MOZIONE N. 75

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 75

COCCIU – CHESSA – MAIELI – MARRAS – PIRAS – TALANAS, sulla richiesta di portare avanti una iniziativa regionale per la realizzazione di mille alloggi a canone agevolato e sociale, per famiglie che versano in difficoltà economica e/o riservati per i dipendenti pubblici regionali e statali, agenti di pubblica sicurezza, pubblici e privati ed imprenditori privati, nell’ambito di un piano triennale di investimenti da 114 milioni di euro, finalizzato a fronteggiare l’emergenza abitativa e a rafforzare la sicurezza, la coesione e la residenzialità in Sardegna.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– l’articolo 117 della Costituzione attribuisce alle regioni competenza concorrente in materia di governo del territorio e politiche abitative;
– lo Statuto speciale per la Sardegna riconosce alla Regione competenza primaria in materia di edilizia popolare e sovvenzionata e di urbanistica;
– il decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), e successive modifiche ed integrazioni, e la legge 5 agosto 1978, n. 457 (Norme per l’edilizia residenziale), e successive modifiche ed integrazioni, disciplinano gli interventi di edilizia residenziale pubblica, sociale e convenzionata;
– la legge regionale 6 aprile 1989, n. 13 (Disciplina regionale delle assegnazioni e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) e la legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)), che istituisce l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA), costituiscono il quadro normativo di riferimento in ambito regionale;
– la legge regionale 23 ottobre 2023, n. 9 (Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie), e successive modifiche ed integrazioni, ha introdotto misure di semplificazione per il recupero, la riqualificazione e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente;
– la Regione, attraverso il Servizio edilizia residenziale pubblica (SER) dell’Assessorato regionale dei lavori pubblici, gestisce già fondi e programmi dedicati come il fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, di cui all’articolo 11 della legge 9 dicembre 1998,
n. 431 (Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo), e successive modifiche ed integrazioni, e il fondo sociale regionale, di cui all’articolo 5 della legge regionale 5 luglio 2000, n. 7 (Nuova disciplina per la fissazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 aprile 1989, n. 13 e alla legge regionale 23 agosto 1995, n. 22), e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO che:
– nelle principali città e aree turistiche della Sardegna, i canoni di locazione e i prezzi immobiliari hanno raggiunto livelli insostenibili, generando una vera e propria emergenza abitativa;
– tale situazione colpisce in modo trasversale il ceto medio e i lavoratori dei servizi essenziali, inclusi gli appartenenti alle famiglie che versano in difficoltà economica e/o i dipendenti pubblici regionali e statali, agenti di pubblica sicurezza, pubblici e privati ed imprenditori privati a basso reddito;
– anche il Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (SIULP) ha recentemente lanciato un appello alla Presidente della Regione, affinché intervenga per risolvere le difficoltà abitative, logistiche e di mobilità.
– molte delle categorie sopracitate, spendono oltre metà del proprio reddito netto per l’alloggio e che, nelle aree urbane e costiere, il costo della vita e dei trasporti risulta ormai incompatibile con gli stipendi percepiti;

CONSIDERATO che:
– il diritto alla casa è un diritto costituzionalmente garantito ed un elemento essenziale di dignità e stabilità sociale;
– il mercato privato dell’affitto, lasciato senza correttivi pubblici, tende a escludere intere categorie di cittadini, alimentando precarietà e spopolamento;
– la carenza di alloggi a canone calmierato, specie nelle città e nei centri a vocazione turistica, rende urgente un piano di edilizia residenziale pubblica e convenzionata che tenga insieme equità sociale, sicurezza e sviluppo locale;
– l’intervento proposto non rappresenta un privilegio, bensì una misura di giustizia e riequilibrio a favore di chi serve la collettività;
– l’edilizia residenziale pubblica, oltre a rispondere a un bisogno sociale, costituisce un volano economico per l’edilizia, le filiere locali e l’occupazione;

SOTTOLINEATO che:
– un intervento mirato in materia abitativa, accompagnato da agevolazioni sui trasporti regionali (quali ARST e rete ferroviaria), può migliorare la qualità della vita di tutti i lavoratori e delle loro famiglie, riducendo la mobilità forzata e favorendo la residenzialità stabile;
– la Regione, anche in coerenza con gli obiettivi europei di coesione territoriale, ha il dovere politico e morale di affrontare l’emergenza abitativa con una strategia organica e sostenibile;

RITENUTO che:
– la realizzazione di un piano triennale per l’abitare, con un investimento complessivo di 114 milioni di euro per la costruzione o il recupero di mille alloggi, costituisca una misura concreta, equilibrata e realizzabile;
– la programmazione dovrà privilegiare il recupero del patrimonio edilizio esistente, la rigenerazione urbana e il riuso di immobili dismessi, in linea con la sostenibilità ambientale e la riduzione del consumo di suolo;
– è opportuno istituire un tavolo tecnico permanente con AREA, gli Assessorati competenti, le rappresentanze sindacali e gli enti locali, per garantire il monitoraggio e l’attuazione efficace del piano;

EVIDENZIATO che la Regione dispone di strumenti e competenze adeguate a dare attuazione a tale piano, utilizzando risorse proprie, fondi statali e risorse comunitarie,

impegna la Presidente della Regione affinché

1) venga istituito un piano triennale regionale per l’abitare, con dotazione di 38 milioni di euro per ciascun anno, dal 2026 al 2028, per complessivi 114 milioni di euro nel triennio, finalizzato alla costruzione o recupero di mille alloggi;
2) venga individuata l’AREA, quale soggetto attuatore principale, con il compito di programmare, progettare e gestire gli interventi, in coordinamento con i comuni e gli Assessorati competenti;
3) preveda la stipula di convenzioni e agevolazioni nei trasporti regionali (quali ARST e rete ferroviaria), a favore dei soggetti assegnatari appartenenti alle categorie riservate, per favorire la mobilità e i ricongiungimenti familiari;
4) promuova la fattiva partecipazione dei comuni mediante la messa a disposizione di aree o immobili pubblici dismessi, al fine di contenere i costi e favorire la rigenerazione dei centri urbani;
5) istituisca un tavolo regionale permanente con le rappresentanze sindacali di tutte le associazioni di categoria, per il monitoraggio e la verifica annuale dell’attuazione del piano;
6) garantisca trasparenza e criteri oggettivi di assegnazione, attraverso graduatorie pubbliche, requisiti ISEE e parametri di servizio, evitando ogni forma di discrezionalità o discriminazione;
7) venga presentato annualmente al Consiglio regionale una relazione sullo stato di avanzamento del piano triennale e sull’efficacia delle misure adottate.

Cagliari, 16 ottobre 2025

Condividi: