Interrogazione n. 1544/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1544/A

(Pervenuta risposta scritta in data 16/11/2022)

SOLINAS Alessandro, con richiesta di risposta scritta, sui disagi lamentati dagli assegnatari degli alloggi ERP siti in via Indipendenza ad Oristano.

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Il sottoscritto,

premesso che:
– con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)) è stata istituita l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA);
– l’articolo 1 della legge prevede che al fine di assicurare il diritto fondamentale all’abitazione a particolari categorie sociali, la Regione promuova politiche di edilizia residenziale pubblica indirizzate, tra l’altro, a:
a) incrementare e valorizzare il patrimonio abitativo di proprietà pubblica attraverso interventi di nuova costruzione, di recupero e di riqualificazione urbanistica;
b) perseguire obiettivi di qualità e di vivibilità degli alloggi pubblici favorendo il contenimento dei costi di costruzione, il risparmio energetico e gli interventi di architettura ecocompatibile;
– la legge regionale 22 settembre 2016, n. 22 (Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) ha modificato la legge regionale n. 12 del 2006;
– l’articolo 1, comma 2, della legge regionale n. 22 del 2016 prevede che la Regione eserciti le proprie funzioni in materia di edilizia sociale assicurando il conseguimento dei seguenti obiettivi generali:
a) salvaguardia della coesione sociale e del diritto all’abitare per le persone singole e i nuclei familiari svantaggiati, garantendo adeguata risposta ai fabbisogni abitativi da questi espressi attraverso l’incremento e la qualificazione del patrimonio di edilizia sociale e il sostegno a titoli di godimento e tipi di intervento offerti in misura insufficiente dal mercato;
b) integrazione sociale per evitare l’instaurarsi di fenomeni di esclusione e ghettizzazione e favorire la creazione o il rafforzamento del senso di appartenenza al luogo e la cura degli spazi abitati, anche mediante la promozione di interventi di autocostruzione e autorecupero;
c) sussidiarietà, mediante la concertazione delle decisioni tra i diversi soggetti istituzionali e sociali interessati;
d) trasparenza amministrativa mediante la partecipazione attiva degli abitanti, a livello individuale o associato, alla formazione delle decisioni;
e) efficacia, efficienza ed economicità degli interventi, attraverso la semplificazione dei procedimenti amministrativi e l’uso di strumenti di controllo e valutazione dei risultati;
f) coordinamento con altre politiche pubbliche, soprattutto urbanistiche, territoriali, ambientali e per l’inclusione sociale, la salute, il diritto allo studio, il lavoro e l’immigrazione;
g) coordinamento con le strategie di sviluppo sostenibile del territorio, privilegiando il recupero edilizio e la riqualificazione urbana di tutti gli edifici dismessi, civili e militari, al fine di incrementare il numero di alloggi rispetto alla nuova costruzione in aree di espansione e promuovendo il risparmio nell’uso delle risorse naturali, lo sviluppo di soluzioni abitative caratterizzate da elevati standard di accessibilità e dotazione di verde e servizi, l’utilizzo di tipologie, tecniche, materiali e forme di gestione orientati alla tutela dell’ambiente e della salute e all’efficienza ed al risparmio energetico;
h) contenimento dei costi di costruzione e gestione, garantendo comunque il miglioramento della qualità e vivibilità dell’ambiente interno ed esterno all’abitazione, anche mediante la promozione di interventi di autocostruzione e autorecupero, di soluzioni innovative e pratiche sperimentali, di misure di qualificazione degli operatori pubblici e privati, l’insediamento di uffici pubblici, la promozione di politiche che favoriscano la mobilità degli assegnatari e l’integrazione degli inquilini con giovani coppie disposte ad acquistare l’alloggio sociale;

considerato che:
– l’Azienda AREA è sottoposta a vigilanza della Regione e costituisce lo strumento attraverso cui la Regione risponde alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche e sociali disagiate;
– con contratto sottoscritto in data 18 aprile 2013 l’Azienda AREA ha affidato l’appalto per la redazione del progetto esecutivo, demolizione fabbricati e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione di n. 20+22 alloggi di ERP a Oristano, in via Indipendenza;
– tale intervento è stato finanziato attraverso le risorse del Piano nazionale di edilizia abitativa di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 luglio 2009, per la somma di euro 1.843.356 del Programma di utilizzo dei proventi derivanti dalle vendite degli alloggi approvato con deliberazione del consiglio di amministrazione dell’IACP di Oristano n. 10 del 3 maggio 2006 per la somma euro 1.850.000 e del Programma di utilizzo dei proventi degli alloggi anni 2007/2010, approvato con la deliberazione n. 42/23 del 20 dicembre 2011 della Regione autonoma della Sardegna, per la somma di euro 597.992;

evidenziato che:
– sebbene, come dichiarato dagli stessi rappresentanti di AREA, i lavori non fossero stati conclusi (gli spazi aperti sotto i palazzi sono ancora allo stato grezzo, le aree verdi non sono state ancora predisposte e l’autorimessa interrata per il momento resterà chiusa, in attesa della realizzazione delle opere necessarie per ottenere la certificazione antincendio da parte dei Vigili del fuoco), lo scorso 15 marzo, alla presenza dell’Assessore regionale dei lavori pubblici e dei rappresentanti del comune e di AREA, gli alloggi sono stati consegnati ai legittimi assegnatari;
– nel corso della cerimonia di assegnazione l’Assessore regionale dei lavori pubblici da dichiarato che la conclusione dei lavori sugli immobili è avvenuta nel corso della Legislatura, con una importante accelerazione che ha portato nel 2020 alla certificazione della fine dei lavori nelle opere principali. Nei primi mesi dell’anno è stata poi dichiarata l’agibilità”;
– gli appartamenti di Oristano dovrebbero essere dotati di impianto fotovoltaico condominiale per la produzione di energia elettrica, ciascun alloggio dotato anche di impianto singolo per la produzione di acqua calda sanitaria da energia solare, impianti di climatizzazione e, in termini di sostenibilità, gli edifici dovrebbero essere dotati di un impianto di raccolta delle acque meteoriche da destinare alle aree verdi circostanti;

rilevato che a soli 3 mesi della consegna degli alloggi, gli assegnatari lamentano disagi e problemi; in particolare allacci e servizi inesistenti, ascensori mai entrati in funzione, climatizzatori non utilizzabili in quanto scarichi, impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a servizio del condominio mai entrato in funzione;

considerato che le famiglie assegnatarie spesso si trovano in condizione di disagio economico che diventa anche sociale a causa delle condizioni di degrado in cui versano gli alloggi;

ritenuto che:
– la Regione debba dare un segno concreto di attenzione per mitigare il disagio abitativo che interessa le fasce di popolazione maggiormente esposte alla crisi economica generata dalla pandemia;
– la Regione debba garantire adeguati standard di salubrità e comfort abitativo a queste famiglie, che in grande difficoltà economica e sociale, non possono permettersi autonomamente un alloggio salubre e confortevole;
– la possibilità di avere una casa e la qualità dell’abitare siano un diritto che la Regione debba riconoscere e sostenere,

chiede di interrogare l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) se sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) quali siano le motivazioni per cui si è deciso di consegnare gli alloggi di via Indipendenza sebbene i relativi lavori non fossero ancora ultimati;
3) quali urgenti indirizzi intenda impartire all’Azienda regionale edilizia abitativa (AREA) affinché siano rimossi i problemi lamentati dagli assegnatari degli alloggi.

Cagliari, 13 luglio 2022

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