Interrogazione n. 1052/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1052/A

(Pervenuta risposta scritta in data 13/04/2022)

CORRIAS – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sull’area archeologica Fusti ‘e Carca in agro di Tertenia e sulla necessità di individuare risorse finanziarie per la sua salvaguardia e valorizzazione.

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I sottoscritti,

premesso che:
– durante i lavori condotti dall’ANAS per la realizzazione del lotto n. 1 della nuova strada statale n. 125 orientale sarda, nei pressi dell’abitato di Tertenia, in località Fusti ‘e Carca, è stato riportato alla luce un sito archeologico e che a seguito di tale scoperta il cantiere stradale è stato bloccato per consentire all’impresa incaricata dei lavori di effettuare, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica, le campagne di scavo;
– i lavori di scavo del sito si sono protratti per lungo tempo e hanno costretto l’ANAS, concordandola con la Soprintendenza, ad approvare una perizia di variante che ha previsto lo spostamento del percorso viario progettato in origine di circa 30 metri, a valle del luogo del ritrovamento;
– gli scavi hanno interessato un’area che si estende per circa 1.000 mq e hanno riportato alla luce parte di un vasto insediamento che insiste ben oltre l’area di indagine inizialmente prevista; la lettura della sequenza stratigrafica consente di attestare una frequentazione del sito per un lungo periodo compreso tra il I-II secolo d.C. fino al VI, tra l’età romano imperiale e la successiva fase tardo-antica;
– le operazioni di scavo hanno fatto emergere un complesso architettonico esteso, in alcune parti molto ben conservato, riconducibile a un centro di produzione, una sorta di fattoria, con numerosi ambienti destinati allo stoccaggio e alla lavorazione di prodotti agricoli, come testimoniano anche i numerosi reperti rinvenuti, molti dei quali oggetto di interventi di restauro nel Centro regionale di Li Punti a Sassari;
– l’importanza della scoperta è stata da subito riconosciuta dagli addetti ai lavori e pare ancora più marcata in ragione del fatto che si tratta delle uniche testimonianze riferibili all’età romana e tardo antica ad essere state riportate alla luce grazie a scavi archeologici in tutto il territorio dell’Ogliastra e, comunque, non sono numerosi in tutta la Sardegna i siti che testimoniano la transizione tra tali epoche e che si presentano in buono stato di conservazione come quello di Fusti ‘e Carca;
– proprio in virtù di tale importanza, su proposta della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Sassari e Nuoro, la Direzione generale del MIBAC, con il decreto n. 1097 dell’11 ottobre 2019, ha dichiarato l’area archeologica di Fusti ‘e Carca di interesse archeologico particolarmente rilevante, ai sensi dell’articolo 10, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 42 del 2004;

atteso che:
– i lavori del I lotto della nuova strada statale n. 125 orientale sarda sono in via di conclusione ed è stato annunciato che il nuovo tratto verrà aperta al traffico nel prossimo mese di giugno;
– per tutta l’area archeologica, è invece prevista come da progetto, al fine di mantenerne lo stato di conservazione, la copertura mediante sacchi di pomice, tessuto non tessuto e strati di altro materiale idoneo a preservare il sito;

