Interrogazione n. 1562/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1562/A

ORRÙ – COCCO – LAI – CADDEO, con richiesta di risposta scritta, sul rifiuto da parte dell’ARNAS “Brotzu” di prendere in carico un paziente proveniente da un’altra struttura in condizioni di emergenza e sulla grave situazione di criticità in cui versa tutto il Sistema sanitario regionale.

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I sottoscritti,

premesso che:
– con l’approvazione della legge regionale n. 24 del settembre 2020 è stato riformato il sistema sanitario regionale con la riorganizzazione sistematica delle norme in materia e con la nuova articolazione del Servizio sanitario regionale (SSR): Azienda regionale della salute (ARES), Aziende socio-sanitarie locali (ASL), Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione “G. Brotzu” (ARNAS), Aziende ospedaliero-universitarie (AOU) di Cagliari e Sassari, Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (AREUS) e Istituto zooprofilattico della Sardegna (IZS);
– a quasi due anni dall’approvazione della riforma del sistema sanitario regionale si registrano gravi problematiche relative alla carenza di personale sanitario, tecnico e amministrativo che compromette l’organizzazione e la piena operatività dei servizi sanitari, specialmente in alcuni territori dell’interno, con criticità che pregiudicano il pieno riconoscimento del diritto alla salute dei sardi;
– l’emergenza sanitaria Covid-19 ha sicuramente aggravato questi problemi, ma l’inesorabile ridimensionamento di presidi sanitari più piccoli e periferici, la continua carenza di personale sanitario in tutti i reparti degli ospedali isolani, il collasso della maggior parte dei Pronto Soccorso e del sistema di emergenza-urgenza, le numerosissime sedi in cui manca il medico di base o il pediatra, le lunghissime liste di attesa per effettuare visite, esami ed interventi sono frutto di una sbagliata programmazione e gestione del sistema sanitario della regione;
– il nuovo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera non apporta apprezzabili miglioramenti operativi in termini di realizzazione di nuovi posti letto, di implementazione delle attrezzature, dei mezzi e del personale ma contribuisce all’aumento della spesa sanitaria regionale con il moltiplicarsi degli sprechi e dei disservizi;
– in particolare in questi giorni si è verificato un grave disservizio da parte dell’ARNAS “Brotzu” di Cagliari che, nonostante la richiesta di intervento urgente da parte del Pronto soccorso di Olbia, ha rifiutato di prendere in carico un paziente in gravi condizioni, poi trasportato, tramite il servizio di elisoccorso dopo ore di attesa, presso l’Ospedale di Sassari;

considerato che:
– la deliberazione n. 51/21 del 16 ottobre 2018 “Riorganizzazione della rete regionale di chirurgia generale e assegnazione dei mandati di attività delle aziende sanitarie e dei presidi ospedalieri” ha definito un sistema basato sull’integrazione tra i servizi ospedalieri e l’interazione funzionale tra la rete ospedaliera e quella territoriale, al fine di consentire a tutte le componenti di svolgere il proprio specifico e definito ruolo di “presa in carico”;
– il rifiuto della presa in carico di un paziente da parte della più grande struttura specialistica della Sardegna (Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione), in cui sono presenti due equipe specializzate in chirurgia addominale e l’altra in chirurgia toracica, costituisce un fatto gravissimo che non può essere tollerato, specialmente se richiesto in condizioni di emergenza-urgenza;
– gli organi di informazione riportano ormai quotidianamente la drammatica situazione della sanità sarda, di seguito alcuni disservizi riportati nell’ultima settimana: chiusure e accorpamenti dei reparti in quasi tutti gli ospedali dell’isola, ortopedia e nefrologia dell’ospedale “San Francesco” di Nuoro sono chiusi con il Pronto soccorso praticamente al collasso, al Marino di Alghero posso essere ricoverati solo pazienti a “basso rischio con malattia lieve”, al Pronto soccorso del “San Martino” di Oristano il personale sanitario lavora con turni da 12/18 ore, il servizio 118 di Sassari non riesce a garantire la presenza di un medico nelle ambulanze, la base del 118 di Fertilia è chiusa, il reparto di oncologia medica del “Businco” di Cagliari è chiuso da oltre un anno, il reparto di pediatria dell’ospedale di Lanusei chiude nei giorni di sabato e la domenica, guardie mediche turistiche praticamente assenti in tutto il territorio, al CTO di Iglesias risulta chiuso il Pronto soccorso con una carenza di oltre 100 medici nel territorio del Sulcis-Iglesiente, assenza di medici nelle strutture di Esterzili-Seulo e Muravera;
– si sta estendendo, diventando ormai prassi ordinaria pur essendo stata pensata come misura puramente emergenziale, anche ai presidi minori (come Ghilarza, Bosa e Sorgono) la pratica già avviata per l’ospedale di Oristano del reclutamento dei cd. medici in affitto che di fatto esternalizzano i servizi sanitari essenziali, con maggiori costi per la sanità regionale e minori garanzie sui requisiti e sulle competenze professionali richieste (in particolare in medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione);

evidenziato che:
– la definizione della programmazione sanitaria e dei fabbisogni delle prestazioni ospedaliere non può basarsi esclusivamente su obiettivi gestionali e di budget ma deve contribuire al raggiungimento della corretta integrazione ospedale-territorio specialmente nei territori più interni dell’isola in cui, per carenze infrastrutturali, i cittadini hanno una maggiore difficoltà negli spostamenti;
– le decisioni organizzative assunte di recente dai vertici della sanità regionale non pongono il cittadino-paziente al centro di un’organica, funzionale ed efficiente programmazione sanitaria ma determinano disservizi e confusione specialmente tra i pazienti portatori di gravi patologie che necessitano di continui controlli e accertamenti diagnostici e terapeutici;

ritenuto che sia necessario ed urgente che la Regione adotti concretamente un’adeguata modalità organizzativa che favorisca l’approccio multidisciplinare e collaborativo tra le ASL, specialmente nei casi di emergenza-urgenza,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni che hanno portato l’ARNAS Brotzu a rifiutare la richiesta del Pronto soccorso di Olbia di prendere in carico un paziente in condizioni di emergenza-urgenza, mettendo gravemente a rischio le sue condizioni di salute;
2) quali siano le motivazioni della mancata applicazione della rete chirurgica regionale;
3) quali azioni intendano urgentemente porre in essere al fine di intervenire sulla grave situazione di criticità in cui versa tutto il sistema sanitario della Sardegna.

Cagliari, 22 luglio 2022

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