Interrogazione n. 1390/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1390/A

COCCO – LAI, con richiesta di risposta scritta, sul preoccupante stato di organizzazione provvisoria dell’ARES Sardegna, nelle more di adozione degli atti aziendali.

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I sottoscritti,

premesso che:
– con l’approvazione della legge regionale n. 24 del 2020 è stato riformato il sistema sanitario regionale con la riorganizzazione sistematica delle norme in materia, istituendo, tra le altre, l’Azienda regionale della salute (ARES);
– l’articolo 9, comma 2, della legge regionale n. 24 del 2020 recita testualmente: “Le ASL hanno personalità giuridica pubblica e autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica, patrimoniale, contabile e di gestione; la loro organizzazione e il loro funzionamento sono disciplinati dall’atto aziendale, di cui all’articolo 3, comma 1 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), e successive modifiche ed integrazioni’;
– lo stesso articolo stabilisce ancora che l’atto aziendale deve individuare, in particolare, le strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico-professionale soggette a rendicontazione analitica, le competenze dei relativi responsabili e disciplina l’organizzazione delle ASL secondo il modello dipartimentale e i compiti e le responsabilità dei direttori di dipartimento e di distretto socio-sanitario;
– con la determinazione del direttore generale dell’ARES Sardegna n. 5 del 26 gennaio 2022, è stata confermata, dal 1° gennaio 2022, in via provvisoria fino al 31 marzo 2022 e comunque non oltre il tempo necessario all’adozione dell’Atto aziendale, l’organizzazione già presente in ATS al 31 dicembre 2021, compresa l’articolazione dipartimentale e i contenuti delle deleghe;

considerato che:
– l’atto aziendale delle ASL deve esplicitare le modalità di collegamento tra governo clinico ed economico, prevedendo che ogni scelta di governo e di gestione debba essere valutata sia dal punto di vista assistenziale che dalle ricadute economiche, con l’assunzione, da parte del direttore generale e dai dirigenti delegati, del visto di compatibilità con la normativa vigente e con l’equilibrio economico-finanziario della gestione;
– ad oggi, non esiste nessun atto deliberativo da parte della direzione dell’ARES su ulteriori proroghe o indirizzi aziendali oltre il 31 marzo2022, lasciando nell’incertezza i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere della regione, senza avere la possibilità di esercitare la piena attività prevista dalla riforma e comportando, di conseguenza, enormi difficoltà nella gestione ordinaria delle ASL;
– i ritardi, i dubbi e le incertezze nella definizione degli atti aziendali e nella provvisorietà della organizzazione sono stati già oggetto di analisi e discussione nella competente Commissione consiliare, anche in occasione delle audizioni del direttore generale ARES, dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale e dei direttori generali delle aziende;
– gli stessi direttori generali delle aziende hanno più volte sollecitato un intervento deliberativo che consenta l’immediato e completo esercizio delle loro funzioni;

ritenuto:
– indifferibile che i direttori generali possano dotarsi di tutti gli strumenti necessari e utili a svolgere compiutamente le loro prerogative, utilizzando dirigenti e personale in capo all’ARES;
– necessario e urgente, in questo periodo di grave crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, un immediato provvedimento da parte della Giunta regionale che consenta alle ASL di svolgere tutte le attività previste dalla riforma del sistema sanitario regionale;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quali siano le motivazioni che determinano il preoccupante ritardo nell’approvazione degli atti aziendali e quali siano i tempi per l’adozione di una delibera in tal senso;
2) come mai i Direttori Generali non sono messi in grado di svolgere compiutamente le loro prerogative determinando, inevitabilmente, incertezze e ritardi nella gestione operativa delle ASL con gravissimi disservizi nell’assistenza sanitaria dei sardi.

Cagliari, 25 marzo 2022

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