Interrogazione n. 1386/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1386/A

(Pervenuta risposta scritta in data 29/04/2022 e in data 22/06/2022)

MANCA Desirè Alma, con richiesta di risposta scritta, sull’individuazione della Sardegna tra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive.

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La sottoscritta,

premesso che:
– il 16 marzo 2022 la Sogin Spa ha trasmesso al Ministero della transizione ecologica la proposta della Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) a ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco tecnologico, nel rispetto dei tempi previsti, ossia nei 60 giorni dalla chiusura della consultazione pubblica;
– la procedura prevedeva che, a seguito della validazione da parte dell’ente di controllo ISIN e del successivo nulla osta da parte del Ministero dello sviluppo economico e da parte del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (oggi Ministero della transizione ecologica), Sogin pubblicasse la proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), insieme al Progetto preliminare del deposito nazionale e parco tecnologico e alla relativa documentazione, un progetto preliminare da sottoporre a una consultazione pubblica;
– la proposta della CNAPI elaborata dalla Sogin è stata validata dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) e successivamente dai Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente (oggi Ministero della transizione ecologica);
– come previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010, la proposta della CNAPI individua le aree le cui caratteristiche soddisfano sia i criteri di localizzazione definiti da ISPRA (oggi ISIN) nella Guida tecnica n. 29, che i requisiti indicati nelle Linee guida dell’International atomic energy agency (IAEA);
– complessivamente nella proposta della CNAPI sono state oggi individuate 67 aree potenzialmente idonee di cui solo una verrà scelta, al termine del processo di localizzazione, come sito, unico nazionale, idoneo per ospitare il deposito, considerati gli aspetti socio-ambientali, logistici e di classificazione sismica di natura amministrativa;
– al termine di tale fase, conclusasi il 14 gennaio scorso, Sogin ha redatto la Carta nazionale delle aree idonee (CNAI), presentata lo scorso 17 marzo 2022;

rilevato che:
– nel deposito nazionale saranno stoccati definitivamente circa 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni; di questi rifiuti, circa 50.000 metri cubi derivano dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica, circa 28.000 metri cubi dagli impianti nucleari di ricerca e dai settori della medicina nucleare e dell’industria (Fonte Sogin);
– sul totale di circa 78.000 metri cubi, 33.000 metri cubi di rifiuti sono già stati prodotti, mentre i restanti 45.000 metri cubi verranno prodotti in futuro; inoltre, nel deposito nazionale sarà compreso anche il Complesso stoccaggio alta attività (CSA), per lo stoccaggio di lungo periodo di circa 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività. Una minima parte di questi ultimi, circa 400 m3, è costituita dai residui del riprocessamento del combustibile effettuato all’estero e dal combustibile non riprocessabile (Fonte Sogin);
rilevato che tra le aree potenzialmente interessante al cantiere da 900 milioni per la realizzazione del sito di stoccaggio nazionale, 67 aree dislocate in sei regioni, quali Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, è presente anche la Sardegna;

considerato che:
– il popolo sardo si è espresso numerose volte e con assoluta fermezza riguardo la propria contrarietà all’utilizzo del suolo del territorio regionale per la costruzione di un deposito di scorie radioattive;
– a tale proposito, il 15 e 16 maggio 2011 in Sardegna si è svolto il referendum consultivo popolare regionale riguardante l’installazione sul territorio regionale di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive;
– un referendum dall’esito netto: oltre il 97 per cento del popolo sardo votò contro la localizzazione delle scorie sull’isola;
– la partecipazione alla consultazione referendaria del 2011 è stata altissima e ha sfiorato il 60 per cento: il 59,34 per cento degli aventi diritto al voto (877mila 982 su 1 milione 479 mila) con punte del 65,91 nel Sulcis Iglesiente, si è presentata ai seggi per esprimere la propria contrarietà alla realizzazione di un deposito di scorie radioattive sul territorio regionale;

evidenziato che:
– il 7 gennaio 2021 il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno n. 52 sulla ferma contrarietà del popolo sardo a individuare la Sardegna come sede del deposito nazionale delle scorie radioattive;
– con l’approvazione di tale ordine del giorno unitario il Consiglio regionale ha voluto ribadire ancora una volta il proprio no all’inserimento della Sardegna tra le Regioni in cui potrebbero essere realizzati i siti del deposito unico dei rifiuti nucleari;
– nello specifico, l’ordine del giorno impegna il Presidente della Regione e la Giunta ad intraprendere ogni possibile iniziativa in tutte le sedi istituzionali deputate per esprimere e ribadire con la necessaria forza e determinazione la ferma volontà del Popolo sardo contraria a qualsiasi ipotesi che la Sardegna possa essere considerata quale sede del Deposito nazionale delle scorie e dei rifiuti radioattivi e a sviluppare ogni approfondimento tecnico e scientifico a supporto della posizione espressa,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e la Giunta per sapere:
1) se siano a conoscenza della problematica sopra esposta;
2) quali azioni sono state intraprese dalla Regione nell’ultimo anno, ovvero dall’approvazione dell’Odg n. 52 del 7 gennaio 2021, nei confronti del Governo per ribadire la ferma contrarietà del popolo sardo all’individuazione della Sardegna quale area idonea ed evitare la realizzazione del deposito nazionale delle scorie radioattive sul territorio regionale.

Cagliari, 22 marzo 2022

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