CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 315/A
INTERROGAZIONE COCCIU – CHESSA – MAIELI – MARRAS – PIRAS – TALANAS, con richiesta di risposta scritta, in merito ai criteri di accesso al concorso per l’internalizzazione del settore depurazione di Abbanoa Spa e al rischio di esclusione dei lavoratori che operano oggi negli impianti.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– Abbanoa Spa ha annunciato l’avvio delle procedure concorsuali per l’internalizzazione del servizio di depurazione in Sardegna, con l’obiettivo di assumere nuove unità destinate alla gestione diretta degli impianti;
– tra i requisiti di ammissione, figura l’esperienza continuativa nel settore depurazione per un periodo minimo di diciotto mesi, parametro che, pur apparendo tecnicamente neutro, rischia di escludere molti operatori oggi impiegati, i quali garantiscono il funzionamento quotidiano degli impianti senza tuttavia raggiungere tale soglia temporale;
– numerosi lavoratori sono stati assunti nel corso del 2024 o nei primi mesi del 2025 per assicurare la continuità operativa, la formazione e l’avvicendamento del personale più anziano, maturando nel frattempo una competenza tecnica reale e insostituibile;
– tali figure, paradossalmente, potrebbero essere ora escluse dalle selezioni pubbliche proprio per non aver ancora maturato il “diritto amministrativo” dei diciotto mesi, come se la competenza si misurasse a calendario e non sul campo;
– il requisito “diciotto mesi” sembra essere stato scelto in maniera alquanto casuale e finisce per penalizzare chi invece ha già dato prova di competenza concreta;
– l’Ente di governo dell’ambito della Sardegna (EGAS) ha proceduto a incarichi diretti, in ipotesi di supporto al processo di internalizzazione, con spese non trascurabili come si evince dalla:
a) determinazione n. 66 del 3 aprile 2025 con cui è stato affidato ad uno studio legale un incarico da oltre 25.000 euro;
b) determinazione n. 159 del 28 luglio 2025 con cui è stato affidato un incarico da oltre 51.000 euro per analisi e supporto tecnico nei rapporti con Abbanoa;
VISTI:
– il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), e successive modifiche e integrazioni, con particolare riferimento ai principi di imparzialità e valorizzazione delle professionalità acquisite;
– il decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici), e successive modifiche e integrazioni, che disciplina le procedure di affidamento e i principi di trasparenza e proporzionalità ;
– l’articolo 97 della Costituzione, che sancisce il principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione pubblica;
– la normativa regionale in materia di servizio idrico integrato e tutela del lavoro nei servizi pubblici essenziali;
CONSIDERATO che:
– il criterio “diciotto mesi di esperienza continuativa in depurazione” appare eccessivamente rigido, non necessariamente correlato con la competenza tecnica effettiva;
– l’esperienza maturata “sul campo” anche per periodi più brevi, ma con continuità e responsabilità , deve meritare piena valorizzazione;
– la gestione tecnica quotidiana degli impianti, come le emergenze, le manutenzioni, la conoscenza delle reti e delle criticità locali, genera competenze spesso non documentabili con certificati di anzianità , ma reali e indispensabili per la qualità del servizio;
– in assenza di correttivi, si rischia una selezione che privilegia formalismi piuttosto che capacità operative effettive;
– gli affidamenti esterni a studi legali e tecnici, come già precedentemente citato pari a 75.000 euro complessivi, appaiono quantomeno discutibili se confrontati con la possibile valorizzazione interna del personale già operativo, che potrebbe richiedere investimenti significativamente inferiori;
– un atto tecnico/amministrativo potrebbe stabilire criteri alternativi o correttivi per salvaguardare chi ha già esperienza, ad esempio prevedendo punteggi premiali o clausole speciali per i lavoratori attuali
SOTTOLINEATO che:
– la cosiddetta “internalizzazione” dovrebbe rappresentare un’opportunità di stabilizzazione e crescita professionale per tutto il personale già operativo, e non un pretesto per azzerare le esperienze acquisite negli ultimi anni;
– appare contraddittorio sostenere la necessità di valorizzare le competenze locali e, contemporaneamente, introdurre criteri che penalizzano proprio chi queste competenze le ha maturate sul territorio;
