CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 46
AGUS – PINTUS – DERIU – PIANO – FUNDONI – CORRIAS – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO – PIZZUTO – CANU – CASULA, sulla richiesta di applicazione dell’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna per la sospensione immediata dell’attività di sfruttamento economico e messa a reddito privato di beni pubblici statali in Sardegna da parte dell’Agenzia del demanio.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che:
– l’Agenzia del demanio ha recentemente pubblicato un bando per la concessione in affitto di trecentottantatré immobili pubblici, tra cui cinque beni situati in Sardegna, destinati a progetti di valorizzazione con investitori privati;
– l’operazione è presentata come strategia di “recupero e rifunzionalizzazione”, ma non prevede alcun coinvolgimento delle istituzioni regionali e mira alla messa a reddito di beni appartenenti allo Stato anche quando non più utilizzati per scopi pubblici;
– tra i beni oggetto della gara compaiono immobili che risultano dismessi da decenni, come l’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau e l’ex intendenza di finanza a Sassari;
RILEVATO che:
– l’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna, avente valore costituzionale, stabilisce l’obbligo di trasferimento gratuito alla Regione dei beni statali cessati da usi governativi;
– l’applicazione di questo articolo è particolarmente rilevante per la dismissione dei beni del demanio, come quelli militari, poiché prevede che, una volta cessata la loro funzione statale, tali beni debbano essere trasferiti alla Regione. Questo principio è stato confermato dalla Corte costituzionale nella sentenza 8-10 ottobre 1991, n. 383, la quale ha stabilito che i beni immobili connessi a servizi di competenza statale restano allo Stato solo finché dura tale condizione; una volta cessata, la proprietà si trasferisce automaticamente alla Regione;
– la mancata applicazione di tale norma da parte dello Stato costituisce una lesione grave dell’autonomia regionale e ha già generato controversie e richieste ingiustificate, come nel caso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari;
– la valorizzazione economica tramite bando pubblico di beni che avrebbero dovuto già far parte del patrimonio regionale rappresenta un illecito istituzionale e politico;
– l’iniziativa del Demanio rischia di creare un precedente pericoloso, che potrebbe estendersi ad altri beni in Sardegna, tra cui immobili militari dismessi, ex carceri, aree costiere e complessi storici,
impegna la Giunta regionale
1) a chiedere formalmente al Governo e all’Agenzia del demanio la sospensione immediata delle procedure di affidamento e valorizzazione dei beni pubblici situati in Sardegna, fino a che non venga verificata la loro eventuale spettanza alla Regione ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto;
2) ad avviare un censimento completo e aggiornato di tutti i beni dello Stato dismessi o in via di dismissione nel territorio regionale, con l’obiettivo di rivendicarne il trasferimento al patrimonio della Regione;
3) ad aprire un tavolo politico-istituzionale con il Governo, con il supporto del Consiglio regionale e delle rappresentanze istituzionali, per definire un piano di attuazione vincolante dell’articolo 14 dello Statuto, che garantisca alla Sardegna il pieno esercizio delle proprie prerogative costituzionali.
Cagliari, 12 maggio 2025