Interrogazione n. 1460/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1460/A

COCCO – LAI, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di garantire le visite dei pazienti a domicilio da parte dei medici di base e sull’utilizzo capillare nel territorio regionale delle terapie con anticorpi monoclonali e antivirali per la cura del Covid-19.

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I sottoscritti,

premesso che:
– ogni cittadino iscritto al Servizio sanitario nazionale (SSN) ha diritto a un medico di base (medico di famiglia) che, conoscendo approfonditamente lo stato di salute dei propri pazienti è in grado di guidarli in tutto il percorso terapeutico all’interno delle strutture del servizio sanitario, permettendo loro di accedere a tutti i servizi e alle prestazioni comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
– a causa del dilagare delle infezioni da Covid-19 degli ultimi due anni e alle relative prescrizioni per il contenimento della pandemia (visite in ambulatorio o domiciliari ridotte allo stretto indispensabile), alcuni medici di famiglia hanno preferito effettuare diagnosi e cura dei pazienti al telefono (senza mai visitare il paziente a domicilio) lasciando esclusivamente alle Unità speciale di continuità assistenziale (USCA) la gestione domiciliare dei pazienti sintomatici Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero;
– la mancanza del medico di base, o la sua impossibilità ad effettuare le visite a domicilio, ha comportato, e comporta, un ritardo nella prescrizione e nella somministrazione dei nuovi farmaci a base di anticorpi monoclonali che deve avvenire il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, dopo una attenta valutazione medica a cura dei medici di famiglia o dei medici delle USCA, presso le strutture sanitarie individuate in ambito regionale; le pillole antivirali ad uso orale contro Covid-19 sono indicate per il trattamento precoce a domicilio di pazienti che non necessitano di ossigenoterapia ma che sono a maggior rischio di forme severe, come i soggetti fragili, e vanno somministrate entro 5/7 giorni dall’insorgenza dei sintomi;
– con comunicazione dell’Assessore del 25 gennaio 2022 alle ASL e alle aziende ospedaliere, sono stati individuati in Sardegna 11 centri autorizzati alla prescrizione delle terapie con anticorpi monoclonali e antivirali per la cura del Covid-19, un centro per ogni Asl a cui si aggiungono le due aziende ospedaliere universitarie dell’Isola e l’Azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione “Brotzu”;
– nel documento si afferma che la Regione ha evidenziato l’opportunità dei nuovi trattamenti e l’allargamento capillare sul territorio delle suddette terapie, che le somministrazioni degli antivirali e degli anticorpi monoclonali sono programmate nelle strutture ospedaliere e seguite da personale sanitario specializzato, che il target principale è quello dei soggetti che presentano fattori di rischio con un’alta probabilità di ospedalizzazione;

considerato che:
– in molti territori della Sardegna manca il medico di base, specialmente nei piccoli comuni dell’interno, determinando gravi disservizi nelle prestazioni di assistenza sanitaria primaria ai cittadini, soprattutto per quelli più fragili che necessitano di visite domiciliari urgenti anche in presenza dei sintomi da Covid-19, e che non possono raggiungere tempestivamente il pronto soccorso delle strutture ospedaliere, la guardia medica o un altro ambulatorio medico del territorio;
– la mancata effettuazione delle visite a domicilio da parte medici di base, o i ritardi nell’effettuazione delle stesse, può determinare un aggravamento delle condizioni di salute dei soggetti ad alto rischio di sviluppare una forma severa della malattia, con una sensibile riduzione dell’efficacia delle terapie a base di anticorpi monoclonali e con una conseguente maggiore probabilità di ospedalizzazione;
– a quasi due settimane dalla possibilità di ritirare gli antivirali orali contro Covid-19 direttamente in farmacia, con la prescrizione del medico di base, sono al momento solo 12 le regioni e Provincie autonome dove il farmaco è effettivamente disponibile nelle farmacie (Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta), per le altre si attende ancora la definizione degli accordi regionali o l’arrivo del farmaco tramite i grossisti per la distribuzione;

preso atto che:
– la sentenza del Consiglio di Stato n. 8166 del 18 dicembre 2020, afferma che “la visita a domicilio dei pazienti Covid costituisce parte integrante dei compiti del medico di medicina generale, a prescindere dalle funzioni attribuite alle Unità speciali di continuità assistenziali” in quanto è inclusa nei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
– le terapie con anticorpi monoclonali e antivirali sembrano risultare efficaci contro il Covid-19 purché somministrati il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i dieci giorni dall’inizio degli stessi,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali azioni intendano porre in essere al fine di garantire le visite dei pazienti a domicilio da parte di tutti i medici di base su tutto il territorio regionale;
2) quante dosi di anticorpi monoclonali e antivirali sono state consegnate alle strutture sanitarie regionali e quanti pazienti sono stati sottoposti al trattamento e i dati relativi all’efficacia dello stesso.

Cagliari, 12 maggio 2022

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