Interrogazione n. 46/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 46/A

(Pervenuta risposta scritta in data 04/08/2020 , in data 09/05/2022, in data 17/05/2022, e in data 11/08/2022)

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I sottoscritti,

nel farsi portavoce di una necessità comune a diversi soggetti interessati (ex imprenditori e non),

premesso che:
– la legge regionale 7 giugno 1984, n. 28 (Provvedimenti urgenti per favorire l’occupazione), con il dichiarato obiettivo di favorire l’occupazione mediante l’inserimento in attività produttive in particolare dei giovani, delle donne e delle categorie svantaggiate, prevedeva da parte della Regione l’adozione di misure straordinarie tra cui l’erogazione di un contributo a fondo perduto e di un mutuo bancario a tasso agevolato;
– le operazioni di mutuo a tasso agevolato concesse a società e cooperative ammesse alle agevolazioni di cui alla suddetta legge erano assistite dalla garanzia fidejussoria della Regione nella misura massima del 90 cento del valore del finanziamento;
– la residua quota pari al 10 per cento (o più) restava a carico delle società e cooperative beneficiarie;
– le pratiche furono gestite dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, dall’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, dall’Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dall’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio;

rilevato che:
– la legge regionale 7 giugno 1984, n. 28 ha evidentemente fallito il suo scopo, atteso che, parallelamente all’erogazione dei finanziamenti e dei fondi, non sono mai stati istituiti i corsi necessari ad impartire alle nascenti attività imprenditoriali le conoscenze basilari ed indispensabili per affrontare il mercato;
– tale carenza ha determinato un’alta percentuale di insuccesso tra gli auto-dichiarati “esperti del settore”, costretti ad operare senza metodo e con tecniche d’improvvisazione;
– i soci delle società e cooperative beneficiarie delle agevolazioni, trovatisi imbrigliati tra le maglie delle fidejussioni e garanzie di cui alla predetta legge, tutt’ora non possono accedere al credito bancario in quanto iscritti nella centrale rischi;

ritenuto che:
– al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono l’avviamento di nuove imprese nell’ambito regionale, sarebbe opportuno prevedere accordi che, a fronte del pagamento parziale a saldo e a stralcio delle posizioni pregresse da parte dei vecchi beneficiari dei finanziamenti, estinguano ogni pendenza nei loro confronti, ivi comprese le garanzie fidejussorie e le registrazioni presso la Centrale rischi;
– una soluzione di tale genere dimostrerebbe ai cittadini l’empatia che oggi anima i nuovi amministratori regionali e andrebbe incontro a tutti coloro che vogliano intraprendere nuove attività d’impresa, con evidente crescita e sviluppo del territorio;
– tale soluzione appare altresì vantaggiosa per gli istituti di credito, i quali incasserebbero un importo in misura sì ridotta, ma viceversa irrecuperabile, atteso che gran parte degli ex imprenditori coinvolti risulta oggi nullatenente,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se, al fine di favorire l’intesa tra i soci delle società e cooperative beneficiarie delle agevolazioni di cui alla legge regionale 7 giugno 1984, n. 28 e gli istituti di credito, sia possibile prevedere accordi estintivi delle garanzie e fidejussioni pregresse, a fronte del pagamento del debito in misura ridotta, pari ad esempio al 10 per cento della somma già garantita.

Cagliari, 19 giugno 2019

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