Interrogazione n. 426/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 426/A

(Pervenuta risposta scritta in data 15/05/2020)

COMANDINI – PISCEDDA – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione della Giunta regionale n. 20/6 del 17 aprile 2020 “Contributi a favore delle scuole dell’infanzia non statali paritarie per le spese di gestione e funzionamento. Emergenza economica ed epidemiologica da Covid-19. Linee guida straordinarie per l’erogazione del saldo dei contributi per l’anno scolastico 2019/2020. Legge regionale 25 giugno 1984, n. 31, articolo 3, lettera c)”.

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I sottoscritti

fatto presente che, in riferimento all’interpellanza n. 101/A del 1° aprile 2020 sulla situazione dei servizi per l’infanzia, la deliberazione n. 20/6 approvata dalla Giunta regionale il 17 aprile 2020 “Contributi a favore delle scuole dell’infanzia non statali paritarie per le spese di gestione e funzionamento. Emergenza economica ed epidemiologica da Covid-19. Linee guida straordinarie per l’erogazione del saldo dei contributi per l’anno scolastico 2019/2020. Legge regionale 25 giugno 1984, n. 31, articolo 3, lettera c)”, rischia di compromettere seriamente la capacità di rendicontazione di molte scuole decretandone di fatto la chiusura ed il fallimento;

premesso che:
– l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, sia a livello nazionale che locale, ha reso necessari, a stretto giro di tempo, tutta una serie di provvedimenti che riguardano anche le scuole dell’infanzia; la chiusura di queste ultime ha determinato non pochi problemi di gestione, per tutte quelle scuole paritarie, cioè inserite nel sistema scolastico nazionale, a gestione privata che si sostengono soprattutto con le rette che le famiglie corrispondono mensilmente;
– molte scuole dell’infanzia paritarie usufruiscono dei finanziamenti regionali e o statali per sostenere le spese di gestione che sono un esile aiuto anche in condizioni di normalità;
– altre, che erogano servizi per la prima infanzia (micronidi, nidi d’infanzia, centri per bambini genitori, nidi aziendali, sezioni primavera e servizi in contesto domiciliare, ludoteche), benché in regola con la legge regionale n. 23 del 2005, e successive specifiche e integrazioni, non possono accedere ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984 né ad altre forme di aiuti, non avendo finora trovato applicazione per tali servizi nemmeno la normativa sul Sistema 0-6 introdotta con la legge n. 107 del 2015 e che pertanto trovavano motivo di sussistenza esclusivamente nelle rette pagate dai genitori, che da marzo è venuto a mancare;

precisato che tale situazione ha generato non poche difficoltà:
– il mancato introito delle rette di frequenza a carico delle famiglie, le quali rappresentano la principale fonte di finanziamento per la gestione di tali servizi;
– l’attivazione degli ammortizzatori sociali, appositamente istituiti dal Governo per affrontare la crisi economica conseguente a quella sanitaria, può rivelarsi un non aiuto in quanto l’essere ricorsi a tale strumento di sostegno, comporterà una diminuzione delle spese rendicontabili per il personale, con il conseguente rischio, ai sensi delle disposizioni vigenti e stante le vigenti linee guida approvate con deliberazione n. 39/26 del 3 ottobre 2019, che al fine di semplificare la rendicontazione e i successivi controlli amministrativi, hanno circoscritto le spese ammissibili al personale, al sostegno alla disabilità e parzialmente, alla locazione, di subire una revoca del contributo regionale già assegnato, dato che questo, in base al richiamato articolo 3 della legge regionale n. 31 del 1984, non può superare il 75 per cento delle spese effettivamente sostenute;

considerato che le scuole benché chiuse devono necessariamente far fronte al pagamento di alcuni costi vivi come la locazione, assicurazione per il personale ed i bambini, utenze ed accessorie quali onorari del commercialista e del consulente del lavoro, le imposte comunali, le spese integrative per il personale comunque coinvolto nell’attività di didattica a distanza, come prevista dalla normativa Covid-19 per le scuole dell’infanzia, non ultimo poi le tante difficoltà che incontreranno alla riapertura delle attività, ovvero il versamento dei contributi INPS ed INAIL e delle ritenute IRPEF, al momento sospesi, ma che si ritroveranno a dover pagare in seguito, sommati a quelli ordinari;

considerato ulteriormente che molte strutture che erogano, in abbinamento ai servizi per l’infanzia o in via esclusiva, servizi per la prima infanzia (micronidi, nidi d’infanzia, centro per bambini genitori, nidi aziendali, sezioni primavera e servizi in contesto domiciliare, ludoteche, autorizzate sulla base della legge regionale n. 23 del 2005, e successive specifiche e integrazioni) che non possono accedere ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, né ai contributi ministeriali, ma si trovano ugualmente a dover affrontare le spese fisse succitate senza poter contare su alcuna entrata, salvo per le poche strutture convenzionate e per la sola parte eventualmente garantita dall’Amministrazione comunale;

preso atto che:
– con la deliberazione n. 20/6 del 17 aprile 2020, si ritiene necessario anticipare l’erogazione dei saldi in favore dei soggetti beneficiari che intendano avvalersi di tale facoltà senza dover attendere la conclusione dell’anno scolastico come da calendario, al fine di consentire ai soggetti gestori di disporre di maggiori liquidità in considerazione delle minori entrate di cui le scuole potranno disporre nei prossimi mesi;
– si prevede una rendicontazione sulle attuali linee guida, approvate con deliberazione della Giunta regionale n. 39/26 del 3 ottobre 2019, dove i costi fissi succitati non sono rendicontabili;

rilevato che la delibera della Giunta regionale n. 20/6 del 17 aprile 2020 “Contributi a favore delle scuole dell’infanzia non statali paritarie per le spese di gestione e funzionamento. Emergenza economica ed epidemiologica da Covid-19. Linee guida straordinarie per l’erogazione del saldo dei contributi per l’anno scolastico 2019/2020. Legge regionale 25 giugno 1984, n. 31, articolo 3, lettera c)”, non risponde alle esigenze delle Scuole che erogano i Servizi per l’infanzia,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se non ritengano opportuno:
1) ritirare la deliberazione 20/6 del 17 aprile 2020, per deliberare criteri in grado di rispondere prontamente all’emergenza Covid-19, che ha colpito le scuole che erogano servizi per l’infanzia e che beneficiano di contributi della legge regionale n. 31 del 1984;
2) prevedere un contributo straordinario, per tutte quelle scuole dell’infanzia paritarie che accedono ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, ma che attualmente non stanno percependo le entrate derivanti dalle rette pagate dai genitori;
3) prevedere una “rendicontazione light” così da non dover ricorrere al commercialista che sarebbe un ulteriore costo e, in deroga alle linee guida approvate con la deliberazione n. 39/26 del 3 ottobre 2019, poter portare a rendicontazione anche quelle spese fisse attualmente non soggette a contributo o ammesse in misura limitata, come le spese per il sostegno alla disabilità o le locazioni;
4) prevedere un contributo straordinario, per tutte quelle scuole e strutture per la prima infanzia che non possono accedere ai contributi di cui alla legge regionale n. 31 del 1984, ma in regola con le indicazioni della legge regionale n. 23 del 2005, e successive modifiche ed integrazioni, stabilito in virtù delle sezioni e/o del numero degli alunni iscritti, anche accedendo ai finanziamenti previsti per il Sistema 0-6.

Cagliari, 29 aprile 2020

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