Interrogazione n. 724/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 724/A

CUCCU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di potenziare le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) e aumentare il numero di test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2.

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La sottoscritta,

premesso che:
– la pandemia continua a dilagare;
– nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale al 1° novembre 2020 si registrano 7 vittime e 399 nuovi casi, dei quali 218 rilevati attraverso attività di screening e 181 da sospetto diagnostico;
– occorre scongiurare in Sardegna, ancora tra le regioni a minor circolazione del virus, il superamento della soglia critica di terapia intensiva e/o aree mediche;

richiamate:
– le proprie interrogazioni n. 369/A del 30 marzo 2020 sulla necessità di istituire le USCA e n. 419/A del 27 aprile 2020 inerente all’attività delle stesse;
– la propria interrogazione n. 480/A del 25 maggio 2020, a tutt’oggi senza riscontro, sulla strategia sanitaria regionale posta in essere per prevenire il rischio di una seconda ondata di Covid-19;

viste:
– la deliberazione della Giunta regionale n. 24/18 dell’8 maggio 2020 con la quale è stato approvato il “Protocollo operativo per l’istituzione delle Unità speciali di continuità assistenziale per il contenimento dell’infezione da Covid-19”;
– la circolare del Ministero della salute del 29 settembre 2020 sull’uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2;

rilevato che:
– le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA) svolgono la funzione di filtro necessaria a contenere l’afflusso negli ospedali e a curare i pazienti sintomatici presso il proprio domicilio in maniera efficace;
– ciascuna sede di continuità assistenziale, presso le ASSL Sassari, Olbia, Nuoro, Lanusei, Oristano, Sanluri, Carbonia-Iglesias e Cagliari, doveva essere dotata di n. 4 USCA;

rilevato, altresì, che:
– è fondamentale individuare precocemente il maggior numero possibile di positivi;
– il nuovo strumento diagnostico dei test antigenici rapidi è in grado di assicurare, in circa 15 minuti, una diagnosi accelerata di casi di COVID-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da SARS-CoV2;
– grazie all’uso di tali test rapidi è stato possibile intercettare un rilevante numero di contagiati, probabilmente con alte cariche virali, che non sarebbero stati individuati in altro modo;

ritenuto che:
– per essere effettivamente utili le Usca dovrebbero essere in numero adeguato e con adeguate funzioni;
– occorre potenziare le Usca, in modo da garantire gli interventi a domicilio per i pazienti seguiti in tale regime, tempestivamente e comunque entro la stessa giornata di attivazione del servizio stesso;
– occorre aumentare il numero di test antigenici rapidi per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, di riconosciuta utilità in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quante e in quali distretti le USCA siano operative;
2) quale sia la loro composizione e se intendano incrementare il personale assegnato alle stesse per rendere più incisiva l’assistenza territoriale;
3) se intendano effettuare, coinvolgendo i sindaci e i medici di base, una campagna regionale di screening/monitoraggio attraverso test antigenici rapidi, come richiesto dal Coordinamento regionale associazioni degli enti locali della Sardegna.

Cagliari, 3 novembre 2020

 

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