Interrogazione n. 770/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 770/A

(Pervenuta risposta scritta in data 29/06/2021)

AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla riorganizzazione degli ospedali dell’area metropolitana di Cagliari attuata nel mese di novembre 2020 per far fronte alla ripresa della diffusione dei contagi da Covid-19 in Sardegna.

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I sottoscritti,

premesso che:
– con la diffusione della pandemia da Covid-19 la Regione ha approvato diverse deliberazioni tese a stabilire le strategie per l’organizzazione delle strutture ospedaliere della Sardegna e l’individuazione dei posti letto per i ricoveri di pazienti Covid positivi;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 11/17 dell’11 marzo 2020 è stato approvato il “Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica nella Regione Sardegna per l’emergenza Covid-19” nel quale sono stati individuati 4 scenari di organizzazione degli ospedali da attivare progressivamente in funzione dell’aggravamento dell’epidemia;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 17/10 del 1° aprile 2020 è stata effettuata una rimodulazione del Piano approvato 1’11 marzo che ha stabilito l’implementazione dei posti letto necessari per la cura dei pazienti Covid non più su scala regionale, ma secondo due “Aree omogenee”, del Nord e del Sud Sardegna, sulla base di una pianificazione dei posti letto che prevede uno scenario “attuale” e uno di “attivazione progressiva”;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 55/16 del 5 novembre 2020 la Giunta regionale ha recentemente aggiornato il Piano del 1° aprile riprogrammando l’offerta dei posti letto sul territorio regionale da dedicare alla gestione dei pazienti Covid-19;
– con la deliberazione della Giunta regionale n. 55/16 si è resa necessaria per adeguare la rete di cura regionale dei pazienti Covid all’aumento dei casi di contagio rilevato in Sardegna a partire dal mese di agosto;
– per superare la carenza di medici in servizio presso gli ospedali sardi, in numero insufficiente per affrontare la crisi sanitaria causata dalla pandemia, il 23 ottobre 2020 l’ATS ha pubblicato un avviso pubblico per la creazione di un elenco per il conferimento incarichi di collaborazione esterna per personale medico disponibile a svolgere per l’emergenza Covid-19 attività assistenziale, in regime libero professionale, presso tutte le sedi dell’ATS;
– in risposta all’avviso sono state inoltrate 777 manifestazioni di interesse e, secondo le previsioni dell’ATS, saranno assunti 500 medici con contratto semestrale eventualmente rinnovabile in funzione dell’evoluzione della crisi sanitaria nell’isola;

considerato che:
– il presidio ospedaliero del SS. Trinità di Cagliari è stato identificato sin dall’inizio della pandemia da coronavirus come “ospedale Covid” regionale, ossia dedicato alla gestione e alla cura dei pazienti Covid positivi, in virtù della presenza, al proprio interno, di reparti di malattie infettive, pneumologia e rianimazione;
– con l’allentamento delle misure del lockdown in tutta l’isola avvenuto a partire dal mese di maggio, anche nell’ospedale cagliaritano è stata ripresa gradualmente l’attività sanitaria “ordinaria” per la cura dei pazienti non Covid;
– nei primi giorni di settembre, con la recrudescenza della pandemia, il direttore del Santissima Trinità aveva ristabilito l’accettazione di soli pazienti Covid positivi nei reparti dell’ospedale cagliaritano;
– il 9 Settembre, secondo il direttore del Santissima Trinità, i posti di terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid risultavano esauriti; il 25 settembre risultavano esauriti i posti letto di area medica per la cura dei Covid positivi e quattro pazienti con necessità di ricovero sono stati costretti a stanziare nei locali del Pronto soccorso in attesa che venissero liberati posti letto nei reparti per soli pazienti Covid;
– il rapido propagarsi dei contagi che si registrava nel mese di ottobre in tutta l’isola ha determinato un forte impatto sull’assistenza ospedaliera regionale;
– in particolare, l’aumento degli intasamenti e dei ritardi nell’accettazione dei pazienti pregiudicavano l’accesso tempestivo alle cure dei malati Covid che ogni giorno si facevano sempre più numerosi;
– per il SS. Trinità si è reso necessario intervenire per allentare il numero di accessi al Pronto Soccorso e si è stabilito, pertanto, che presso tale struttura si recassero esclusivamente pazienti diagnosticati come Covid positivi da altri presidi ospedalieri ubicati nel centro-sud Sardegna;
– il trasferimento delle funzioni di Pronto soccorso del SS. Trinità all’ospedale Marino di Cagliari ha comportato la deviazione dei flussi di pazienti al Pronto soccorso dal primo al secondo presidio cagliaritano, trascinando con sé anche i disagi in accettazione già riscontrati nell’accesso al Pronto soccorso del SS. Trinità;

