CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 249/C-6
(Pervenuta risposta scritta in data 29/07/2025) (Discussa in Aula il 29/07/2025 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)
INTERROGAZIONE CANU – CASULA – PIZZUTO, sulle visite oncologiche in intramoenia fin dalla presa in carico come prima visita.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– sono molteplici le segnalazioni relative al fatto che presso le strutture sanitarie regionali le visite specialistiche per pazienti oncologici, comprese quelle per la presa in carico, verrebbero effettuate quasi esclusivamente in regime di attività libero-professionale intramuraria (intramoenia);
– questa prassi, laddove confermata, rappresenterebbe un grave ostacolo all’accesso equo e gratuito alle cure, discriminando in particolare i pazienti in condizioni di fragilità economica e sociale, e rischiando di ritardare diagnosi e trattamenti tempestivi che permetterebbero di avere una prognosi delle patologie oncologiche;
EVIDENZIATO inoltre che:
– l’articolo 1 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale), istitutiva del servizio sanitario nazionale (SSN), stabilisce che la tutela della salute è garantita a tutti i cittadini, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività , e che le prestazioni devono essere erogate secondo i principi di universalità , uguaglianza ed equità ;
– il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 (Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502), che definisce i nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA), include tra le presta-zioni garantite dal SSN, in forma gratuita o con partecipazione alla spesa, le attività di diagnosi, cura e follow-up per le patologie oncologiche, fin dalla fase di sospetto diagnostico;
RILEVATO che l’eccessivo ricorso all’intramoenia in ambito oncologico, soprattutto per la presa in carico, può configurarsi come una grave mancanza del rispetto dei LEA, rischiando di trasformare un diritto universale in un servizio a pagamento;
CONSIDERATO che:
– la mancanza di disponibilità in regime istituzionale (agenda piena, liste d’attesa troppo lunghe, carenza di personale) non può giustificare la sostituzione sistematica con prestazioni a pagamento in intramoenia;
– che l’attività libero professionale intramuraria (ALPI) non può comportare un incremento delle liste d’attesa delle attività istituzionali e il volume delle prestazioni in intramoenia non può essere superiore a quello assicurato per i compiti istituzionali;
– la Regione ha la responsabilità di garantire il rispetto dei LEA su tutto il territorio regionale, assicurando che i pazienti oncologici abbiano accesso tempestivo, gratuito e appropriato alla prima diagnosi e alle cure successive,
chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per conoscere:
1) il volume delle visite in prestazione libero professionale in campo oncologico;
2) in quali strutture regionali siano attualmente effettuate visite esclusivamente o prevalentemente in regime di intramoenia, anche per la presa in carico;
3) quali azioni urgenti l’Assessorato intenda intraprendere per ripristinare il pieno rispetto del diritto alla salute sancito dalla legge n. 833 del 1978 e del diritto all’accesso gratuito alle prestazioni previste nei LEA, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017;
4) se siano in corso attività di monitoraggio sulle liste d’attesa nei percorsi oncologici e sulle modalità di erogazione delle visite specialistiche;
5) se non ritenga necessario predisporre delle misure urgenti per potenziare i servizi oncologici e limitare il ricorso improprio all’intramoenia, soprattutto per prestazioni che devono essere garantite a tutti i cittadini in modo uniforme e gratuito, in particolare per le suddette patologie.
Cagliari, 22 luglio 2025