Interpellanza n. 144/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interpellanza n. 144/A

OPPI – GALLUS – MORO – PERU – SECHI – STARA sull’attuazione di quanto disposto nella legge regionale 11 settembre 2020, n. 24.

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I sottoscritti,

premesso che:
– in data 1° settembre 2020 il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale avente a oggetto: “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”;
– la legge regionale n. 24 del 2020, nonostante la sua urgenza confermata dal fatto che l’articolo 54 (Entrata in vigore) prevede che “1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul BURAS”, è stata promulgata il successivo 11 settembre 2020 e poi pubblicata sul Buras n. 58 solo il successivo 24 settembre 2020;
– l’organizzazione dei servizi amministrativi di per sé particolarmente complessa, dopo anni di mancata programmazione aziendale lascia emergere oggi molteplici criticità;
– l’ATS ha provveduto, per limitare il massiccio ricorso ai contratti di somministrazione e più in generale di natura atipica oltre che all’esternalizzazione di servizi anche ad indire una selezione per il reclutamento a tempo determinato di personale amministrativo (assistenti amministrativi cat. C);
– tale selezione indetta nelle more dello svolgimento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale a tempo indeterminato, destinata quindi a garantire la continuità dei servizi, sta evidenziando rilevanti carenze in sede di applicazione;
– il personale attinto dalla graduatoria di tale selezione, fino ad ora prevalentemente assegnato agli uffici ticket e CUP è stato arbitrariamente destinato ad altra sede con mansioni che in alcuni casi necessitano di nuova formazione a discapito delle professionalità già acquisite e immediatamente spendibili, oltre a obbligare lo stesso personale a riorganizzare la propria vita familiare in comuni a volte distanti centinaia di chilometri dal comune di residenza;
– numerose sono le segnalazioni che a questo proposito giungono sia dalle direzioni aziendali che dai lavoratori;
– le ragioni che hanno determinato la ripartizione degli idonei tra le aziende sanitarie non emerge dagli atti amministrativi delle aziende; parrebbe che questa sia stata fatta a prescindere da ogni più elementare logica di quantificazione e distribuzione delle risorse, ciò con particolare riguardo alle persone, perché di persone stiamo trattando e non di numeri, anche se di questo aspetto non sembra si stia tenendo conto;
– le ripercussioni di tale incomprensibile strategia risultano essere eccessivamente onerose, non solo in termini di costi organizzativi ma soprattutto dal punto di vista sociale. Gli scriventi si chiedono se, infatti, può un padre di famiglia, che a fatica paga un affitto nell’hinterland di Cagliari, essere trasferito nel Sassarese e come può l’unica persona che porta a casa uno stipendio pagare due affitti, i costi per gli spostamenti e mantenere la famiglia;
– a questo proposito, non appare per esempio credibile, che il direttore dell’area del Medio Campidano non abbia chiesto nessun amministrativo a fronte di 10 unità in servizio con contratto di somministrazione e numerosi altri presso le cooperative oltre che personale dipendente; stesso dicasi per la sede di Cagliari, ove operano 53 lavoratori in somministrazione e ne vengono assegnati circa 20;
– tutto ciò accade in contrasto a quanto più volte dichiarato dal Commissario di ATS che ha sostenuto di aver emanato una disposizione che stabiliva l’assegnazione di coloro i quali sono presenti in graduatoria nelle sedi presso le quali già operavano; peraltro, tale soluzione organizzativa doveva essere vagliata sulla base delle preferenze di assegnazione delle sedi indicate dai candidati stessi;
– sarebbe opportuno comprendere se il Commissario non ha mai dato tale disposizione oppure la struttura che dirige ha ritenuto di procedere secondo una diversa strategia priva di alcuna logica;
– inoltre, non si evince dai documenti prodotti in sede di accesso agli atti, quali siano le dinamiche che abbiano portato gli allora direttori d’AREA, che evidentemente non avevano una puntuale conoscenza della situazione, a giustificare le richieste di personale formulate; infatti, come emerge dalla determinazione n. 192 del 19 gennaio 2021 che oltre al personale amministrativo con contratti di natura atipica (cooperative sociali), anche il personale amministrativo in servizio presso le diverse aree è notevolmente superiore alle richieste effettuate e riportate nella nota del direttore amministrativo n. 52801 del 17 dicembre 2020;
– inoltre, non si evince nemmeno quale sia stato l’iter logico giuridico seguito dall’ATS per accogliere le istanze e neppure quali siano gli atti posti in essere per porre rimedio a questa macelleria sociale. Ultima, ma non ultima per ordine di importanza è la scelta di assegnare 15 riservatari presso l’ATS, contro i 13 che proporzionalmente sarebbero dovuti essere attribuiti: uno infatti sarebbe dovuto essere assegnato all’Azienda Brotzu e due all’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e stesso numero all’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari;
– non emerge in nessun atto la ragione per la quale i riservatari non sono stati proporzionalmente distribuiti tra le aziende che hanno attinto dalla graduatoria;
– un immediato e incisivo intervento potrebbe ancora sanare le inspiegabili scelte evitando oggettive difficoltà agli interessati e creando realmente le condizioni per il corretto utilizzo della graduatoria al fine di garantire l’erogazione dei servizi fino ad oggi assicurati e rafforzare gli stessi in ragione dell’attuale situazione di emergenza in cui versa l’intera ATS,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) i motivi per i quali si stia procedendo allo spostamento dei lavoratori da una sede ad un’altra, in contrasto alle disposizioni del Commissario dell’ATS, non tenendo conto delle finalità del bando stesso ovvero di dare l’opportunità ai lavoratori di modificare il proprio stato giuridico da precari a dipendenti pubblici;
2) i motivi per i quali la quasi totalità dei riservatari siano stati allocati presso l’ATS;
3) come si intende intervenire per porre rimedio alla grave situazione di incertezza nella quale attualmente versano i lavoratori interessati;
4) come si intende provvedere a garantire la continuità dei servizi nelle more della formazione del personale che ha subìto il trasferimento da un servizio ad un altro con diverse competenze.

Cagliari, 17 marzo 2021

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