posto che:
– nel corso della conferenza stampa convocata dalla Regione il 13 Novembre è stato presentato il “Piano di intervento Emergenza Covid-19 (a 40 giorni)” nel quale sono stati individuati sette livelli di criticità emersi a partire dal mese di ottobre nella gestione dell’emergenza Covid in Sardegna;
– nel Piano compare, per la prima volta negli atti di programmazione regionale dell’organizzazione delle strutture ospedaliere per la cura dei pazienti Covid, l’ospedale Marino di Cagliari;
– per l’ospedale cagliaritano, struttura specializzata in ortopedia e traumatologia e dotata di reparti di chirurgia d’urgenza e rianimazione, è stato previsto l’allestimento di 8 posti letto di terapia intensiva e di 70 in area medica, rispettivamente recuperati dai reparti di rianimazione e di ortopedia;
– il “Piano di intervento Emergenza Covid-19 (a 40 giorni)” è stato successivamente approvato formalmente dalla Giunta regionale nella seduta del 20 novembre scorso;
– per quanto riguarda l’organizzazione delle strutture ospedaliere del sud Sardegna la Giunta regionale e le aziende sanitarie hanno stabilito che: “Nelle more della realizzazione dei Posti letto dell’Ospedale Binaghi, al fine di abbattere i rischi di contaminazione dei due DEA dell’area metropolitana di Cagliari dedicati all’assistenza ospedaliera dei pazienti no Covid, si concorda di considerare l’opportunità di conversione temporanea dell’Ospedale Marino in Covid Hospital. Questa soluzione presupporrebbe il mantenimento del Brotzu e della AOU Cagliari Covid Free, con l’utilizzo dei 2 Pronto Soccorso che fungono da Hub per tutta l’area metropolitana di Cagliari” e che: “Le equipe ortopediche dell’Ospedale Marino presteranno la loro attività presso le Aziende Ospedaliere Brotzu e l’AOU di Cagliari”;

osservato che:
– nei giorni scorsi sono stati trasferiti negli ospedali San Michele dell’Azienda ospedaliera Brotzu e Duilio Casula di Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari i riparti ortopedici operanti nel Marino di Cagliari affinché si potesse consentire a quest’ultimo di dedicarsi esclusivamente alla cura dei pazienti Covid;
– lo spostamento delle cliniche ortopediche ha aumentato ulteriormente la pressione sui due DEA dell’area metropolitana di Cagliari e sui relativi pronto soccorso: nel caso del Policlinico universitario, per l’introduzione di una specialità sino ad allora non ospitata e, nel caso del Brotzu, per evidenti problemi di sovraccarico sul Pronto soccorso e la radiologia;

rilevato inoltre che:
– nel corso delle audizioni svoltesi nei mesi scorsi in Commissione VI del Consiglio regionale sono emerse criticità sugli aspetti strutturali e logistici dell’ospedale Marino di Cagliari;
– nei mesi scorsi il Marino infatti ha mostrato diverse problematiche in relazione agli standard di sicurezza necessari per ridurre al minimo il rischio di contagio all’interno dell’ospedale:
– la quasi totalità dei pazienti è costretta a soggiornare nel corridoio del Pronto soccorso o nella sala radiologica;
– le lunghe permanenze dei pazienti nel Pronto soccorso comportano l’aumento del rischio di contagio tra pazienti e personale sanitario;
– i limitati spazi dei locali non consentono di creare un’area grigia separata dalle altre aree, necessaria qualora ci fossero pazienti in attesa di tampone;
– i locali che ospitano la cucina, la farmacia d’urgenza e le stanze dei coordinatori si trovano nell’area rossa dell’ospedale;
– inoltre, sono stati segnalati anche gravi carenze di personale OSS, di personale adibito al trasporto di pazienti presso altri presidi ospedalieri e di addetti alla pulizia per la sanificazione continua dei locali;

ritenuto necessario assicurarsi che il riassetto organizzativo degli ospedali di riferimento per l’area del sud Sardegna sia stata effettuata nella più ampia consapevolezza delle criticità già esistenti nel Marino di Cagliari e dell’esigenza di garantire per tutta la durata della pandemia la cura dei pazienti non Covid negli altri ospedali,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se nell’ospedale Marino di Cagliari le criticità relative all’organizzazione degli spazi, alla permanenza dei pazienti all’interno dei locali, alla creazione di aree grigie e alle carenze di personale, siano state risolte o se le stesse siano in via di risoluzione;
2) quale sia la strategia adottata per ridurre le criticità sull’organizzazione e l’efficienza delle cure sanitarie negli ospedali San Michele dell’Azienda ospedaliera Brotzu e Duilio Casula di Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari causato dal trasferimento dei reparti di ortopedia del Marino negli altri due presidi cagliaritani;
3) quanti dei medici reclutati dall’ATS con il bando pubblicato nel mese di ottobre verranno destinati all’ospedale Marino di Cagliari per la cura dei pazienti Covid e quanti medici saranno traferiti al San Michele e al Duilio Casula per potenziare le equipe mediche dei reparti di ortopedia;
4) quale sia, al 26 novembre, la situazione della reale ed effettiva attivazione dei posti letto di area medica e di terapia intensiva nell’ospedale Marino di Cagliari, considerando che, secondo i dati trasmessi dall’ATS alla Commissione VI del Consiglio regionale, presso tale struttura ospedaliera risulterebbero al 24 novembre già attualmente attivi 8 posti letto di terapia intensiva nell’ex reparto di rianimazione e 66 posti letto di degenza ordinaria Covid distribuiti in tre piani del nosocomio.

Cagliari, 26 novembre 2020

 

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