INTERROGAZIONE N. 223/C-2

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 223/C-2

INTERROGAZIONE DERIU – CORRIAS – FUNDONI – PIANO – PILURZU – PISCEDDA – SOLINAS Antonio – SORU – SPANO, sulle misure di rilancio e sostegno all’occupazione e all’imprenditoria femminile, nonché di potenziamento dei servizi socio-assistenziali e di sostegno alla genitorialità funzionali al predetto rilancio.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:

–      la Regione promuove e garantisce la parità di genere quale presupposto fondativo di un sistema equo di cittadinanza e convivenza e quale fattore di sviluppo socio-economico e di progresso del territorio, in attuazione del principio sancito dall’articolo 3 della Costituzione e coerentemente al Codice delle pari opportunità approvato con decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246), principale norma di livello nazionale finalizzata a promuovere la parità tra uomini e donne e volta a prevenire ogni tipo di discriminazione in ogni campo compresi quelli dell’occupazione, del lavoro e della retribuzione;

–      al fine di valorizzare e sostenere la piena attuazione delle pari opportunità, la Regione incentiva la partecipazione delle donne all’interno della società e in particolare nei settori dei servizi e dell’imprenditoria, ambiti in cui le donne mostrano grande resilienza e potenziale di crescita, resistendo alle difficoltà del mercato del lavoro e contribuendo attivamente al miglioramento del medesimo;

–      sostenere l’occupazione femminile e incoraggiare le donne che fanno impresa non soltanto è funzionale all’attuazione del principio di uguaglianza previsto dall’articolo 3 e specificato dall’articolo 37 della Costituzione, ma contribuisce allo stesso tempo a contrastare gli effetti dello spopolamento, a ridurre la disoccupazione giovanile e ad accrescere il benessere in tutto il territorio sardo.

CONSIDERATO che:

–      l’aumento dell’occupazione femminile è strettamente connesso alla presenza di istituti che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita – lavoro, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro nonché un’equa ripartizione dei compiti propri della cura familiare; in tal senso diviene fondamentale incentivare e potenziare alcuni servizi di supporto quali gli asili nido e le scuole dell’infanzia, nonché rafforzare la fruibilità di agevolazioni quali congedi parentali, al fine di impedire che le donne, maggiormente incise dalla carenza dei servizi di sostegno alla genitorialità, siano costrette a lasciare il proprio impiego per farsi carico del lavoro di gestione della famiglia;

–      gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) pubblicati a marzo sull’occupazione femminile in Sardegna confermano come le donne non godano delle medesime opportunità occupazionali e delle medesime condizioni lavorative degli uomini: il tasso di occupazione femminile è pari al 52,4 per cento a fronte del corrispondente dato nazionale del 56,5 per cento, con un divario di quindici punti percentuali rispetto al corrispondente valore calcolato per gli uomini; il tasso di disoccupazione femminile è dell’8,8 per cento, superiore al tasso maschile pari al 6,8 per cento; il part-time involontario delle donne, ossia la percentuale di occupate che dichiarano di svolgere un lavoro a tempo parziale perché non ne hanno trovato uno a tempo pieno sul totale degli occupati, è pari al 23,4 per cento, il più elevato in assoluto in Italia dopo quello della Sicilia; allo stesso modo il tasso di inattività femminile si attesta al 42,3 per cento, contro il 24,3 per cento degli uomini, significando ciò che quasi la metà delle donne in età lavorativa non è attiva nel mercato del lavoro spesso a causa della difficoltà nel conciliare vita professionale e vita familiare;

–      sui dati negativi dell’occupazione femminile incide anche l’insufficienza di misure che supportino la permanenza delle donne nel mercato del lavoro durante la maternità, prima fra tutte la carenza di servizi per l’infanzia a prezzi accessibili;

VISTE le deliberazioni adottate recentemente dalla Giunta regionale a sostegno dell’occupazione femminile, tra le quali:

1)    la deliberazione 26 marzo 2025, n. 16/2 (Indirizzi strategici per l’avvio delle procedure per la pubblicazione dell’Avviso Paritas – Incentivi alle imprese per la certificazione della parità di genere. Avviso pluriennale a valere sul PR FSE+ Sardegna 2021-2027 e sul PR FESR Sardegna2021-2027), con l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare politiche maggiormente inclusive;

2)    la deliberazione 25 settembre 2024, n. 37/13 (Contributi alle imprese artigiane coinvolte nel passaggio generazionale. Direttive e criteri di attuazione. Approvazione preliminare), che ha approvato i criteri e le direttive di attuazione per la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese artigiane con la finalità di favorire la realizzazione di programmi di ricambio generazionale, prevedendo un contributo maggiorato del 10 per cento a favore delle imprese guidate da una donna, favorendo in tal modo la continuità di impresa a leadership femminile;

3)    la deliberazione 10 luglio 2024, n. 24/28 (Interventi per sostenere l’accesso ai servizi per la prima infanzia tramite l’abbattimento della retta per la frequenza in nidi e micronidi pubblici o privati acquistati in convenzione dal Comune e privati non in convenzione (misura “Nidigratis”). Anno 2024. Criteri di ripartizione e conferma vigenza delle Linee guida per il triennio 2024-2026. Legge regionale 6 dicembre 2019, n. 20, art. 4, comma 8, lettera a), e s.m.i) con la quale sono state approvate per il triennio 2024-2026 le “Linee Guida per l’abbattimento delle rette dei nidi e micronidi pubblici o privati acquistati in convenzione dal Comune e privati non in convenzione”, cosiddetta misura “Nidigratis”, di sostegno alle madri lavoratrici e imprenditrici nella gestione della cura dei figli;

RITENUTO che:

–      al di là dei citati interventi e in considerazione dei dati negativi sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, è necessario proseguire e incrementare le azioni di valorizzazione e sostegno all’imprenditoria femminile, attivando misure aggiuntive o rafforzative di quelle esistenti e che siano collegate alle politiche per la famiglia e di supporto delle nascite in quanto, in un momento di forte riduzione del tasso di natalità, sostenere l’occupazione femminile significa non soltanto contribuire a garantire la parità di genere, ma potenziare altresì lo sviluppo economico e sociale;

–      si rende necessario rafforzare e semplificare le politiche regionali a sostegno dell’imprenditoria femminile, rendendole più accessibili e rispondenti ai bisogni delle donne, in particolare delle madri, delle giovani imprenditrici e delle libere professioniste,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione, l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:

1)    sull’esistenza e sullo stato di attuazione di interventi e misure specifici a sostegno dell’imprenditorialità femminile oltre quelli sopra richiamati, che includano anche il potenziamento degli strumenti a supporto della genitorialità, tenendo conto dell’aumento delle spese per i servizi alla prima infanzia, comprese le eventuali risorse stanziate;

2)    sullo stato delle procedure necessarie per la pubblicazione dell’Avviso “Paritas – Incentivi alle imprese per la certificazione della parità di genere”;

3)    sullo stato delle richieste e della concessione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese artigiane previsti dalla deliberazione n. 37/13 del 2024, in particolare per quanto riguarda le misure dedicate alle imprese a conduzione femminile;

4)    sullo stato delle richieste e della concessione dei bonus “Nidigratis”.

Cagliari, 26 giugno 2025

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