Interrogazione n. 1340/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1340/A

CUCCU – CAREDDA – SATTA Giovanni Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulle disposizioni dell’Azienda ospedaliera ARNAS che vieta l’accesso ai familiari dei pazienti ricoverati negli ospedali San Michele, Oncologico Businco.

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I sottoscritti,

premesso che dall’inizio dell’emergenza sanitaria per il Covid-19 nelle strutture sanitarie, pubbliche e private, della Sardegna, è stato vietato l’accesso ai parenti dei degenti, se non in casi eccezionali autorizzati dai direttori dei reparti;

rilevato che nelle diverse fasi della pandemia, anche il quadro epidemiologico nell’Isola mostrava segnali di arretramento del virus, le strutture ospedaliere hanno mantenuto di fatto le restrizioni legate agli accessi dei parenti dei degenti, persino in nosocomi come l’ospedale Oncologico e/o per pazienti anziani o non autosufficienti, bisognosi di una presenza familiare e affettiva, sia come supporto psicologico che fisico, a persone fragili, che si sentono abbandonate e non accudite;

appurato che dall’autunno dello scorso anno le disposizioni vigenti nell’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione ARNAS Brotzu, la più grande della Sardegna, prevedevano che le visite ai pazienti ricoverati fossero consentite a un solo visitatore al giorno, per un massimo di 15 minuti e in possesso di Green pass da tampone molecolare;

constatato che, da quanto gli scriventi apprendono, nei giorni scorsi la Direzione generale dell’Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione ARNAS “Brotzu” ha modificato queste disposizioni, chiudendo i tre ospedali alle visite dei parenti, senza prevedere deroghe per chi è in possesso di green pass anche rafforzato o tampone molecolare negativo e riportando, di fatto, le lancette indietro di due anni, come se nel frattempo la campagna vaccinale e le norme di contrasto alla diffusione del Covid (nelle sue varianti) non avessero modificato in alcun modo il quadro epidemiologico nell’Isola,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per chiedere:
1) se sia al corrente delle nuove disposizioni della Direzione generale dell’ARNAS;
2) se queste siano state condivise e/o approvate anche solo informalmente dall’Assessorato;
3) se non ritenga che sia incomprensibile che simili disposizioni siano assunte nel momento in cui, secondo gli esperti, si è raggiunto il plateau dei contagi e si attende, dai primi di febbraio, l’inizio della fase discendente dell’ondata pandemica;
4) se pensa si possa penalizzare, ancora una volta, i pazienti, aggiungendo alla sofferenza fisica che per lo più accompagna il periodo della degenza, anche quella psicologica, impedendo la vicinanza dei familiari e togliendo conforto e supporto affettivo anche nei momenti che spesso precedono la morte;
5) se non ritenga di sollecitare alla Direzione generale dell’ARNAS un ritiro immediato del provvedimento e la predisposizione di un regolamento, che sia valido per tutte le aziende del Servizio sanitario regionale, e che disciplini le visite dei parenti dei degenti (almeno uno per paziente) con percorsi che garantiscano la massima sicurezza per gli stessi familiari, per il personale del nosocomio e per quello del reparto, partendo dalla verifica dei requisiti previsti dalle disposizioni nazionali.

Cagliari, 1° febbraio 2022

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