Interrogazione n. 481/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 481/A

MULA – LANCIONI – MAIELI – SATTA Giovanni – SCHIRRU – USAI, con richiesta di risposta scritta, sugli episodi accaduti presso il Comune di Guasila, durante la celebrazione della festività locale del Venerdì santo.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il mondo intero sta convivendo con l’emergenza Covid-19, elevata dall’11 marzo 2020 al rango di pandemia globale dall’Organizzazione mondiale della sanità, istituzione che ne segue gli sviluppi e tiene conto della mappa dei contagi ormai giunti ad interessare tutti i continenti;
– anche in Italia la violenza delle infezioni polmonari interstiziali derivate dal virus SARS-COV-2 hanno indotto il Governo della Repubblica a intervenire attraverso una serie di provvedimenti di stampo legislativo e amministrativo nel tentativo di arginare gli effetti negativi di un fenomeno che, se non controllato, rischia di causare il collasso del Sistema sanitario nazionale;

tenuto conto che:
– il Governo italiano ha deliberato, il 31 gennaio 2020, lo “stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”, prendendo atto della pericolosità del virus e dei rischi connessi alla salute dei cittadini;
– lo stesso esecutivo, con successivi atti legislativi d’urgenza (decreto legislativo n. 6 del 2020, decreto legislativo n. 8 del 2020) disponeva la progressiva estensione delle aree geografiche sottoposte a protezione, onde rallentare la diffusione del Covid-19;
– il Presidente del Consiglio dei ministri, in raccordo con le regioni attraverso i rispettivi Presidenti, ha provveduto ad emanare una serie di decreti aventi ad oggetto la tutela della salute pubblica, disponendo le misure del lockdown nazionale col relativo divieto assoluto di assembramento e di spostamento, se non per motivi di assoluta necessita, salute ed esigenze lavorative, impedendo qualsiasi altro spostamento ingiustificato dal proprio domicilio;
– lo stesso Governo, stimolato dal Ministro della salute, recependo le buone pratiche in merito all’igiene e alla sanificazione personale, emanava raccomandazioni sui comportamenti sociali da osservare scrupolosamente per prevenire il dilagare dell’emergenza sanitaria, prescrivendo il distanziamento sociale ed esortando a rifuggire le possibili occasioni di contagio attraverso atteggiamenti affettivi tradizionali (baci, abbracci, strette di mano);
– nel nostro Paese é stato necessario emanare provvedimenti particolarmente restrittivi per tutte le attività che potenzialmente avrebbero potuto dare luogo ad assembramenti, ivi comprese le funzioni religiose e le pratiche di pia devozione ad essa connesse (messe, esequie, processioni);

considerato che anche la Regione ha dovuto adattarsi alle contingenze sanitarie e che la maggior parte dei cittadini sardi ha dimostrato profondo senso di responsabilità nell’osservanza delle disposizioni sopra richiamate;

dato atto che:
– nel Comune di Guasila il Sindaco ha provveduto, nella giornata del Venerdì santo, insieme al parroco, a portare in processione lungo le vie del paese il simulacro di un crocefisso;
– durante questa processione, ripresa lungo tutto il percorso da un operatore e trasmessa in diretta Facebook, il sindaco in diverse occasioni, contravvenendo alle disposizioni legislative del Governo e alle buone pratiche igieniche a tutela della salute, ostentava il simulacro prestandolo ad atti di adorazione ai fedeli che tenevano comportamenti assolutamente inadeguati in questa situazione emergenziale;
– i fedeli, in vari punti del territorio comunale, creavano assembramenti pur di toccare o baciare l’effige e né il sindaco né il parroco risultavano muniti di dispositivi di protezione individuale a tutela della loro salute e di quella altrui,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se la Giunta regionale abbia disposto deroghe speciali al Comune di Guasila per poter celebrare la propria devozione, magari tenendo conto dell’inesistente numero di contagi, il quale comunque é assimilabile alla stragrande maggioranza dei comuni sardi;
2) se la Giunta regionale sia a conoscenza degli accadimenti del Venerdì santo a Guasila e quali provvedimenti intenda adottare per censurare pubblicamente una condotta irresponsabile;
3) se l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale abbia disposto degli accertamenti sanitari a tappeto a seguito di questi eventi, considerato che molte persone hanno omaggiato l’effige senza che questa fosse sanificata in alcuna maniera durante il percorso.

Cagliari, 26 maggio 2020

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