– l’obiettivo politico e amministrativo non può essere la mera sostituzione formale dei rapporti di lavoro, ma la tutela effettiva del capitale umano del servizio idrico sardo;
EVIDENZIATO che:
– non risulta ad oggi alcuna garanzia esplicita che i lavoratori impiegati da meno di diciotto mesi saranno salvaguardati nelle procedure di internalizzazione;
– sarebbe doveroso prevedere una clausola di salvaguardia per tutti i lavoratori attualmente in servizio, assicurando la loro inclusione nei percorsi di assunzione della società vincitrice o subentrante;
– che, in assenza di tale previsione, l’internalizzazione rischierebbe di trasformarsi in un’operazione di facciata, dove a cambiare sono le sigle e le divise, ma a pagarne il prezzo sono le persone che tengono in piedi gli impianti ogni giorno, tra turni e reperibilità , spesso in condizioni tutt’altro che agevoli;
RITENUTO che:
– la Regione debba vigilare affinché la transizione verso la gestione diretta non si traduca in una nuova precarizzazione del personale;
– sia necessario intervenire presso Abbanoa Spa e EGAS affinché vengano rivisti i criteri di accesso, introducendo meccanismi premiali per chi è già operativo, an se con meno di diciotto mesi di servizio;
– il principio di tutela del lavoro e della competenza acquisita debba prevalere su ogni rigidità temporale non giustificata da ragioni tecniche o di sicurezza;
– l’utilizzo di fondi pubblici per consulenze esterne, se non accompagnato da misure di tutela effettiva del personale, rischia di contraddire i principi di buon andamento e proporzionalità amministrativa;
ACCERTATO che:
– oggi diverse decine di operatori rischiano l’esclusione pur avendo assicurato il funzionamento degli impianti;
– il vincolo dei “diciotto mesi continuativi in depurazione” è un parametro potenzialmente escludente e sproporzionato;
– gli affidamenti esterni da EGAS per supporto legale e tecnico appaiono onerosi e meritevoli di trasparenza totale;
EVIDENZIATO che:
– non possiamo permettere che l’internalizzazione diventi una selezione contro i lavoratori, con criteri dal sapore burocratico piuttosto che tecnico;
– la Regione deve intervenire subito per garantire che la selezione accolga e non allontani le persone che hanno garantito e stanno tutt’ora garantendo la depurazione quotidiana dei nostri territori;
– la credibilità politica del progetto di “ripubblicizzazione del servizio” rischia di essere compromessa se fosse percepita come strumento di esclusione e non di inclusione;
RILEVATO che:
– un urgente intervento normativo è imprescindibile, specialmente per evitare che il bando esca e vengano avviate le procedure, con la conseguente esclusione dei lavoratori e non ci si possa più porre rimedio;
– appare necessario comprendere se nei processi di internalizzazione del servizio di depurazione sia stata prevista una tutela concreta, e non solo dichiarata, per tutti i lavoratori attualmente impegnati negli impianti, compresi coloro che, pur non avendo maturato i famosi “diciotto mesi continuativi” di esperienza, hanno garantito il funzionamento quotidiano delle strutture, affrontando emergenze e responsabilità operative di rilievo,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione per sapere:
1) se risultano in possesso tutti i dati ufficiali relativi al numero preciso di lavoratori che oggi operano nei depuratori con contratti temporanei, o assimilati, e che rischiano di non soddisfare il requisito dei diciotto mesi;
2) se la Regione abbia richiesto ad Abbanoa Spa e ad EGAS di introdurre clausole di salvaguardia per tutti i lavoratori attualmente in servizio, indipendentemente dall’anzianità maturata;
3) se sia stata valutata la possibilità di attribuire punteggi premiali o canali preferenziali a chi ha già operato presso gli impianti oggetto di internalizzazione;
4) quali motivazioni tecniche e giuridiche abbiano portato a fissare il limite dei diciotto mesi, e se siano stati considerati altri parametri più flessibili e aderenti alla realtà lavorativa;
5) se la Regione intenda promuovere un atto di indirizzo o una norma che imponga, nei processi di internalizzazione di servizi pubblici, la tutela integrale di tutto il personale impiegato;
6) se non ritenga opportuno verificare l’effettiva efficacia degli incarichi esterni affidati da EGAS e valutare il riutilizzo di tali risorse per la formazione, la stabilizzazione e la valorizzazione dei lavoratori sardi del settore depurazione.
Cagliari, 28 ottobre 2025