CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 76
FUNDONI – DERIU – CORRIAS – PIANO – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO in merito alla destinazione dei fondi dedicati alla formazione ed aggiornamento in materia di lotta all’AIDS.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’articolo 1, comma 1, lettera d), della legge 5 giugno 1990, n. 135 (Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l’AIDS), e successive modifiche e integrazioni, prevede la realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale obbligatori per il personale dei reparti di malattie infettive e degli altri reparti che ospitano pazienti affetti da sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Questi corsi dovevano svolgersi fuori dall’orario di servizio e prevedevano la corresponsione di un assegno di studio;
– il decreto del Ministro della sanità 30 ottobre 1990, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 261 dell’8 novembre 1990, disciplina i corsi di formazione e aggiornamento professionale per il personale dei reparti di malattie infettive;
– il decreto del Ministro della sanità 25 luglio 1995, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 214 del 13 settembre 1995, reca la disciplina dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale per il personale dei reparti di ricovero di malattie infettive, specificando ulteriori dettagli sulla formazione e l’aggiornamento professionale, inclusi gli aspetti relativi agli operatori e al personale delle strutture sanitarie e non sanitarie;
DATO ATTO che con decreto del Ministro della salute 31 marzo 2008, pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 175 del 28 luglio 2008, è stato istituto il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da virus dell’immunodeficienza umana (HIV);
RICHIAMATO che il Piano nazionale di interventi contro HIV e AIDS (PNAIDS) del Ministero della salute, approvato con Intesa nella Conferenza Stato-Regioni il 26 ottobre 2017, è un piano strategico nazionale che delinea gli interventi per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza per le persone con HIV/AIDS, sviluppato in linea con gli obiettivi internazionali. Il piano mira a ridurre le nuove infezioni, migliorare la diagnosi precoce, garantire l’accesso alle cure e combattere lo stigma e la discriminazione;
DATO ATTO che:
– il Centro operativo AIDS (COA) dell’Istituto superiore di sanità raccoglie, fin dal 1984, i dati relativi alle notifiche di AIDS e, a partire dal 2008, anche quelli relativi alle nuove diagnosi di infezione da HIV; dal 2012, la sorveglianza delle nuove diagnosi ha raggiunto una copertura nazionale;
– il notiziario dell’Istituto superiore di sanità riporta i dati aggiornati a dicembre 2023 relativi alle nuove diagnosi di infezione da HIV e ai casi di AIDS segnalati in Italia;
– la sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV registra i casi di persone risultate positive al test per la prima volta. Secondo tali dati, nel 2023 sono state segnalate 2.349 nuove diagnosi, pari a un’incidenza di 4 nuovi casi ogni 100.000 residenti, evidenziando un trend in crescita progressiva nel triennio 2021-2023;
– il Registro nazionale AIDS rileva che, dal 1982 a oggi, sono stati notificati 73.150 casi di AIDS, di cui 47.862 risultano deceduti entro il 2021;
– le nuove diagnosi di AIDS notificate nel 2023 mostrano un aumento significativo: +28 per cento rispetto al 2020 e +20 per cento rispetto al 2019;
EVIDENZIATO che gli obiettivi strategici nella lotta all’HIV/AIDS includono:
– la diagnosi tempestiva, attraverso la riduzione dei casi di diagnosi tardiva e il potenziamento dell’accesso ai test;
– il miglioramento della qualità della vita delle persone con HIV, mediante trattamenti innovativi e appropriati;
– la prevenzione delle comorbidità , attraverso l’attuazione di strategie mirate alla gestione integrata delle condizioni cliniche correlate;
RITENUTO che:
– alla luce delle evidenze scientifiche e statistiche è fondamentale ricondurre nel corretto alveo della sensibilizzazione, formazione e informazione di tutti coloro che a vario titolo si occupano di HIV/AIDS;
