INTERROGAZIONE N. 215/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 215/A

INTERROGAZIONE PIGA – TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MULA – RUBIU – USAI – MELONI Corrado, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi criticità nella gestione dell’organizzazione sanitaria all’interno dei penitenziari regionali, con particolare riguardo all’Istituto penitenziario di Uta (CA).

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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– il diritto fondamentale alla salute di tutti i cittadini, anche se detenuti in istituti di pena, deve essere garantito, così come previsto dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, unitamente alla necessaria sicurezza del personale sanitario e penitenziario a ciò preposto. La Regione non può sottrarsi dal contribuire attivamente alla costante tutela di tali fondamentali diritti;
– il passaggio dal Dicastero della Giustizia al Sistema sanitario nazionale delle competenze in materia di sanità carceraria, avvenuto in modo piuttosto disordinato nel 2008, ha provocato una frammentazione tra i servizi che le diverse regioni sono attualmente in grado di erogare ai detenuti ed ha reso piuttosto complicata la situazione nei penitenziari della Sardegna;
– a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, avvenuto nel 2015, è emerso anche il complesso problema dei soggetti affetti da patologie psichiatriche, di cui la polizia penitenzia-ria ed il personale sanitario interno alle carceri della Sardegna si sono dovuti far carico, pur in carenza della necessaria formazione specifica, con frequenti e considerevoli casi di crisi e di aggressioni, dovute proprio a tali fragilità psichiche presenti in tanti detenuti;
– malgrado l’encomiabile impegno quotidiano delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria e del personale sanitario presenti nei penitenziari, diventa sempre più difficile garantire il diritto costituzionale alla salute dei detenuti nelle carceri isolane, e a Uta in particolare, dove la carenza di personale incide pesantemente sui servizi di sicurezza e di assistenza sanitaria;
– negli istituti penitenziari isolani, diminuisce progressivamente il numero di medici che curano i de-tenuti e capita, talvolta, che il medico di base o lo specialista che va in pensione non venga sostituito o che i bandi indetti dalle Aziende sanitarie locali (ASL) vadano deserti, oppure che si debba aspettare molto tempo prima che arrivi la nuova nomina e questo si traduce inevitabilmente in ulteriori forti disagi per i detenuti;

RILEVATO, in particolare, che:
– all’interno dell’ospedale Santissima Trinità in Cagliari è stato realizzato un reparto che potrebbe essere adibito specificatamente a reparto detentivo e, se fosse consegnato, consentirebbe l’impiego di un numero di agenti di polizia penitenziaria certamente inferiore rispetto a quello attualmente impiegato, evitando così di sottrarre personale di sicurezza dalle attività di presidio necessarie all’interno del carcere medesimo. Tuttavia, è doveroso evidenziare che l’annuncio dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale regionale, fatto a mezzo stampa in data 25 febbraio 2025, in cui si dava notizia della nascita, tanto attesa, di un reparto dedicato ai soli detenuti presso il Santissima Trinità di Cagliari, è rimasto a tutt’oggi un mero annuncio, in quanto il reparto non è ancora operativo, acuendo le problematiche di gestione e sicurezza;
– i sindacati di polizia penitenziaria, a più riprese, hanno denunciato l’inaccettabile situazione del carcere di Uta, evidenziando il numero esiguo di agenti a disposizione, la carenza di personale medico e paramedico e la conseguente impossibilità di gestire in sicurezza i detenuti, soprattutto quelli con problematiche psichiatriche. Il sindacato evidenzia inoltre che la carenza di personale di polizia penitenziaria rende critica l’attività di scorta per le visite mediche esterne, con oltre quaranta detenuti ricoverati in luoghi di cura esterni da inizio anno, che hanno richiesto l’impiego di circa duemilaetrecento unità della Polizia penitenziaria, un dispendio di risorse umane insostenibile per la struttura;

OSSERVATO, pertanto, che la situazione si presenta particolarmente critica con riguardo all’Istituto penitenziario di Uta (CA);

CONSIDERATO che le previsioni stabilite dalla Giunta regionale dei servizi sanitari in ambito penitenziario della Sardegna, risultano datate e non appaiono più adeguate ai tempi ed alle mutate situazioni del contesto attuale, dovute ad una grave carenza strutturale di personale sanitario e di polizia penitenziaria, con conseguenti rischi sia per la salute dei detenuti che per la sicurezza del personale medesimo,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione unitamente all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) quando e con quali risorse sarà finalmente reso operativo il reparto detentivo presso l’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, già realizzato e più volte annunciato ma, ancora inutilizzato, il quale appare indispensabile per rispondere alle impellenti necessità operative e di sicurezza penitenzia-ria;
2) se sia intendimento della Giunta regionale provvedere, in tempi rapidi, all’adozione di una delibera che consenta di aggiornare con urgenza le previsioni, piuttosto datate, dei servizi sanitari in ambito penitenziario vigenti in Sardegna, al fine di individuare una strategia di intervento più adeguata ai tempi e alle situazioni attuali, tenendo conto delle mutate esigenze del sistema penitenziario regionale;
3) quali iniziative di reclutamento e incentivazione del personale sanitario e penitenziario si intenda-no attivare per garantire la funzionalità minima del sistema e ridurre il sovraccarico su agenti e medici e se la Regione intenda adottare azioni urgenti per migliorare la struttura e le attrezzature mediche all’interno del carcere di Uta (CA);
4) quando sarà nominato il coordinatore regionale della medicina penitenziaria e attivata la struttura di coordinamento annunciata dall’Assessorato regionale quale strumento fondamentale per un monitoraggio costante ed efficace del sistema sanitario penitenziario regionale;
5) se la Giunta regionale non ritenga opportuno, a fronte delle gravi carenze strutturali e gestionali, valutare la restituzione della competenza legislativa e organizzativa della sanità penitenziaria allo Stato, riconoscendo l’incapacità di gestire autonomamente una situazione di tale gravità e complessità e riportando in capo al legislatore nazionale la responsabilità esclusiva in materia.
Cagliari, 20 giugno 2025

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