Interrogazione n. 1321/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1321/A

(Pervenuta risposta scritta in data 24/11/2022)

MANCA Desiré Alma, con richiesta di risposta scritta, in merito al processo di Phase-out del carbone in Sardegna.

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La sottoscritta,

premesso che:
– il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 (PNIEC) è lo strumento fondamentale per cambiare la politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione;
– il Piano si struttura in cinque linee d’intervento, che si svilupperanno in maniera integrata: dalla decarbonizzazione all’efficienza e sicurezza energetica, passando attraverso lo sviluppo del mercato interno dell’energia, della ricerca, dell’innovazione e della competitività;

considerato che:
– il PNIEC 2019 pone, tra gli obiettivi generali, la decarbonizzazione dei settori industriali con particolare riguardo a quelli ad alta intensità energetica e, in particolare, prevede che “È opportuno e conveniente:
(i) rifornire di gas naturale le industrie sarde, le reti di distribuzione cittadine, già esistenti (in sostituzione dell’attuale gas propano) e già oggi compatibili con il gas naturale, e in costruzione;
(ii) sostituire i carburanti per il trasposto pesante;
(iii) sostituire i carburanti marini tradizionali con GNL introducendo, in modo graduale, il limite di 0,1 per cento di zolfo per i mezzi portuali e i traghetti;
(iv) alimentare a gas naturale le centrali termoelettriche previste per il phase out delle centrali alimentate a carbone;
– a valle dell’analisi costi benefici avviata da RSE per conto di ARERA, che si prevede disponibile nella primavera 2020, si implementeranno gli interventi più adeguati al trasporto del gas naturale. Al fine di offrire agli utenti sardi connessi alle reti di distribuzione prezzi in linea con quelli del resto d’Italia, dovranno essere adottate soluzioni tecnico/regolatorie che consentano di equiparare gli oneri di sistema e correlare il prezzo della materia prima al PSV. In tale prospettiva, al fine di assicurare ai consumatori sardi il necessario livello di sicurezza, equità e continuità delle forniture, sarà valutata la possibilità di un collegamento tra i depositi costieri in costruzione e in autorizzazione, e i terminali di rigassificazione operanti in Italia che si doteranno di un sistema di reloading effettuato dal TSO, e di adottare un sistema di correlazione del prezzo della materia prima con quello al PSV;
– l’articolo 60, comma 6 del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale), prevede “al fine di realizzare il rilancio delle attività produttive e dei consumi civili nella Regione, garantendo l’approvvigionamento di energia all’isola a prezzi sostenibili e in linea con quelli del resto d’Italia, assicurando al contempo la compatibilità con l’ambiente e l’attuazione degli obiettivi del PNIEC, in tema di rilancio industriale, di decarbonizzazione dei consumi e di Phase Out delle centrali a carbone presenti in Sardegna, è considerato parte della rete nazionale di trasporto, anche ai fini tariffari, l’insieme delle infrastrutture di trasporto e rigassificazione di gas naturale liquefatto necessarie al fine di garantire la fornitura di gas naturale mediante navi spola a partire da terminali di rigassificazione italiani regolati e loro eventuali potenziamenti fino ai terminali di rigassificazione da realizzare nella regione stessa. Il gestore della rete nazionale di trasporto attiva una procedura per consentire la presentazione di richieste di allacciamento alla rete nazionale di trasporto a mezzo di tali infrastrutture entro trenta giorni dalla data entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, e avvia le attività propedeutiche alla realizzazione delle stesse infrastrutture”;
– il gestore della rete di trasporto del gas naturale Snam Spa il 5 gennaio 2021 ha trasmesso il dimensionamento e la localizzazione, secondo criteri di efficienza, economicità e sicurezza degli approvvigionamenti, della configurazione infrastrutturale necessaria per la realizzazione del Collegamento Virtuale tra la rete nazionale del trasporto del gas e la Sardegna, consistente, tra l’altro, in una FRSU (Floating Storage Unit) ubicata a Porto Vesme e in una FRSU ubicata a Porto Torres con capacità di stoccaggio nette rispettivamente di circa 110.000 me e 25.000 me;
– il gestore della rete di trasmissione elettrica Terna S.p.A. ha comunicato nel febbraio 2021 le esigenze di nuova potenza da realizzarsi in Sardegna, ritenuta necessaria a realizzare il phase out completo del carbone nell’Isola nel rispetto del mantenimento delle condizioni di sicurezza del sistema elettrico, ritenendo, in particolare, necessari 550 MW di nuova potenza programmabile con prevalente funzione di adeguatezza, regolazione e riserva, opportunamente distribuiti in 300 MW nella zona sud e 250 MW nella zona nord della Sardegna;
– in linea con i criteri e le metodologie previste dal Regolamento UE n. 943/2019, tenuto conto dell’esigenza di considerare il contributo all’adeguatezza del sistema elettrico da parte della generazione da fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, è in corso l’aggiornamento della disciplina del sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica (capacity market), anche in considerazione dell’approssimarsi dello svolgimento delle prossime aste;
– nell’ambito del predetto aggiornamento della disciplina, la società TERNA deve aggiornare le analisi di adeguatezza del sistema elettrico nazionale, anche con riferimento alle valutazioni sulle risorse da realizzare in Sardegna per consentire il phase out del carbone, in base alle quali verranno svolte le prossime aste del capacity market e, conseguentemente, verranno a consolidarsi le necessità in termini di volumi di gas per il settore termoelettrico;
– l’articolo 31, comma 3 del decreto legge 31 maggio 2021, n. 77 (Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), prevede che “al fine di realizzare il rilancio delle attività produttive nella Regione anche in attuazione dell’articolo 60, comma 6, del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM), su proposta del Ministro della transizione ecologica, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sono individuate le opere e le infrastrutture necessarie al Phase Out dell’utilizzo del carbone nell’Isola”;
– nell’allegato 1-bis, alla parte seconda del decreto legislativo n. 152 del 2006, introdotto ad opera del decreto-legge n. 77 del 2021, sono elencate le opere, gli impianti e le infrastrutture necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNIEC 2019, tra cui:
“1 Dimensione della decarbonizzazione
1.1 Infrastrutture per il phase out della generazione elettrica alimentata a carbone
1.1.1 Riconversione e/o dismissione delle centrali alimentate a carbone
1.1.2 Nuovi impianti termoelettrici alimentati attraverso gas naturale per le esigenze di nuova potenza programmabile, con prevalente funzione di adeguatezza, regolazione e riserva connessi alle esigenze del sistema elettrico derivanti dalla chiusura delle centrali alimentate a carbone
1.1.3 Infrastrutture di reloading, trasporto via nave, stoccaggio e rigassificazione necessarie a consentire il phase out dalla generazione a carbone e la decarbonizzazione delle industrie in Sardegna;
– la bozza di DPCM predisposta in attuazione al citato comma 3 dell’articolo 31 del decreto- legge n. 77/2021, individua le opere finalizzate a favorire, in linea con le previsioni del PNIEC, il processo di decarbonizzazione dei siti industriali sardi e, in particolare, i seguenti interventi:
a) ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, Portovesme (CI), al fine di consentire l’uso del GNL, secondo il progetto predisposto dalla società Eurallumina, per la produzione di vapore ad alta temperatura necessario per il ciclo industriale e per la autoproduzione di energia, in sostituzione del precedente progetto basato sull’uso del carbone;
b) la riqualificazione del Polo industriale di Portovesme per l’utilizzo del GNL in sostituzione di combustibili fossili a maggiore impatto ambientale;
c) la riqualificazione del Polo industriale di Porto Torres per l’utilizzo del GNL in sostituzione di combustibili fossili a maggiore impatto ambientale;
d) gli ulteriori progetti industriali nel territorio dell’Isola che prevedano l’utilizzo di GNL in sostituzione di combustibili fossili a maggiore impatto ambientale;
e) i progetti per l’installazione in siti industriali di impianti per la produzione, attraverso fonti rinnovabili, di energia o di idrogeno, per uso industriale;
f) i progetti per l’installazione in siti industriali di impianti di accumulo di energia;