evidenziato che:
– sono stati spesi molti milioni di risorse pubbliche, sia per la deviazione del tratto stradale funzionale a preservare l’area archeologica, sia per le operazioni di scavo e di restauro dei reperti rinvenuti che, da sole, parrebbero essere costate oltre 1 milione di euro e altre risorse, si parla di circa 100 mila euro, saranno spese per le operazioni di copertura del sito;
– tali spese sarebbero in parte inutili se poi il sito rimanesse coperto sotto i sacchi di pomice e non si proseguisse con l’acquisizione delle altre aree su cui il sito insiste, con le ulteriori indagini in loco e con la valorizzazione;
– l’area archeologica meriterebbe, infatti, di essere adeguatamente valorizzata e resa fruibile al pubblico, considerato che per la sua posizione lungo un importante asse viario e prossima a rinomate località balneari, per la sua importanza come fonte storica in grado di suscitare l’interesse di accademici, studiosi e appassionati, rappresenta un forte attrattore culturale per turisti e visitatori;
– la comunità di Tertenia è ben consapevole che rendere fruibile e valorizzare il sito di Fusti ‘e Carca, insieme alle numerose altre evidenze archeologiche sparse nell’agro, potrà rappresentare un’occasione di rilancio e di sviluppo economico per tutto il territorio e ha dato vita a un apposito comitato spontaneo, denominato “Salviamo Fusti ‘e Carca”; il comitato chiede di non procedere alla copertura del sito, così come previsto dagli accordi tra l’ANAS e la Soprintendenza, e di utilizzare le risorse stanziate per tale l’operazione alla valorizzazione del sito e alla sua apertura ai visitatori, facendosi promotore, a tal fine, di una petizione indirizzata al Ministro dei beni culturali, al Presidente della Regione e all’ANAS, su una nota piattaforma online;

considerato che:
– la legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 “Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura”, all’articolo 4 stabilisce che la Regione esercita le funzioni di tutela e valorizzazione dei beni culturali e le funzioni di indirizzo, coordinamento, programmazione generale e valutazione in materia di beni, istituti e luoghi della cultura degli enti locali o ad essi affidati;
– sempre l’articolo 4 dispone che la Regione debba cooperare con il Ministero per i beni e le attività culturali e con i soggetti proprietari in ordine alla tutela di beni mobili e immobili degli enti locali o di interesse locale, e debba promuovere e coordinare progetti per la valorizzazione dei beni culturali, l’organizzazione delle connesse attività, l’allargamento delle capacità e delle competenze di fruizione culturale;
– la Regione, in ottemperanza all’articolo 21, comma 2, lettera b), della citata legge regionale n. 14 del 2006, trasferisce risorse ordinarie agli enti locali per la gestione dei servizi relativi a musei di ente locale, parchi archeologici ed ecomusei, stanziando annualmente quasi 17 milioni di euro;

ritenuto che:
– debba essere intrapresa da parte della Regione, concordandola con tutti i soggetti aventi parte in causa, ANAS, Soprintendenza, Comune di Tertenia, ogni possibile azione al fine di limitare la durata del periodo in cui il sito rimane coperto affinché l’importante rinvenimento non sia condannato all’oblio, e con esso una fase della storia della nostra isola e dei nostri territori per il quale non sono frequenti le testimonianze;
– l’area archeologica, viste le sue peculiarità e la sua riconosciuta rilevanza, debba essere adeguatamente valorizzata in chiave turistica e rientrare tra i siti la cui gestione è finanziata annualmente dalla Direzione Generale dei Beni culturali ai sensi della legge regionale n. 14 del 2006,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione sport e spettacolo per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione riguardante il ritrovamento dell’importante sito archeologico in località Fusti ‘e Carca, in agro di Tertenia e del suo valore nell’ambito del patrimonio storico-culturale della Regione;
2) se concordino sul fatto che il sito meriti di essere adeguatamente valorizzato per le importanti ricadute economiche che potrebbe determinare per le comunità ogliastrine e per lo sviluppo del territorio;
3) se abbiano ipotizzato di recuperare risorse per ulteriori interventi di indagine e di valorizzazione dell’area archeologica e per la sua conservazione e gestione nel tempo, anche ricorrendo ad appositi bandi pluriennali come accade da tempo per altri enti locali della Sardegna detentori di patrimonio archeologico;
4) se siano state attivate interlocuzioni, o si abbia intenzione di attivarle, con il Ministero per i beni e le attività culturali, con l’ANAS e con il Comune di Tertenia, aventi a tema le sorti del sito di Fusti ‘e Carca.

Cagliari, 20 maggio 2021

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