INTERROGAZIONE N. 260/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 260/A

INTERROGAZIONE FUNDONI – DERIU – CORRIAS – PIANO – PILURZU – SOLINAS Antonio -SPANO – con richiesta di risposta scritta, sui criteri di riparto della spesa per la specialistica ambulatoriale adottati.

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I sottoscritti

PREMESSO che:
– con la deliberazione della Giunta regionale 4 luglio 2025, n. 35/26 (Modifica dei tetti di spesa per l’acquisto da parte dell’Azienda regionale della salute (ARES) delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e ospedaliera per gli anni 2025 e 2026, ai sensi della legge regionale 8 maggio 2025, n. 12) sono stati definiti i tetti di spesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale per il biennio 2025-2026, stabilendo un riparto tra le Aziende sanitarie locali (ASL) del tutto sproporzionato rispetto al fabbisogno e alla popolazione residente;
– la ripartizione risulta fondata su criteri non esplicitati ma riconducibili alla spesa storica e al fatturato storico delle strutture private accreditate, con una concentrazione nelle aree urbane del sud della Sardegna che non riflette le disuguaglianze territoriali di accesso alle prestazioni sanitarie di base;
– la legge n. 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale), garantisce la tu-tela della salute come diritto fondamentale, così come l’articolo 32 della Costituzione;
– l’articolo 1, comma 11, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 (Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali) convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 56, ha disposto il blocco dei nuovi accreditamenti fino al 31 dicembre 2026, impedendo la crescita dell’offerta privata nelle aree oggi penalizzate;
– la Presidente della Regione ha annunciato pubblicamente l’impegno della Giunta per un riequilibrio territoriale della spesa sanitaria a partire dalla specialistica ambulatoriale le cui disuguaglianze sono state denunciate negli ultimi cinque anni senza che la Giunta precedente abbia mai assunto iniziative e, al contrario, peggiorando la condizione delle ASL del nord Sardegna;
– il Piano nazionale governo liste d’attesa (PNGLA) individua proprio nella specialistica ambulato-riale, visite ed esami diagnostici, il principale fattore delle liste d’attesa e di squilibrio per i citta-dini;

CONSIDERATO che:
– l’attuale distribuzione delle risorse per il 2025 presenta scostamenti ingiustificati se confrontata con un criterio basato sulla popolazione pesata:

ASL Spesa 2025 (€) Quota teorica (€) Scostamento (€) Scostamento (%)
Sassari 6.115.192 € 11.466.270 € –5.351.078 € –46,7%
Nuoro 3.579.625 € 5.885.342 € –2.305.718 € –39,2%
Gallura 5.399.267 € 6.374.792 € –975.525 € –15,3%
Ogliastra 1.754.016 € 3.264.992 € –1.510.976 € –46,3%
Sulcis-Iglesiente 4.868.289 € 5.147.279 € –278.990 € –5,4%
Oristano 6.797.844 € 4.530.400 € +2.267.444 € +50,0%
Medio
Campidano 4.157.160 € 3.505.587 € +651.573 € +18,6%
Cagliari 37.017.676 € 20.193.515 € +16.824.161 € +83,3%

– anche la spesa pro capite per residente evidenzia forti squilibri territoriali, con valori inferiori a 20 euro per Sassari e Nuoro e superiori a 50 euro per Cagliari, a fronte di una media regionale di 32 euro;

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) l’Assessore non ritenga necessario rivedere urgentemente i criteri di riparto della spesa per la specialistica ambulatoriale, adottando un parametro proporzionale basato sulla popolazione pesata o, in alternativa, sulla spesa pro capite rivedendo la delibera del 4 luglio scorso;
2) non ritenga opportuno, dunque, il riequilibrio immediato delle aree sotto-finanziate (Sassari, Nuoro, Ogliastra, Gallura, Sulcis), per recuperare capacità erogativa in quei territori e abbattere le liste d’attesa;
3) la Giunta regionale intenda attivare una voce di bilancio specifica per garantire la continuità occupazionale nelle strutture accreditate del sud della Sardegna che, per effetto della ridistribuzione, dovessero vedere una contrazione temporanea della spesa storica sino a 10 milioni di euro;
4) la Giunta regionale non ritenga di dover predisporre un piano per recuperare capacità erogativa pubblica diretta, che risulta ridotta come pubblicato nel piano preventivo delle attività sanitarie 2024-2026, in quei territori con eccesso di spesa privata convenzionata;
5) non ritenga utile presentare con cadenza annuale un report pubblico sullo stato del riequilibrio e sull’effettivo rispetto dei principi di equità territoriale e diritto alla libera scelta dei cittadini in ambito sanitario.

Cagliari 1° agosto 2025

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