rilevato che:
– gran parte dell’energia che alimenta la Sardegna è generata da due centrali a carbone, che operano entrambe in regime di essenzialità, e dall’Impianto di gassificazione dei residui di produzione della raffineria Saras;
– la centrale termoelettrica di Fiume Santo in particolare produce energia elettrica tramite un processo produttivo di trasformazione dell’energia da combustibili fossili (carbone, olio) e da biomassa vegetale;
– la centrale è costituita da due identiche unità produttive da 320 MW elettrici ciascuna, composte in sequenza da un generatore di vapore con surriscaldatore e risurriscaldatore, una turbina a vapore e un generatore elettrico;
– la Centrale è una delle 10 realtà economiche più rilevanti dell’isola e ad oggi l’impianto ha un contratto di essenzialità pluriennale fino al 2024;
– la società che gestisce la centrale a carbone di Fiume Santo, Ep Produzione dà lavoro a circa 500 persone, tra diretti e indiretti, provenienti dai comuni limitrofi che con la riconversione a gas passerebbero a 40 dipendenti;
– in vista del phase-out del carbone la società che gestisce la Centrale sta approfondendo due progetti di riconversione del sito, rispettivamente a gas e/o a biomasse rinnovabili vegetali;
– in data odierna la società che gestisce la Centrale di Fiume Santo ha evidenziato che “l’uscita dal carbone, il phase-out per processi così complessi, non può avvenire dall’oggi al domani, tanto meno in Sardegna, dove la situazione è diversa dal resto del Paese”;
– inoltre la Società ha annunciato di non ritenere possibile la propria partecipazione alla prossima asta del capacity market con consegna 2024 in quanto “ci sono ancore troppe incertezze e i tempi non collimano”;

