Interrogazione n. 624/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 624/A

PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, in merito ai tamponi PCR per diagnosticare il Covid-19.

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Il sottoscritto,

premesso che a seguito della diffusione epidemiologica da Covid-19, in particolare con l’inizio della cosiddetta “fase 2”, risulta di fondamentale importanza provvedere al rilevamento ed alla mappatura della diffusione del virus, onde consentire alle autorità sanitarie una maggiore capacità di intervento, rilevandone repentinamente i focolai;

tenuto conto che proprio in virtù di questo, le strutture sanitarie locali sono impegnate in una mappatura su larga scala della popolazione, attraverso la promozione di una apposita applicazione smartphone, detta “Immuni”;

tenuto altresì conto che le autorità regionali sarde hanno attivato una campagna su vasca scala di diffusione del test sierologico, individuando nello stesso il più efficace strumento per la mappatura dei contagi e il contenimento del virus;

preso atto che la Sardegna ha altresì autorizzato i laboratori privati ad eseguire detti test sierologici, con oneri a carico del sistema sanitario regionale o, anche, del richiedente;

rilevato tuttavia che diversi paesi del mondo richiedono ai cittadini stranieri che accedono nei loro confini un test orofaringeo, cosiddetto tampone PCR, eseguito non oltre le 96 ore, per poi riproporlo a loro cura appena entrati nel loro territorio, confrontarne gli esiti, e solo successivamente valutando se consentire o meno il libero accesso;

tenuto conto che diversi concittadini sardi necessitano di spostarsi in paesi in cui vige tale normativa restrittiva, per motivi di lavoro o altro;

considerato che in Sardegna i test PCR vengono eseguiti solamente dalle strutture sanitarie territoriali laddove si abbia il sospetto che il cittadino sia stato affetto dal virus e quindi possa diventare possibile vettore di contagio;

rilevato altresì che la Regione non ha autorizzato nessuna struttura pubblica né alcun laboratorio privato ad eseguire i test PCR per i cittadini che ne hanno bisogno per fini diversi da quelli sanitari, tra i quali, principalmente, i fini lavorativi, nemmeno a pagamento con oneri a carico del richiedente;

preso atto quindi che, allo stato attuale, i cittadini interessati ad effettuare il test PCR sono costretti a rivolgersi a laboratori privati presenti solo nella Penisola, obbligandoli ad allungare il proprio itinerario di viaggio e vedendone aumentare notevolmente i costi,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, per sapere:
1) se siano a conoscenza del grave problema esposto nella presente interrogazione;
2) quali siano i motivi per i quali i privati non siano stati autorizzati a svolgere il test PCR su richiesta dei cittadini, eventualmente con oneri a proprio carico;
3) se, in che modo e in quanto tempo intendano disporre delle misure utili alla risoluzione della problematica trattata.

Cagliari, 11 agosto 2020

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