Interrogazione n. 695/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 695/A

PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione critica venutasi a creare nell’Ospedale “Nostra Signora di Bonaria” a San Gavino Monreale, negli altri presidi dell’Isola e sulla gestione dei cluster di Covid-19 nei comuni dell’intero territorio regionale ed in particolare nel Medio Campidano.

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I sottoscritti,

premesso che:
– è in atto anche in Sardegna una recrudescenza dell’emergenza Covid-19 prevedibile e prevista e di cui, ad oggi, il sistema sanitario regionale, non è ancora in grado di garantire con efficacia ed efficienza il tracciamento, la diagnosi e il supporto organizzativo, informativo e sanitario necessario a fermarne la diffusione;
– il 22esimo Instant Report Covid-19 dell’Alta scuola di Economia e management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica di Roma riporta, per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva, come «la situazione è sotto controllo ma al limite» e che «in Sardegna la saturazione dei posti letto in terapia intensiva è cresciuta fino a raggiungere l’8,3 per cento», il che vuole dire: ogni 100 positivi sono almeno 8 i ricoverati negli ospedali. «Sono dati che confermano come il sempre più crescente numero di contagi provochi immediatamente una maggiore pressione del Covid sul sistema sanitario»;

accertato che:
– l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, non più tardi del 28 settembre 2020, con una discutibile e imbarazzante dichiarazione riportata dalla stampa regionale, ha affermato che “sarebbe bene che i sindaci smettessero di creare allarme perché il sistema sanitario, lo ha dimostrato prima e lo sta dimostrando adesso, è in grado di reggere perfettamente l’urto della pandemia e anziché creare allarme, facciano il proprio lavoro e vigilino sulle proprie comunità, alcuni in questo periodo non l’hanno fatto”;
– le dichiarazioni e l’atteggiamento fin troppo rassicurante dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, che parla di situazione sotto controllo, vengono smentite quotidianamente sia dai numeri di una continua e progressiva diffusione del contagio sia dalle dichiarazioni di autorevoli attori del sistema sanitario regionale, non ultime quelle del Direttore sanitario dell’Ospedale Covid Santissima Trinità di Cagliari che ha recentemente dichiarato che “La pandemia ha raggiunto dimensioni enormi” e che sulla mancanza di posti letto Covid “Bisogna puntare sulle USCA”, cioè le Unità speciali di continuità assistenziale” affinché di tutti gli ottantasette pazienti Covid del Santissima Trinità, una parte di loro possa essere dimessa ed essere seguita e curata, direttamente dai medici, a casa”;
– si moltiplicano le segnalazioni di situazioni di sostanziale “abbandono e solitudine” in cui i cittadini positivi asintomatici e i loro contatti vengono lasciati, anche per settimane, senza alcuna informazione sulla possibilità di eseguire i tamponi con conseguenze sullo stato di salute fisico e psicologico;

tenuto conto che:
– il giorno 30 settembre 2020 a seguito di tre casi positivi accertati tra i medici del Pronto soccorso dell’Ospedale “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino, la direzione di ATS Sardegna ne ha disposto la chiusura per tre giorni;
– il direttore sanitario del presidio sangavinese, in un’intervista riportata da uno dei principali quotidiani regionali, dichiara che “i casi di coronavirus non si contano più”, che “quasi tutti i giorni arrivano in ospedale pazienti positivi e questa situazione desta grande preoccupazione” e che “dai dati in nostro possesso possiamo parlare dì focolai presenti sia in paesi del Medio Campidano come Arbus, Gonnosfanadiga, Villacidro, Pabillonis, che in quelli della Marmilla come Ussaramanna, Genuri, Barumini” e che “al pronto soccorso sono risultati positivi tre medici e un OSS, come pure un infermiere e due pazienti della dialisi e un medico delle USCA (unità speciali dì continuità assistenziale)”;
– le organizzazioni sindacali, in un’ottica di collaborazione, chiedono alla dirigenza del Presidio ospedaliero di San Gavino un confronto per mettere in sicurezza utenti e dipendenti del nosocomio ipotizzando che non sia stato fatto abbastanza e rimarcando che “la Direzione Sanitaria sia estremamente efficiente quando si tratta di smantellare, ma letteralmente assente in questa drammatica fase dì evoluzione negativa della pandemia.”;
– le denunce e le segnalazioni in merito alla criticità della situazione del presidio di San Gavino – e negli altri ospedali sardi – da parte delle organizzazioni sindacali della sanità si susseguono giorno dopo giorno, con avvio di vertenze sindacali contro la decisione di sopperire per un breve periodo a carenze di organico nel pronto soccorso senza avere la specializzazione appropriata e lasciando sguarniti altri importanti servizi specialistici;
– i sindaci hanno lamentato ripetutamente la mancanza di relazione con l’ATS e l’assenza di informazioni tempestive in merito ai casi di contagio nei comuni coinvolti; inoltre, in una nota del Presidente dell’ANCI Sardegna inviata il giorno 12 ottobre 2020 al Presidente della Regione hanno posto in evidenza la mancata condivisione della gestione e organizzazione delle misure atte al contenimento del contagio, hanno chiesto un’attività serrata di screening nelle scuole e nelle strutture socio-assistenziali e, da ultimo, rassicurazioni in merito alle forniture dei DPI, all’avvio della campagna vaccinale per l’influenza nonché alla continuità delle cure per le patologie oncologiche e croniche;

atteso che nonostante le segnalazioni da parte della minoranza consiliare, che ha collaborato lealmente per la rapida approvazione della legge che ha implementato le risorse destinate al trasporto scolastico, a tutt’oggi non risultano attuate misure di riorganizzazione e di contenimento del rischio di contagio nel servizio di trasporto pubblico locale a favore degli studenti;

considerato che:
– la situazione volge a un drammatico inasprimento ed è, evidentemente, lontana dall’essere affrontata con metodo e attenzione;
– è compito della Regione e delle autorità sanitarie garantire le prestazioni di indagine, tracciamento e assistenza dei soggetti malati per prevenire e gestire al meglio la situazione di rischio sanitario,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione dell’Ospedale “Nostra Signora Di Bonaria” di San Gavino Monreale, ed in particolare se da parte del management siano state correttamente adottate tutte le misure di contenimento del contagio contro il virus SARS-CoV-2;
2) se non ritengano si debba provvedere ad attivare procedure di reclutamento immediato di personale sanitario, in particolare per quei servizi in sofferenza come il pronto soccorso;
3) se non ritengano necessario e indifferibile attrezzare presso l’Ospedale di San Gavino Monreale un laboratorio dedicato al Covid-19 attraverso l’acquisto di macchinari in grado di processare in loco i tamponi dei sospetti Covid, posto che allo stato attuale si deve attendere l’esito che arriva da Cagliari;
4) quali provvedimenti siano previsti per aumentare la possibilità dei cittadini di sottoporsi volontariamente a tampone o a test rapidi;
5) se non ritengano necessario intervenire per attivare procedure di comunicazione immediata dei casi positivi da ATS ai sindaci e autorità sanitarie locali;
6) come si intenda agire in merito ai cittadini ostaggio di mancati tamponi che vedono pregiudicate le normali attività di lavoro, studio e relazione, in quanto costretti a quarantena per mancato accertamento dello stato di negatività.

Cagliari, 13 ottobre 2020

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