Interrogazione n. 1032/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1032/A

LAI – COCCO, con richiesta di risposta scritta, sulle difficoltà di gestione territoriale dei pazienti con patologie cardio-respiratorie che necessitano di ossigenoterapia domiciliare, legate alla carenza di ossigeno gassoso nelle strutture sanitarie individuate dalla Regione mediante la rete delle farmacie territoriali.

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I sottoscritti,

premesso che:
– la somministrazione di ossigeno a pazienti con insufficienza respiratoria (dispnea) e con patologie che determinano bassa saturazione dei livelli di ossigeno nel sangue (desaturazione), è una delle terapie di supporto (ossigenoterapia) più consigliate nell’ambito clinico contro il Covid;
– la fornitura di ossigeno medicale, previa prescrizione medica, avviene attraverso bombole di metallo oppure in contenitori similari, insieme a specifici dispositivi che permettono di somministrarlo ai pazienti in diversi modi ed è limitata al medico o al personale sanitario;
– è possibile anche la somministrazione di ossigeno a domicilio, sia in forma gassosa, contenuto in bombole metalliche, che in forma liquida, stoccata in contenitori criogenici;

dato atto che:
– ai pazienti in ossigenoterapia domiciliare viene fornita periodicamente una bombola di ossigeno liquido e una bombola portatile, denominata stroller, che può essere riempita dagli stessi pazienti mediante collegamento con la bombola ad alta capacità (unità di base), consentendo loro di ricevere l’ossigeno necessario senza doversi recare quotidianamente in ospedale o in un centro specializzato;
– a causa della una ridotta autonomia, la bombola di ossigeno portatile può essere impiegata quasi esclusivamente a domicilio, precludendo la possibilità ai pazienti di allontanarsi per periodi estesi dalla propria abitazione;
– tali limitazioni comportano notevoli difficoltà per i pazienti che necessitano con continuità della somministrazione di ossigeno, soprattutto per chi vive lontano dai luoghi dove sono ubicate le strutture di cura, per i quali la scarsa autonomia fornita dallo stroller rappresenta un freno anche per il semplice movimento diretto alla ricarica della bombola;
– per effetto dell’aumentata richiesta legata all’emergenza Covid-19 non si riesce a sopperire alla continua richiesta di ossigeno, generando di frequente un improvviso peggioramento del quadro clinico del paziente a cui consegue il necessario ricovero e un inevitabile sovraccarico negli ospedali;

rilevato che:
– con l’articolo 5 ter della legge 24 aprile 2020, n. 27 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18), sono state approvate disposizioni per garantire un più ampio utilizzo di dispositivi medici per ossigenoterapia mediante la possibilità di ricarica agevole dei dispositivi portatili nelle strutture sanitarie individuate dalle regioni e mediante la rete delle farmacie territoriali;
– tale previsione normativa non risulta ancora essere stata attuata dalla Regione;

osservato che:
– la possibilità di ricaricare lo stroller anche in ambiente non domestico, come le farmacie territoriali, garantirebbe una maggiore autonomia alle persone affette da insufficienza respiratoria cronica in cura con ossigenoterapia domiciliare;
– il numero di bombole presenti sul territorio regionale non sono sufficienti ad assicurare la richiesta crescente, in quanto atte a sopperire solo a situazioni di “normale” emergenza;
– è fondamentale aumentare la disponibilità di ossigeno sul territorio utilizzando tutti i presidi essenziali, estendendo la possibilità di approvvigionamento dell’ossigeno necessario anche alle parafarmacie,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della realtà descritta;
2) quale sia la tempistica stabilita dall’Assessorato per attuare quanto previsto dall’articolo 5 ter della legge 24 aprile 2020, n. 27, e quindi adoperarsi per rendere possibile la ricarica degli stroller presso la rete delle farmacie della Sardegna;
3) se non ritengano opportuno, al fine di garantire ai pazienti affetti da patologie cardio-respiratorie una più ampia autonomia e consentire loro una migliore qualità della vita, accreditare anche le Parafarmacie nella rete delle strutture in cui è possibile ricaricare i dispositivi medici per ossigenoterapia anche in ambiente non domestico.

Cagliari, 10 maggio 2021

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