Interpellanza n. 190/C-6

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 190/C-6

CUCCU sulla necessità di avviare in Sardegna lo screening per la diagnosi dell’epatite C (HCV).

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La sottoscritta,

premesso che:
– l’epatite C è una malattia del fegato causata dal virus HCV che si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto o, più raramente, per trasmissione sessuale o parenterale;
– in caso di mancato trattamento, questa patologia asintomatica può portare gravi conseguenze come l’insufficienza epatica, la cirrosi fino al tumore del fegato ed è associata ad un aumento di mortalità;
– secondo gli ultimi dati del mese di luglio 2022 in Italia sono circa 100.000, le persone con malattia al fegato causata da epatite C non diagnosticata e altre 280.000 che non sanno di avere la malattia in quanto asintomatica;
– l’epatite C rappresenta una priorità della sanità pubblica, per la quale l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito come obiettivo comune per tutti i Paesi quello di ridurre, entro il 2030, del 65 per cento la mortalità ad essa correlata e dell’80 per cento il numero dei casi di infezione;
– lo screening per l’infezione da HCV, attraverso l’emersione del “sommerso”, cioè delle infezioni ancora non diagnosticate, rappresenta uno strumento di grande importanza per il raggiungimento dell’obiettivo stabilito dall’OMS della completa eliminazione dell’infezione da epatite C entro il 2030;
– unitamente al trattamento dei soggetti risultati positivi con i farmaci oggi disponibili, in grado di guarire nel 95 per cento dei casi la malattia in maniera definitiva in soli 3 mesi, le campagne di prevenzione nella cittadinanza, rappresentano le azioni per interrompere la catena del contagio;
– il decreto legge n. 162 del 2019, cosiddetto Milleproroghe 2020, ha stanziato 71,5 milioni di euro per il biennio 2020-2021, prorogato al 2022, che ha permesso alle regioni di avviare uno screening gratuito finalizzato all’individuazione dei potenziali pazienti affetti da epatite C e del sommerso ed ha rappresentato e rappresenta una grande innovazione ed opportunità in termini di prevenzione e di salute pubblica;

rilevato che:
Рsecondo i dati Eurostat, la Sardegna ̬ purtroppo la regione europea con il maggior numero di decessi per Epatite C e con una diagnosi tardiva della malattia;
– la Regione, nonostante non abbia avuto accesso ai fondi statali per l’acquisto dei farmaci per la cura di HCV (attraverso il Fondo per i farmaci innovativi istituito nel 2015), poiché come il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell’articolo 1, comma 836, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, provvede integralmente al finanziamento della propria spesa sanitaria e non concorre alla suddivisione delle risorse messe a disposizione dallo Stato per gli obiettivi del Piano sanitario nazionale (PSN), è riuscita ad eradicare il virus in numerosi pazienti avviati al trattamento;
– in Sardegna fino ad ora sono stati trattati con i farmaci antivirali oltre 10.000 pazienti;
– ad oggi il sommerso stimato potrebbe aggirarsi attorno ai 20.000 soggetti che non sanno di aver contratto il virus;
– la Regione non ha avuto accesso al finanziamento del Governo, stanziato dal decreto legge 30 dicembre 2019, n.162, per la campagna di screening gratuito rivolta ai nati tra il 1969 e il 1989, a tutti soggetti detenuti e a tutti i soggetti seguiti presso i Servizi sanitari dipendenze (SerD), poiché come il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell’articolo 1, comma 836, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, provvede integralmente al finanziamento della propria spesa sanitaria e non concorre alla suddivisione delle risorse messe a disposizione dallo Stato per gli obiettivi di PSN;

constatato che:
– come riportato dall’agenzia di stampa nazionale DiRE in data 21 giugno 2022, nell’ambito della discussione della legge di stabilità è stato presentato un emendamento a sostegno del capitolo “screening HCV” chiedendo che venga istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro da destinarsi nel 2022, 2023 e 2024 proprio per la diagnosi di HCV;
– lo screening permetterebbe, a tutte quelle persone che attualmente non hanno la possibilità di farlo, la possibilità di accedere facilmente alla diagnosi di epatite C;
– considerando l’età media molto elevata dei sardi e la prevalenza di individui HCV positivi nelle popolazioni più anziane potrebbe essere utile estendere lo screening in soggetti nati dal 1949 al 1968;
– in Sardegna esistono delle criticità importanti, per quanto riguarda l’eradicazione dell’epatite C, quali assenza di un registro epidemiologico delle malattie del fegato e delle infezioni da HCV, assenza di una rete dei centri specialistici che si occupino del trattamento dell’epatite C, mancanza di epatologi sul territorio e in presidi ospedalieri minori,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se non si ritenga urgente ed opportuno istituire un fondo regionale per la diagnosi dell’epatite C (HCV) con una dotazione di 3 milioni di euro, come previsto da un emendamento alla legge di stabilità, riportato dalla stampa, da destinarsi negli anni 2022, 2023 e 2024;
2) perché non sia stato ancora istituito un registro epidemiologico delle malattie del fegato e delle infezioni da HCV, se si intenda istituirlo e in che tempi;
3) se non si ritenga necessario estendere lo screening HCV nei soggetti nati dal 1949 al 1968, per i nati dal 1969 al 1989 e per la popolazione carceraria.

Cagliari, 21 novembre 2022

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