CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 73
CAU – PORCU – COZZOLINO, sull’istituzione di un distretto regionale del sughero in Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– la sughericoltura e il comparto industriale legato al sughero costituiscono un sistema propulsivo di sviluppo dell’Isola e rappresentano una filiera storica e identitaria per la Sardegna;
– l’articolo 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317 (Interventi per l’innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese), istituisce i distretti industriali ed attribuisce alle regioni il compito di individuarli;
– la deliberazione della Giunta regionale 19 giugno 2008, n. 34/1 (Individuazione nuovi distretti industriali ai sensi dell’art. 6, comma 8, della legge 11.5.1999, n. 140), evidenzia che i distretti industriali, considerati per anni il perno della crescita della competitività delle imprese italiane, hanno attraversato un periodo di profonda trasformazione che ha subito l’economia mondiale in seguito ai processi di globalizzazione e di internazionalizzazione dei mercati;
– l’apertura verso i mercati esteri ha avuto, come vantaggio immediato, la valorizzazione delle produzioni dei vari distretti, ma dall’altra parte, ha reso le imprese di molti sistemi produttivi più vulnerabili ai fenomeni di imitazione e concorrenza, dovendo concorrere con paesi a basso costo del lavoro;
– il distretto del sughero di Calangianus-Tempio Pausania, individuato con decreto dell’Assessore regionale dell’industria 7 agosto 1997 (Individuazione dei distretti industriali), in attuazione della legge n. 317 del 1991, ha rappresentato una realtà produttiva di rilevanza storica, economica e ambientale per la Sardegna e risulta tuttora l’unico distretto industriale italiano formalmente riconosciuto per il settore del sughero;
– l’Inventario forestale nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (INFC) riporta una superficie complessiva di sugherete, nel territorio italiano, di circa 168.000 ettari, di cui 139.000 (oltre l’80 per cento) in Sardegna (Piano sughericolo nazionale). La maggior parte delle sugherete sarde sono situate nelle province di Sassari, Nuoro e Oristano, ma superfici a sughereta sono presenti in tutto il territorio regionale;
– secondo gli ultimi dati Istat disponibili, nel 2002 la produzione nazionale di sughero era di 90.700 quintali di cui l’86 per cento in Sardegna;
– le imprese di trasformazione e lavorazione del sughero sono concentrate nell’area dell’alta Gallura;
– il distretto di Calangianus-Tempio versa oggi in una situazione di difficoltà , caratterizzata da frammentazione, riduzione dell’export e mancanza di coordinamento operativo;
– il comparto del sughero regionale nel 2004 presentava 156 imprese e 1670 addetti. Dati più recenti evidenziano un progressivo ridimensionamento del settore industriale. Nel 2013 sarebbero rimaste 25 imprese industriali con 752 dipendenti e 28 aziende artigianali per complessivi 877 addetti. Secondo un recente documento di Confindustria centro nord Sardegna, a fine 2019, nella provincia di Sassari, risultano presenti 21 aziende industriali;
– la Regione dispone, attraverso il POR 2021-2027 e la Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (RIS3), di strumenti utili per la valorizzazione dei distretti produttivi locali e dell’economia circolare;
– la definizione di distretto ha subito un’evoluzione anche da un punto di vista legislativo, passando da una concezione prevalentemente territoriale, che prevede un radicamento dell’apparato produttivo in un’area territoriale definita, a modelli di aggregazione delle imprese che superano il vincolo territoriale per ispirarsi a logiche di filiera. Nell’ambito di queste nuove concezioni lo Stato è intervenuto individuando delle specifiche linee di intervento per i distretti produttivi (l’articolo 1, comma 890, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)), ha introdotto un contributo statale a progetti in favore dei distretti produttivi adottati dalle regioni, per un ammontare massimo del 50 per cento delle risorse pubbliche complessivamente impiegate in ciascun progetto;
CONSIDERATO che:
– l’istituzione di un distretto regionale del sughero in Sardegna può favorire lo sviluppo sostenibile, la gestione attiva delle sugherete e la valorizzazione del prodotto artigianale e industriale;
– la creazione di un “Programma regionale sul sughero” può incentivare innovazione, ricerca e internazionalizzazione delle imprese;
– la collaborazione tra imprese, enti locali, università e centri di ricerca rappresenta una condizione essenziale per la competitività del settore;
VALUTATO che:
– negli ultimi anni, le aziende collocate nell’ex distretto del sughero Calangianus-Tempio ha subito un indebolimento dovuto a mancanza di coordinamento operativo, contrazione dell’export (-12,5 per cento nel 2025), scarsa innovazione e frammentazione;
– la filiera del sughero ha necessità di valorizzazione, essendo un settore chiave per l’economia e la sostenibilità forestale dell’Isola;
– sia necessaria la messa in produzione delle foreste esistenti attraverso la demaschiatura, la pulizia delle foreste esistenti con particolare attenzione al sottobosco la cui eccessiva presenza nelle sugherete riduce sensibilmente la qualità organolettica del prodotto finale, riforestazione e messa a dimora di nuove piante attraverso nuove tecniche di forestazione con un duplice obiettivo: salvaguardare il patrimonio forestale esistente ed aumentare la superficie produttiva.
– la possibilità di avere maggiore quantità di materiale e di migliore qualità dello stesso andrebbe incontro alla domanda attuale di prodotti di alta gamma per il settore enologico premium, ottenere anche più sughero granulato da destinare al settore enologico di fascia media e garantirebbe delle quantità importanti di granulato da destinare a nuovi settori ad alto tasso di crescita (ad esempio il settore moda, il settore del design ed il settore nautico).
– sia necessaria una governance che porti avanti politiche in materia di ricerca e sviluppo, innovazione, miglioramento e salvaguardia delle foreste, miglioramento delle scelte produttive mediante la realizzazione di prodotti ad elevato contenuto qualitativo, investimenti in tecnologie, ricerca di nuovi mercati per la commercializzazione,
impegna la Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a procedere all’istituzione formale e funzionale del distretto industriale del sughero in Sardegna, definendone le aree di produzione e gli attori coinvolti;
2) ad istituire un tavolo tecnico regionale permanente per rilanciare, insieme all’Agenzia per la ricerca in agricoltura della Regione autonoma della Sardegna (AGRIS Sardegna) – Servizio ricerca per la sughericoltura e selvicoltura e Servizio Ricerca per la tecnologia del sughero e delle materie prime forestali), la filiera del sughero, con la partecipazione di enti locali, imprese, associazioni di categoria, centri di ricerca, Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione sarda (CFVA) e Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna (FoReSTAS);
3) a prevedere nel bilancio regionale un fondo dedicato al “Programma regionale sul sughero”, una proposta programmatica decennale per una nuova politica industriale e ambientale del sughero sardo, destinato all’innovazione, alla sostenibilità e all’internazionalizzazione della filiera regionale, facendone un modello mediterraneo di bioeconomia circolare;
4) a promuovere la riconoscibilità del “Sughero di Sardegna” come marchio collettivo di qualità e sostenibilità ambientale;
5) a favorire l’inserimento del distretto tra i distretti di economia circolare riconosciuti dalla Regione.
Cagliari, 15 ottobre 2025