– la formazione degli operatori, sia sanitari che sociali, deve concentrarsi sull’aggiornamento scientifico e clinico continuo, in particolare in relazione alle nuove terapie disponibili per l’HIV/AIDS. Tale formazione, che coinvolge sia i clinici che gli operatori del settore sociale, rappresenta un elemento fondamentale per garantire l’efficacia e la fattibilità degli interventi previsti dal Piano nazionale AIDS;
– l’indubbio prezioso ruolo della Lega italiana per la lotta contro l’AIDS (LILA) e di tutte le altre associazioni che si occupano di HIV, è fondamentale non solo per l’assistenza alle persone sieropositive, ma anche e soprattutto per il ruolo formativo e informativo che svolgono all’interno della società . La formazione, in questo ambito, è uno strumento essenziale per combattere lo stigma, prevenire la diffusione del virus e promuovere una cultura della salute più inclusiva e consapevole;
– attraverso campagne di sensibilizzazione, incontri nelle scuole, corsi di aggiornamento per operatori sanitari e attività rivolte a tutta la cittadinanza, queste associazioni si impegnano a diffondere conoscenze corrette sull’HIV, smontando pregiudizi e falsi miti che ancora oggi alimentano discriminazione e paura. La formazione diventa quindi un atto di responsabilità sociale, capace di generare cambiamento culturale e di costruire una rete di supporto più empatica e informata;
– la formazione permanente delle figure impegnate nella prevenzione, nella diagnosi precoce, nella presa in carico e nella gestione socio-sanitaria dell’infezione da HIV e delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) è centrale per assicurare interventi coerenti, tempestivi ed efficaci. Il modello formativo proposto deve integrare aspetti cognitivi, operativi e relazionali, promuovendo l’acquisizione di conoscenze scientifiche aggiornate, competenze pratiche, capacità comunicative e consapevolezza dei propri stili relazionali;
– allo stato attuale la formazione in materia di HIV/AIDS è ancora disciplinata dalla legge
n. 135 del 1990 (attualmente in fase di revisione) e dai relativi decreti attuativi. È auspicabile che tale formazione continua venga estesa a tutte le figure professionali che ricoprono ruoli cruciali nella prevenzione, nell’accesso al test e nel mantenimento in cura delle persone con HIV;
– a questo scopo, si ritiene opportuno ribadire il necessario coinvolgimento nei percorsi formativi degli attori del sistema sanitario e sociale, quali:
a) medici di medicina generale,
b) operatori dei Servizi per le dipendenze (SerD),
c) operatori dei centri per le Malattie sessualmente trasmissibili (MTS),
d) medici dei pronto Soccorso – Dipartimenti di emergenza urgenza (DEA),
e) operatori sanitari e personale degli istituti penitenziari,
f) operatori del terzo Settore;
– l’obiettivo è, non solo quello di potenziare le capacità di presa in carico e accompagnamento delle persone sieropositive, ma anche di favorire l’emersione del sommerso, promuovere una diagnosi precoce e contrastare lo stigma ancora diffuso;
– la formazione continua è, inoltre, strumento essenziale e obbligatorio, per diffondere conoscenze aggiornate sulle modalità di trasmissione del virus, sull’utilizzo efficace delle strategie di prevenzione, come la PrEP e la PEP, e per promuovere una cultura di rispetto, inclusione e consapevolezza, contribuendo a creare un contesto sociale e sanitario più accogliente e informato,
impegna la Presidente della Regione
1) a destinare le risorse previste dalla legge n. 135 del 1990, alla conferma, al potenziamento e all’adeguamento degli interventi formativi rivolti alle categorie professionali direttamente coinvolte nell’assistenza clinica e sociosanitaria delle persone con infezione da HIV;
2) a indirizzare gli stanziamenti anche a:
a) una revisione della programmazione e della durata dei corsi, calibrata sulle diverse specificità professionali coinvolte;
b) a definire indicatori di efficacia in grado di misurare l’impatto formativo in termini di competenze acquisite, qualità dell’assistenza erogata e miglioramento dell’accesso e della presa in carico delle persone con HIV.
Cagliari, 20 ottobre 2025