Interrogazione n. 1248/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1248/A

PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulle misure urgenti da attuare con urgenza per ristabilire la piena operatività dei vari reparti del presidio ospedaliero Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino” considerato il permanere della grave situazione di difficoltà e carenza di organico in cui versa.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il problema della carenza di personale medico specializzato riguarda, con differenti criticità, tutta l’isola e che diversi presidi ospedalieri come Nuoro ed Oristano risentono delle carenze al punto da dover chiudere spesso reparti importanti e limitare le attività;
– la situazione del presidio ospedaliero “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino, è già stata ripetutamente segnalata durante gli interventi nel dibattito consiliare e con l’interrogazione n. 1171/A depositata in data 24 agosto 2021, nella quale si evidenziava la grave carenza di organico del reparto di Medicina;

evidenziato che:
– essendo il reparto di Medicina del presidio ospedaliero “Nostra Signora di Bonaria” di San Gavino accreditato per 36 posti letto, a norma di legge dovrebbero essere presenti in organico ben 10 medici a fronte degli attuali sei oltre il direttore dell’Unità operativa complessa al momento in servizio;
– dal 1° dicembre 2021, in considerazione della prossima messa in quiescenza di un dirigente medico che godrà le ferie arretrate, il personale medico sarà ridotto a sole 5 unità oltre il direttore;
– nell’interrogazione n. 1171/A venivano evidenziate le condizioni di grande difficoltà e precarietà riscontrate dagli operatori medici, dagli infermieri e dal personale socio-sanitario, a causa del numero, troppo esiguo rispetto ai bisogni di un reparto complesso come quello di medicina;

considerato che:
– in una nota indirizzata al management ATS, all’ASSL, al direttore di presidio e al presidente della conferenza sanitaria territoriale, i rappresentanti sindacali hanno evidenziato che, al 30 settembre 2021, l’Unità operativa complessa di Medicina dell’ospedale in oggetto disponeva di un direttore di struttura complessa e sette medici;
– dal 1° ottobre 2021 uno dei medici, a seguito di disposizione dell’ATS ha preso servizio nella sede di assegnazione concorsuale, lasciando il reparto e conseguentemente nell’Unità operativa complessa di Medicina di San Gavino, sono presenti soltanto 6 unità e 1 direttore che hanno l’onere di garantire l’assistenza su 35 posti letto e “2 letti bis” (che con i ricoverati in appoggio in altri reparti, raggiungono un totale di 50 degenti al giorno), ed anche garantire le urgenze, eventuali trasporti secondari, le consulenze per gli altri reparti ed un day-hospital;
– come riportato in data 16 ottobre 2021 dal quotidiano L’Unione Sarda nell’articolo “Ospedale malato, servono medici” nelle ultime settimane si assiste ad un ulteriore aggravamento della situazione, in particolare del reparto di medicina dove i numeri dei ricoverati superano di gran lunga, come detto, la capienza riconosciuta;
– in questo periodo pandemico si è dovuto far fronte fino a 60 pazienti ricoverati e ciò, con un organico così ridotto, ha creato e crea forti disagi per i pazienti e un carico di lavoro non sostenibile per il personale medico e sanitario che deve anche seguire il day hospital post dimissione e le visite ambulatoriali;
– il direttore sanitario del presidio ha annunciato, l’avvenuto arrivo di un medico e, nei prossimi mesi di novembre e dicembre, di altri due sanitari a rinforzo ma non ha evidentemente tenuto in adeguata considerazione la mobilità in uscita dei medici spostati dal presidio del Medio Campidano ad altro presidio ospedaliero;

