Interrogazione n. 269/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 269/A

SATTA Gian Franco – AGUS – ZEDDA Massimo – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – STARA, con richiesta di risposta scritta, sulle preoccupazioni circa possibili violazioni di legge in materia di: 1) organizzazione delle strutture burocratiche regionali e attribuzione degli incarichi di responsabilità; 2) imparzialità dell’azione amministrativa; 3) lesione dei diritti dei lavoratori, della loro sicurezza e salute nonché delle inviolabili prerogative riconosciute ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e dell’articolo 81 del TUEL decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e loro successive modificazioni ed integrazioni.

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I sottoscritti,

visti gli articoli 106 e 107 del Regolamento del Consiglio regionale;

premesso che l’Amministrazione regionale, per decisione dell’attuale Giunta regionale, ha avviato in questi mesi una ampia e radicale ristrutturazione degli uffici regionali, provvedendo al contempo ad una altrettanto ampia e radicale sostituzione dei responsabili delle strutture, direzioni generali, di servizio e anche di settore, che appaiono essere stati adottati in violazione dei criteri di legge atti a garantire efficienza, economicità ed imparzialità nella gestione amministrativa;

constatato che la medesima Amministrazione pare non abbia voluto considerare quanto previsto dalla legge regionale n. 31 del 1998, e dalle disposizioni generali nazionali in materia di pubblica amministrazione, in particolare in merito alle richieste alte professionalità per gli incarichi tecnici assegnati agli uffici di gabinetto, all’impiego prioritario delle professionalità dirigenziali interne nelle funzioni di Direzione generale, ricorrendo invece, in alcuni casi, alla contrattualizzazione di personale esterno, anche privo dei necessari requisiti di legge (che si è tentato di soddisfare con norme illegittimamente retroattive, surrettiziamente definite “interpretazioni autentiche di disposizioni vigenti da oltre 20 anni, adottate dal Consiglio regionale a sanatoria, mesi dopo le nomine di cui trattasi) e determinando, in pari tempo, nuovi e ingiustificati oneri a carico del bilancio della Regione;

considerato che assumono particolare rilevanza gli aspetti relativi al funzionamento delle strutture e alla trasparenza amministrativa, alla rigorosa applicazione delle normative nazionali e regionali in materia di pubblicità degli atti di governo e di accesso agli atti amministrativi di interesse dell’utenza, e agli adempimenti anti-corruzione;

riscontrato che:
– gli uffici regionali, in particolare presso il Palazzo di viale Trento, edificio della “Torre” compreso, sarebbero inidonei ad ospitare il personale dipendente, per rilevanti questioni di sicurezza, igiene e salubrità degli ambienti di lavoro e che tale situazione meriterebbe, a giudizio degli interroganti, un diretto e tempestivo intervento dell’autorità preposta e la verifica delle responsabilità amministrative, civili e penali dei responsabili;
– si hanno notizie circa la sistematica mancata applicazione dell’articolo 68 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e dell’articolo 81 del TUEL decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e loro successive modificazioni ed integrazioni, motivata da atteggiamenti discriminatori avverso personale che abbia svolta funzioni di rappresentanza politico-istituzionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione per sapere:
1) se corrisponda al vero che in questi ultimi mesi si sia proceduto ad una ampia e radicale riorganizzazione delle strutture e alla attribuzione delle relative responsabilità di direzione generale, di servizio e di settore;
2) quali strutture siano state interessate dalla predetta riorganizzazione;
3) quali siano i dirigenti e funzionari che sono stati sostituiti nelle funzioni di responsabilità di direzione di cui trattasi e con quali motivazioni e quali altri dirigenti e funzionari siano subentrati nell’incarico;
4) se nelle procedure di nomina siano stati acquisiti i necessari pareri sulla regolarità amministrativa delle relative deliberazioni della Giunta regionale e/o dei provvedimenti assessoriali, a carico dei Dirigenti generali preposti ai rami di amministrazione competenti;
5) se siano stati contrattualizzati dirigenti e/o funzionari esterni o provenienti da altre amministrazioni, pur avendo in disponibilità dirigenti e/o funzionari interni con curricula adeguati, determinando così un ingiustificato incremento delle spese a carico del bilancio regionale, sul quale avrebbe senso promuovere una attenta analisi della Corte dei conti per la Sardegna;
6) quale sia lo stato degli ambienti di lavoro dell’ Amministrazione regionale tutta, quali i livelli di sicurezza, igiene e salubrità dei locali degli uffici e, infine, quali siano stati i sopralluoghi e le ispezioni attivate e in quali date, a garanzia dei lavoratori nel rispetto rigoroso delle disposizioni di legge in materia;
7) quali siano i livelli di rispetto delle norme di cui dell’articolo 68 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e dell’articolo 81 del TUEL decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e loro successive modificazioni ed integrazioni e se non siano in atto modalità di gestione del personale che abbia svolto funzioni politico-istituzionali in violazione delle citate norme.

Cagliari, 8 gennaio 2020

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