Interrogazione n. 540/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 540/A

AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – STARA – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sull’allungamento delle liste d’attesa causato dal blocco delle prestazioni sanitarie durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

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I sottoscritti,

premesso che:
– l’erogazione dei servizi sanitari entro tempi appropriati rappresenta un problema ormai cronico del sistema sanitario regionale;
– già nel 2010 la Giunta aveva dato corso a un intervento su scala regionale approvando il “Piano regionale di Governo delle Liste di Attesa per il triennio 2010-2012”;
– nel corso della fine della scorsa legislatura sono stati approvati provvedimenti legislativi e amministrativi finalizzati a smaltire l’arretrato accumulato;
– al fine di incentivare lo smaltimento delle liste d’attesa la legge regionale n. 16 del 2019 (Seconda variazione di bilancio 2019), modificando la legge di stabilità 2019, ha autorizzato per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021, lo stanziamento di 3,5 milioni e l’utilizzo di economie di spesa realizzate dall’ATS per l’erogazione di prestazioni aggiuntive di medicina specialistica extraospedaliera;

considerato che:
– con la progressiva messa in atto delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, a partire dalla fine del mese di febbraio 2020 la quasi totalità delle prestazioni sanitarie sono state interrotte;
– il blocco delle attività in tutte le macroaree assistenziali (specialistica, ospedaliera, riabilitazione, salute mentale, dipendenze patologiche, ecc) ha comportato l’annullamento di prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative fornite sia dai presidi pubblici che dai privati;
– sono stati annullati gran parte dei ricoveri per pazienti affetti da patologie che richiedevano il ricovero ospedaliero;
– sono saltate le prime visite specialistiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema sanitario relativamente a un nuovo problema di salute;

ritenuto che:
– il lockdown dell’Isola ha determinato un impatto enorme, non ancora ufficialmente quantificato, sulle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie da effettuarsi attraverso il SSR;
– l’arretrato causato dal blocco delle prestazioni sanitarie rischia di causare gravi ripercussioni sui cittadini sardi in attesa di visite mediche ed esami diagnostici e, in definitiva, su tutto il sistema sanitario regionale;

rilevato che:
– gli ultimi provvedimenti della Giunta regionale non menzionano alcun indirizzo, intervento o azione ipotizzata sul tema dell’arretrato accumulato in questi ultimi 3 mesi;
– anche l’ultima delle delibere proposte dall’Assessore della Sanità, la n. 28/18 del 4 giugno 2020, pur stabilendo le linee di indirizzo per la riprogrammazione delle attività ambulatoriali, di ricovero ospedaliero programmato, da svolgersi in convivenza con il rischio epidemiologico da Covid-19, non ha dato alcun riscontro sulle dimensioni del volume di attività sanitaria non erogato durante lockdown;
– in particolare, le “Linee di indirizzo per la riprogrammazione delle attività ambulatoriali e di ricovero ospedaliero programmato”, allegate alla delibera n. 28/18, si limitano a invitare le aziende Sanitarie, in collaborazione con le strutture private accreditate con le quali è attivo un contratto per l’acquisto delle prestazioni, ad avviare un piano di recupero delle prenotazioni che hanno subito una sospensione a causa dell’emergenza sanitaria;

considerato che:
– l’esigenza di smaltire tutto l’arretrato delle prestazioni sanitarie saltate a causa del lockdown impone un intervento di carattere straordinario e supplementare rispetto a quelli precedentemente già finanziati per abbattere le liste d’attesa;
– lo smaltimento delle liste d’attesa non può realizzarsi in maniera disomogenea sul territorio regionale e sulla base delle iniziative autonome e di carattere locale portate avanti da ciascuna azienda sanitaria;
– l’abdicazione dal ruolo di programmazione, coordinamento e controllo che dovrebbe caratterizzare l’operato dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale in questa fase emergenziale rischia di creare inaccettabili e pericolose disuguaglianze in materia di salute pubblica tra i sardi residenti in aree diverse dell’Isola,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quante sono le prestazioni delle strutture pubbliche del Sistema sanitario regionale non erogate a causa del blocco delle attività imposto dal lockdown della Sardegna;
2) come siano distribuiti gli arretrati accumulati tra i mesi di febbraio e giugno 2020 rispetto alle tipologie di prestazioni e agli ambiti territoriali;
3) quale sia la strategia studiata dalla Giunta regionale per recuperare le prestazioni non eseguite;
4) se e quando verrà proposto un piano straordinario per il contenimento delle liste d’attesa nel quale siano individuati obiettivi, tempistiche, azioni e risorse per recuperare nel più breve tempo possibile le prestazioni non erogate durante il lockdown;
5) se per recuperare le prestazioni non eseguite è stato potenziato il sistema di medicina territoriale e se intende aumentare le ore per prestazioni professionali di specialistica ambulatoriale;
6) se non ritenga di dover informare adeguatamente i cittadini sulle tempistiche necessarie per il recupero delle prestazioni sanitarie saltate nei mesi scorsi.

Cagliari 17 giugno 2020

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