del lavoro, formazione professionale cooperazione e sicurezza sociale, di concerto con l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, e la Direzione scolastica regionale affinché il tirocinio formativo di 400 ore possa realizzarsi con la disponibilità delle ASL;
– incaricare la Direzione generale dell’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ad adottare gli ulteriori atti necessari alla conclusione di un accordo con la Direzione scolastica regionale, affinché quest’ultima provveda a modificare il programma del corso di studi per Tecnico socio-sanitario o a ricorrere all’uso delle quote di flessibilità e autonomia previste dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 2010, per realizzare nell’istruzione professionale di Stato una preparazione coerente ai fabbisogni del settore sociale e socio-sanitario della Regione;
– sono trascorsi ormai oltre cinque anni dall’approvazione della deliberazione n. 18/12, durante i quali sono stati autorizzati e si sono regolarmente conclusi i corsi di 400 ore destinati ai diplomati Tecnici dei servizi sociali e Tecnici dei servizi socio-sanitari per il conseguimento della qualifica di OSS attivati dagli enti di formazione professionale;
– non risulta peraltro stipulato l’accordo previsto tra l’Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, di concerto con l’Assessore regionale dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale, e la Direzione scolastica regionale con lo scopo di definire per gli istituti professionali a indirizzo socio-sanitario la possibilità di svolgere percorsi formativi interni finalizzati all’acquisizione della qualifica di OSS;

considerato che:
– il profilo professionale di Tecnico dei servizi sociali e socio-sanitari, soprattutto in Sardegna, non è adeguatamente valorizzato come spendibile all’interno delle strutture socio-assistenziali e sanitarie pubbliche e/o private e che la mancanza di un riconoscimento diretto del diploma in parola rappresenta una condizione ingannevole per gli studenti che seguono il percorso negli istituti professionali di Stato nella convinzione di poter conseguire un titolo utile per l’inserimento nel mondo del lavoro;
– anche gli istituti professionali che erogano i corsi manifestano una condizione di evidente disagio per non riuscire a garantire agli studenti gli sbocchi professionali promessi in sede di proposta dell’offerta formativa;
– i diplomati, non disponendo di un titolo qualificante, oltre alla possibilità di proseguire gli studi in ambito universitario, si vedono costretti ad accedere ai corsi professionali come quelli per OSS, peraltro a numero chiuso;

evidenziato che:
– in questo specifico momento, a causa del perdurare dell’evento pandemico, l’emergenza sanitaria ha costretto sia le strutture pubbliche che quelle private a procedure straordinarie di reclutamento di personale in ambito socio-sanitario e assistenziale e che il titolo sarebbe pertanto spendibile;
– diversi istituti professionali, nelle more della sottoscrizione della specifica intesa generale, hanno attivato singoli accordi con strutture socio-assistenziali e sanitarie del territorio, consentendo così agli allievi frequentanti di espletare le 400 ore di tecnica professionale con tirocinio, indispensabili per il riconoscimento del titolo;
– sono pervenute numerose segnalazioni provenienti dai diplomati nei corsi per Tecnico dei servizi socio-sanitari che lamentano la preclusione al mondo del lavoro per il mancato riconoscimento del titolo conseguito che ben potrebbe essere affiancato alla qualifica di OSS già al termine del quinquennio di studi;
– l’argomento è già stato oggetto di una specifica interrogazione da parte dell’opposizione in data
5 settembre 2019, prima firmataria On. Caddeo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) oltre al riconoscimento di un credito formativo di 600 ore standard da spendersi nei percorsi ordinari per OSS intendano provvedere all’adozione di tutti gli atti ulteriori per la conclusione dello specifico accordo con la Direzione scolastica regionale, così come disposto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 18/12 del 21 aprile 2015;
3) non ritengano di dover istituire un tavolo interassessoriale allargato alla Direzione scolastica regionale e a una rappresentanza degli istituti professionali statali a indirizzo socio-sanitario per valutare le modalità̀ tecniche atte ad assicurare:
a) all’interno del percorso di studi quinquennale ai futuri diplomati degli IPSS il conseguimento dell’attestato di qualifica professionale di OSS mediante la strutturazione di un percorso di integrazione delle competenze, rimodulando, integrando e arricchendo il percorso curricolare previsto dagli ordinamenti ministeriali, al fine di assicurare gli obiettivi formativi rappresentati dagli standard professionali della qualifica previsti dalle norme nazionali e regionali;
b) l’inserimento della figura professionale del diplomato Tecnico socio-sanitario all’interno dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione e consentire così a tanti giovani formati di entrare a pieno titolo nel mercato del lavoro.

Cagliari, 17 dicembre 2020

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