Interrogazione n. 1167/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1167/A

LAI – COCCO, con richiesta di risposta scritta, sulla morte di due anziani avvenuta all’Ospedale San Martino di Oristano per la mancanza di anestesisti.

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I sottoscritti,

premesso che:
– la frattura del femore è tipicamente associata alle persone anziane, che presentano una maggiore fragilità ossea ed hanno quindi una maggiore probabilità di avere una rottura, sono un evento molto frequente e possono portare i soggetti che hanno subito il trauma a gravi conseguenze, persino alla morte;
– in caso di traumi muscolo-scheletrici, l’intervento chirurgico tempestivo per i pazienti in età avanzata è considerato l’opzione terapeutica migliore, in quanto garantisce un minor rischio di complicanze post-operatorie, una più rapida ripresa funzionale ed un benefico effetto sulla mortalità a breve e medio termine;
– nei giorni scorsi due persone anziane sono decedute nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale San Martino di Oristano, prima di poter essere operati per una frattura al femore, mentre un terzo paziente, anch’esso vittima di frattura al femore, è morto pochi giorni dopo l’intervento, dopo una settimana di attesa;
– entrambi i pazienti erano accomunati dall’età avanzata e da altre patologie, ma soprattutto sono stati sottoposti a una pericolosa attesa per l’intervento chirurgico di cui avevano bisogno per i postumi di una frattura al femore;

rilevato che:
– ad oggi sono circa una decina le persone ricoverate in Ortopedia con una frattura al femore e tutte sono destinate ad attendere anche fino a 10 giorni prima di potersi sottoporre al necessario intervento;
– tale situazione è determinata della carenza di anestesisti, che dal 31 maggio scorso ha portato al blocco dell’attività chirurgica programmata, in cui gli unici interventi garantiti sono quelli d’urgenza, che non comprendono gli interventi per la frattura al femore, ed all’annullamento delle sedute operatorie dei reparti di Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia, Urologia e Endoscopia;
– una delle conseguenze più gravi della frattura del femore nei pazienti anziani, è il rischio di tromboembolie e/o di altre complicazioni, che possono risultare letali nel caso in cui non si riesca a contenere i tempi di attesa dell’intervento;

dato atto che:
– fino all’anno scorso il reparto Ortopedia del San Martino garantiva l’intervento in media entro 48 ore, nel pieno rispetto delle linee guida a cui generalmente devono attenersi i presidi sanitari;
– da circa tre mesi i chirurghi dell’ortopedia sono autorizzati ad intervenire solo nei momenti in cui la sala operatoria non è impegnata per persone a rischio di vita, costringendo i pazienti a dilatare i tempi di attesa prima dell’intervento, e in alcuni casi, a fare rientro in reparto per dare precedenza ad una sopraggiunta urgenza;
– in alcuni casi i pazienti, dopo lunghe ed inutili attese, decidono di lasciare il San Martino per farsi trasportare in uno degli ospedali di Sassari e di Cagliari, dov’è concentrato il maggior numero di anestesisti e dove le sedute operatorie vengono garantite in tempi più brevi;
– in situazione analoga al San Martino di Oristano, versa anche il San Francesco di Nuoro, dove attualmente l’attesa per un intervento per la riduzione della frattura del femore e la stabilizzazione chirurgica può arrivare sino a 30 giorni;

ritenuto che:
Рnon ̬ accettabile che le persone ricoverate nel reparto di Ortopedia del San Martino di Oristano con una frattura al femore, debbano attendere fino a 10 giorni prima di potersi sottoporre al necessario intervento;
– è improcrastinabile dotare la struttura di un numero adeguato di medici anestesisti, tale da scongiurare il blocco dell’attività chirurgica programmata comprendente gli interventi per la frattura al femore e le sedute operatorie dei reparti di Chirurgia, Ortopedia, Ginecologia, Urologia e Endoscopia,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore competente per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto suesposto;
2) non ritengano opportuno intervenire con la massima sollecitudine, per adeguare l’organico con un numero sufficiente di medici anestesisti e contenere i tempi di attesa degli interventi di riduzione delle fratture al femore, al fine di evitare il ripetersi dell’epilogo drammatico patito da due pazienti nei giorni scorsi.

Cagliari, 23 agosto 2021

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