Interrogazione n. 363/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 363/A

(Pervenuta risposta scritta in data 12/05/2020)

MELE – PIRAS – SAIU – ENNAS, con richiesta di risposta scritta, sulla tipologia di aziende, imprese, associazioni e società sportive e tipologia di aiuti ai quali le stesse possono accedere, con particolare attenzione alle attività produttive che presentano specifiche connotazioni (es.: i maneggi, circoli ippici aderenti alla FISE, ecc.), interessate dall’attuale crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria epidemiologica posta dal Covid-19.

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I sottoscritti,

premesso che:
– l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
– con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, é stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

considerati l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale, il Governo centrale ha inteso adottare specifiche misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica, riducendo progressivamente numero e funzionamento delle attività produttive non essenziali al fine di limitare al minimo gli assembramenti di persone e, quindi, la possibilità di contatto e, di conseguenza, di contagio;

atteso che, in virtù di tali drastiche restrizioni il Consiglio dei ministri ha imposto la chiusura, per un periodo circoscritto, non definito, in quanto i termini sono di volta in volta aggiornati in relazione all’andamento dei dati inerenti, in particolare, al numero dei contagi;

rilevata la necessità e l’urgenza di effettuare una attenta ricognizione rispetto agli interventi ad oggi previsti in favore di tutte le attività produttive che risentono della grave situazione di crisi economica determinata dall’emergenza epidemiologica come meglio specificato nel prosieguo;

atteso che tutte le disposizioni adottate con i provvedimenti di seguito citati sono stati assunti d’intesa con i Ministri di seguito elencati: Ministro della salute, i Ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze, nonché i Ministri dell’istruzione, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’università e della ricerca, delle politiche agricole, alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione e per le politiche giovanili e lo sport, per gli affari regionali e le autonomie;

considerato che le restrizioni e, pertanto, le relative disposizioni inerenti la temporanea sospensione di attività e produzioni lasciano evidenti dubbi circa la loro applicazione, come pure non risultano chiari i destinatari degli interventi cosiddetti di supporto e di ristoro previsti per le aziende maggiormente colpite dal necessario arresto dell’attività economica e produttiva che rischia di compromettere la continuità delle attività stesse;

preso atto che con il DPCM del 4 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, le misure estese all’intero territorio hanno previsto all’articolo 1, comma 1, lettera c) la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, restando comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico;

visto il DPCM dell’8 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, che, all’articolo 2, lettera g), conferma quanto già previsto dal DPCM del 4 marzo sopra richiamato;

accertato che tali disposizioni sono a tutt’oggi confermate e che, il DPCM dell’11 marzo scorso prevede che laddove alcuni reparti aziendali siano indispensabili alla produzione (es.: allevamenti) questi debbano adottare specifici protocolli di sicurezza anti-contagio e incentivare le operazioni di sanificazione (articolo 1, commi 7 e 8);

visto il decreto legge del 17 marzo 2020 n. 18, recante: “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”, che prevede misure di sostegno a lavoratori e imprese indicate nell’allegato A alla presente;

rilevato che le misure previste nel decreto legge n. 18 del 2020 sopra richiamato devono trovare idonea applicazione e devono essere chiariti i destinatari finali, ovvero, i beneficiari ultimi delle misure e le modalità per accedere alle stesse, verificando se i provvedimenti previsti coinvolgano realmente tutte le imprese ed i soggetti danneggiati dall’attuale situazione di emergenza;

atteso che tale verifica dovrebbe essere in capo all’Amministrazione regionale che dovrebbe intervenire laddove il decreto legge sopra richiamato dovesse rivelarsi carente, non considerando situazioni particolari e, per questo, meritevoli di attenzione, come ad esempio il settore ippico, da valutare nelle sue varie sfaccettature, sportive e competitive, oltre che di rilevanza agricola, essendo compresa nel settore dell’allevamento;

rilevato, infine, che il DPCM del 22 marzo 2020 concernente “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, prevede:
– “la sospensione di tutte le attività produttive, fatta eccezione per quelle comprese nell’allegato 1, salvo quanto disposto nel medesimo decreto, confermando quanto già previsto nel DPCM dell’8 marzo, articolo 1, commi 7 e 8;
– l’elenco dei codici di cui all’allegato 1 possa essere modificato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze;
– restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’allegato 1;
– le imprese le cui attività non sono sospese rispettano i contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali;

vista la manovra finanziaria approvata dal Consiglio regionale in data 11 marzo 2020 con procedura di urgenza, in virtù dell’impellenza determinata dalla necessità di adottare apposite misure per garantire idonee risorse per fronteggiare l’emergenza sanitaria regionale e la crisi economica scaturita dall’emergenza medesima che ha paralizzato circa l’80 per cento delle aziende regionali, tra le quali, la maggior parte micro e piccole imprese che vedono in questo blocco il rischio reale di definitiva chiusura dell’attività imprenditoriale;

considerato che dopo l’attenta e minuziosa analisi delle norme, disposizioni e provvedimenti non è tuttavia chiaro il meccanismo di supporto alle imprese, i potenziali beneficiari e le reali misure alle quali ciascuna tipologia di impresa possa accedere;

considerato altresì che è ancora poco chiara la posizione/situazione di numerose aziende, imprese, associazioni e ASD, tra le quali quelle appartenenti al settore ippico;

atteso che è necessario chiarire in maniera precisa:
– quali sono le aziende (da individuare con elenco del codice ATECO di riferimento) e le associazioni o società sportive, che possono beneficiare di misure di supporto;
– quali le tipologie di aiuti e interventi previsti per ciascuna tipologia (meglio raggruppamento per settore) di azienda/impresa/associazione o società sportiva;
– la misura dell’eventuale aiuto,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e gli assessori competenti per sapere se, in considerazione della generale crisi economica che caratterizza la maggioranza del tessuto produttivo sardo, si intenda intervenire secondo criteri di equità, uniformità, omogeneità e non discriminazione chiarendo:
1) quali siano le aziende (da individuare con elenco del codice ATECO di riferimento) e le associazioni o società sportive che possono beneficiare di misure di supporto;
2) quali siano le tipologie di aiuti e interventi previsti per ciascuna tipologia (meglio raggruppamento per settore) di azienda/impresa/associazione e società sportiva;
3) la misura dell’eventuale aiuto.

Cagliari, 26 marzo 2020

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