Interrogazione n. 1625/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1625/A

CIUSA, con richiesta di risposta scritta, in merito alla situazione dell’unità spinale unipolare ospitato presso il Presidio ospedaliero Marino di Cagliari.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– le lesioni midollari rappresentano una delle più complesse e invalidanti patologie che colpiscono prevalentemente i giovani: l’86 per cento delle persone ha un’età compresa tra i 10 e i 40 anni. In Italia ci sono circa 70.000 individui affetti da lesione midollare. Ogni anno 1400/1800 persone riportano una lesione al midollo spinale. Questo significa che ogni giorno almeno 3 soggetti diventano para o tetraplegici;
– l’Unità spinale unipolare è la struttura in cui il paziente con lesione midollare viene ricoverato subito dopo l’evento traumatico. Qui prende avvio una “riabilitazione globale” (che riguarda cioè tutte le funzioni alterate dalla mielolesione) che inizia dalla fase acuta fino al raggiungimento della massima autonomia possibile e al reinserimento familiare e sociale;
– purtroppo sono ancora poche le Unità Spinali in Italia soprattutto nelle regioni del sud, in cui resta molto elevata l’incidenza dei decessi a causa delle lesioni midollari;
– attualmente in Italia sono solo 8 le Unità spinali unipolari; a luglio 2002, dopo oltre dieci anni di aspettative e polemiche, è stata inaugurata a Cagliari, nell’Ospedale Marino, l’unica Unità spinale unipolare della nostra Isola;

considerato che:
– l’epidemiologia delle lesioni midollari pone numericamente al primo posto le lesioni traumatiche da incidente stradale, lavorativo o da sport, seguite da quelle non traumatiche;
– le lesioni traumatiche vertebro-midollari rientrano spesso nel complesso quadro del politrauma con il coinvolgimento di più organi e distretti costituendo un tipico esempio della necessità di un intervento multidisciplinare tipico dei modelli assistenziali che si realizzano in strutture a valenza dipartimentale;
– per il mieloleso politraumatizzato si deve garantire il trattamento immediato, completo e definitivo secondo il principio dell’unità di tempo, di luogo e di azione;
– il moderno approccio alla patologia prevede che le strutture coinvolte nel trattamento del medulloleso debbano garantire la più qualificata e moderna assistenza, compresi anche lo studio di nuove metodologie di trattamento e la prevenzione di ogni complicanza immediata, che può instaurarsi all’atto dell’evento lesivo o successivamente, quando la lesione può considerarsi definitivamente stabilizzata;
– il percorso curativo è finalizzato al recupero della massima autonomia e indipendenza della persona medullolesa, compatibilmente con il livello di lesione midollare e con le sue condizioni generali, valutato attraverso l’utilizzo di scale di outcome funzionali;
– il percorso curativo-assistenziale inizia con la fase dell’emergenza e si protrae sino al recupero socio-familiare, esso prevede inizialmente il periodo che va dall’emergenza alla dimissione che deve essere espletato all’interno dell’Unità Spinale Unipolare ovvero all’interno della struttura ospedaliera sede della stessa;
– l’ulteriore fase di reinserimento socio-familiare, già avviata durante la prima ospedalizzazione presso l’Unità spinale unipolare (USU), vede il coinvolgimento attivo, coordinato e armonizzato, sia dell’USU che dei distretti sociosanitari e delle strutture riabilitative territoriali di competenza, attraverso contatti continui e la condivisione degli interventi che si riterranno necessari, definiti in appositi protocolli;
– anche le lesioni midollari in età evolutiva si avvalgono dei percorsi assistenziali e riabilitativi tipici dell’USU con alcune specificità legate al fatto che la noxa patogena ed il danno che ne consegue possono compromettere l’andamento stesso dello sviluppo motorio, cognitivo ed affettivo-relazionale, interferendo con l’acquisizione delle tappe fondamentali che caratterizzano la maturità globale del bambino;

evidenziato che:
– l’USU dell’Ospedale Marino assiste quotidianamente tanti pazienti sardi che soffrono di lesioni al midollo spinale e che prima erano costretti per curarsi ad affrontare interminabili viaggi della speranza nei centri specializzati esistenti nella penisola e all’estero;
– la vita di questi malati è legata al filo di un’adeguata riabilitazione, che a volte può essere molto lunga;
– il principio dell’Unità spinale è quello della riabilitazione globale: il malato para o tetraplegico viene recuperato nella sua interezza per essere reinserito nella famiglia e nella società, in modo da fargli raggiungere il massimo di autonomia compatibilmente con il livello di lesione midollare e insegnarli a vivere, ove possibile, come persone normali;
– nell’unità spinale lavorano diversi specialisti: neurochirurghi, urologi, fisiatri, fisioterapisti, psicologi oltre a infermieri e ausiliari, tutti in possesso di una preparazione adeguata per l’assistenza dei pazienti affetti da mielolesioni;
– attualmente la neurochirurgia del P.O. Marino non è in funzione andando così a inficiare l’unipolarità dell’unità spinale;

considerato che più volte è stato evidenziato lo stato di abbandono in cui si trova il presidio:
– crolli di muri, sotto tetto e pannelli ammuffiti dovuti a infiltrazioni d’acqua;
– intere zone pericolanti con tanto di transenne per cercare di segnalare la caduta di calcinacci;
– con deliberazione n. 7/51 del 12 febbraio 2019 nell’ambito dell’approvazione del Programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico per il triennio 2019/2021 la Giunta regionale ha stanziato 3,4 milioni di euro per la realizzazione di interventi di adeguamento e manutenzione dell’Ospedale Marino;

evidenziato che con deliberazione n. 29/6 del 22 settembre 2022 la Giunta regionale ha individuato la nuova sede legale dell’Azienda socio-sanitaria locale n. 8 di Cagliari presso il Comune di Cagliari, Ospedale Marino, viale Lungomare Poetto, n. 12;

posto che nell’Ospedale Marino andranno così a trovare collocazione oltre alle attività ospedaliere anche quelle amministrative della sede legale dell’Azienda locale n. 8 e che, viste le condizioni di degrado in cui versa la struttura, difficilmente le stesse potranno coesistere;

ritenuto che sarebbe necessario che si chiarisse una volta per tutte la destinazione che la Giunta vuole dare all’Ospedale Marino,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali iniziative intendano mettere in atto per ricostituire l’unipolarità dell’Unità spinale;
2) lo stato di attuazione degli interventi finanziati con la deliberazione n. 7/51 del 12 febbraio 2019;
3) quale destinazione d’uso questo Governo della Regione vuole attribuire all’Ospedale Marino.

Cagliari, 5 ottobre 2022

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