evidenziato che:
– il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima inviato alla Commissione europea ha confermato le intenzioni di procedere al phase out del carbone entro il 2025;
– con particolare riferimento alla Sardegna, questo obiettivo di decarbonizzazione induce ulteriori problemi nella gestione della sicurezza della rete in ragione del fatto che tutti gli impianti termoelettrici della regione sono considerati essenziali da TERNA;
– gli impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico sono gli impianti rilevanti (cioè con potenza >10 MVA) ritenuti indispensabili, anche per periodi limitati dell’anno, per assicurare adeguati standard di gestione in sicurezza del sistema elettrico;
– l’individuazione di impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico si rende necessaria laddove la configurazione della rete non consente alternative all’utilizzo degli impianti in questione;
– gli impianti individuati come essenziali restano tali fino a quando l’adeguamento e lo sviluppo del sistema permettono di rimuovere le cause che ne hanno determinato l’essenzialità;
– il processo di phase out dal Carbone sia estremamente complesso sia per quanto riguarda le tempistiche che per l’effettiva realizzazione;
– se anche solo uno degli interventi previsti venisse meno, non si riuscirebbe a portare a compimento il phase-out dal carbone nei tempi previsti dal PNIEC;
– dal “Rapporto Adeguatezza Italia 2021” di Terna, in cui si analizza la capacità del sistema di soddisfare la domanda di energia in ogni ora e in ogni area del Paese nei prossimi dieci anni, emerge che:
– “la dismissione degli impianti a carbone, Fiume Santo e Sulcis (per una potenza installata complessiva di circa 1.000 MW), con l’attuale capacità di trasmissione con il continente, non permetterebbe di rispettare il valore limite delle 3 ore all’anno di anno di LOLE”, ossia il numero totale di ore in cui è probabile che si verifichi il distacco di una parte dei consumatori perché la domanda attesa supera le risorse disponibili per soddisfarla;
– “la dismissione della generazione a carbone dell’isola potrà quindi avvenire in modo progressivo man mano che le nuove risorse (il Tyrrhenian Link e i 500 MW di nuova CDP) entreranno in servizio”;
– “la dismissione completa potrà essere realizzata solo successivamente alla completa realizzazione del nuovo collegamento e alla piena disponibilità della nuova capacità programmabile”;
– il completamento del processo di phase out potrebbe avere pesanti ripercussioni sui lavoratori, tra diretti e indiretti, che attualmente lavorano nelle centrali termoelettriche;
– i segretari regionali di Cgil Cisl e Uil hanno già evidenziato che le incertezze sulle prospettive delle centrali termoelettriche sono motivo di gravissima preoccupazione per il futuro occupazionale di tutti i lavoratori diretti e dell’indotto, così come per le prospettive dell’intero sistema produttivo isolano;

ritenuto che:
– la questione energetica sia fondamentale per il sistema produttivo e manifatturiero della Sardegna;
– sia necessario porre in essere ogni iniziativa utile a evitare ripercussioni sui lavoratori coinvolti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’industria per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto esposto;
2) se non ritengano opportuno individuare e concordare con il Governo nazionale meccanismi aggiuntivi per sincronizzare i tempi tecnici di costruzione delle opere con le date di consegna dell’energia alle future aste del capacity market;
3) quali iniziative intendano porre in essere per tutelare il futuro occupazionale di tutti i lavoratori diretti e dell’indotto delle due centrali termoelettriche;
4) se non ritengano necessario riferire in Consiglio regionale relativamente allo stato di attuazione del processo di Phase-out del carbone in Sardegna.

Cagliari, 20 gennaio 2022

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