considerato che:
– oltre all’Unità operativa di Medicina, la carenza di personale medico e le conseguenti criticità riguardano, anche il Pronto soccorso, dove coprire i turni sta diventando pressoché impossibile;
– si è venuti a conoscenza della grave situazione che coinvolge anche il reparto di Radiologia, nel quale un numero rilevante di radiologi, rispetto quelli in organico, sarebbero esentati dai turni notturni con la conseguenza che i restanti medici sopperiscono da diversi mesi alla carenza con spirito di servizio ma anche mettendo a rischio il proprio stato di salute essendo costretti ad effettuare un numero di guardie notturne sensibilmente superiore a quanto previsto dal vigente CCNL dell’area sanità;
– va evidenziato come due dei radiologi che ora mancheranno, sono quelli addetti all’esecuzione della risonanza magnetica e alla TAC, la loro prossima assenza potrebbe provocare il definitivo stop della metodica nel presidio con grande nocumento per l’attività di diagnosi necessaria ai reparti e ai pazienti;
– la carenza di medici radiologi per turni notturni rischia di limitare la funzionalità del servizio di Radiologia, mettendo a rischio la sicurezza del pronto soccorso e dei reparti tutti;

atteso che:
– il numero dei medici necessari in relazione ai posti letto e al carico di lavoro è decisamente inferiore a quanto la Regione definisce essere requisiti minimi di personale medico per l’accreditamento;
– l’ATS ha ritenuto di dover bloccare, fino al 31 dicembre 2021 la presa di servizio del personale da immettere in ruolo dallo scorrimento graduatorie;
– in diversi casi, per altri presidi carenti di personale medico, si è derogato a tale disposizione; ciò non è stato fatto per l’ospedale di San Gavino, dal quale invece, sono stati trasferiti anche verso strutture ospedaliere di altre ASL, diversi medici, col conseguente e ulteriore depauperamento del personale in forze, già risicate;

considerato inoltre che:
– il Medio Campidano soffre da tempo di una grave mancanza di integrazione tra ospedale e territorio, che vi è una carenza di MMG, delle guardie mediche di continuità e, nella stagione estiva, di quelle turistiche;
– sono assenti strutture di lungodegenza e di hospice che potrebbero alleggerire il carico dei convalescenti e dei lungodegenti sul presidio ospedaliero del territorio;
– pur essendo disponibile anche la struttura S. Maria Assunta di Guspini, individuata nella legge per il riordino della rete ospedaliera, come stabilimento complementare per la riabilitazione e l’hospice del DEA di 1° livello del presidio ospedaliero sangavinese tuttavia resta ancora, inspiegabilmente, chiusa;

visto che:
– il Piano di indirizzo per la riabilitazione approvato in Conferenza Stato-regioni il 10 febbraio 2011, ha stabilito che in ciascuna Regione dovesse essere attivata un’organizzazione capillare tale da consentire al paziente di avere un riferimento certo ed essere seguito nel percorso post-ricovero;
– il territorio sardo non ha ancora raggiunto l’offerta necessaria a dare sollievo ai malati e alle loro famiglie e i centri e presidi di riabilitazione attualmente funzionali sono ancora estremamente disomogenei sul territorio e non sempre in grado di rispondere pienamente ai criteri di adeguatezza e di appropriatezza delle prestazioni;

atteso che il perdurare delle criticità segnalate può portare come probabile conseguenza all’interruzione dei servizi e delle attività di cura e assistenza sanitaria erogate nel presidio ospedaliero di San Gavino,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione in cui versa il presidio ospedaliero Nostra Signora di Bonaria di san Gavino;
2) se e quando ritengano di intervenire con le azioni di riequilibrio urgente sulle criticità del Presidio, ripetutamente denunciate;
3) quali azioni intendano mettere in atto per assicurare l’immediata integrazione del personale medico trasferito ad altre ASSL dal reparto di medicina, di radiologia e del Pronto soccorso del presidio ospedaliero Nostra Signora di Bonaria per garantire l’operatività dei reparti, il funzionamento come DEA di primo livello e scongiurare un’eventuale chiusura;
4) se non reputino necessario adoperarsi per la soluzione, possibilmente celere e definitiva, della mancanza di strutture di riabilitazione e hospice e della criticità di integrazione tra ospedale e territorio, attribuendo alla struttura di “Santa Maria Assunta” di Guspini un congruo numero di posti letto come peraltro previsto dalla vigente rete ospedaliera allo scopo di alleggerire il numero di ricoveri impropri e migliorare l’appropriatezza e l’offerta di cure.

Cagliari, 2 novembre 2021

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