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Resoconto della seduta n. 88 del 29/12/2020

LXXXVIII SEDUTA

(Antimeridiana)

Martedì 29 dicembre 2020

Presidenza del Presidente Michele PAIS

indi

del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA

indi

del Presidente Michele PAIS

La seduta è aperta alle ore 10 e 27.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 30 novembre 2020 (82), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Antonio Mario Mundula e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 29 dicembre 2020.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 108/A.

Eravamo alla discussione dell'articolo 1.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

Non lo vedo presente, quindi decade.

È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

Decade.

È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. In apertura di questo dibattito, Presidente, vorrei stigmatizzare l'atteggiamento che si ha ogni qualvolta si convoca un Consiglio regionale, Presidente. Sono le dieci e mezza, il Consiglio regionale è stato convocato alle nove e mezza, in quest'Aula erano presenti tre consiglieri regionali. Io credo che sia anche una questione di rispetto nei confronti di tutta l'Aula e anche di chi, in maniera puntuale, viene qui all'interno del Consiglio regionale. Quindi un appello a lei naturalmente a convocare o il Consiglio regionale in orari più consoni rispetto alle esigenze della sua maggioranza, oppure a trovare soluzioni alternative, perché così davvero è una questione di poco rispetto per chi come me è costretto a viaggiare ogni giorno.

Rispetto all'articolo 1, stiamo entrando nel merito di questo provvedimento. Nell'articolo 1 soprattutto si notano tutte le discrasie, tutte le problematiche che abbiamo provato ad elencare durante la discussione generale, ci ha provato anche il relatore di opposizione provando anche ad esaminare in maniera puntuale tutte le contraddizioni che sono presenti all'interno di questo articolo. Ma in particolare ci sono alcune questioni che neanche con l'emendamento sostitutivo che ha presentato la Giunta vengono sanate. Allora, da 3 ettari il lotto minimo si riporta a un ettaro nelle zone agricole, si elimina la parola "cumulabili", ma si fa riferimento ad un provvedimento che consente la cumulabilità dell'ettaraggio all'interno dell'agro. Praticamente si mercifica tutta la nostra campagna, e la cosa più grave che stiamo andando a notare è che nella lettera f), e ve lo leggo in maniera puntuale, dopo il comma 5 è inserito il seguente: "è consentito il cambio di destinazione d'uso nel rispetto della superficie minima di intervento e dell'indice massimo di fabbricabilità per gli edifici regolarmente autorizzati e accatastati alla data di entrata in vigore della presente legge, aventi destinazione d'uso diversa dalla residenza, in edifici ad uso residenziale". State facendo con questo comma una sanatoria, un condono mascherato di tutto ciò che in questi anni è stato costruito nel nostro agro, scambiato appunto per stalla, per ricovero bestiame, per qualche fabbricato che era utile all'agricoltura, invece è stato trasformato nel tempo in abitazione, in seconda casa. Voi cosa state facendo? Lo state condonando, ecco la vera natura dei vostri provvedimenti, ecco la natura del centrodestra al Governo, la natura del condono, della sanatoria. Quindi noi stiamo dicendo a tutti i sardi: "Fate quello che volete nelle nostre campagne, tanto prima o poi o c'è Berlusconi al Governo, il centrodestra in Sardegna, arriva un condono, arriva un condono per sanare tutte le irregolarità, arriva un condono per permettervi di continuare a deturpare le nostre campagne senza regole", ed è questa realmente la politica a favore…

PRESIDENTE. Scusate, però, stiamo affrontando un tema anche abbastanza delicato, potete lasciar parlare l'onorevole Lai, che è pure anche molto bravo a suscitare tensioni in Aula, e quindi è un suo obiettivo. Prego.

LAI EUGENIO (LEU). …ed è questa la politica reale a favore dell'agricoltura, quella che è stata detta in precedenza, è stata detta ieri notte da diversi consiglieri di maggioranza, vogliamo valorizzare il mondo delle campagne. Ma come volete valorizzare il mondo delle campagne, come volete valorizzare il nostro agroalimentare se pensate solo ed esclusivamente di trasformare…

PRESIDENTE. Però, scusate un attimo. Sospendo il Consiglio per tutta la mattinata perché non è possibile non consentire agli onorevoli consiglieri di intervenire liberamente. Grazie.

LAI EUGENIO (LEU). Come pensate di valorizzare il nostro agroalimentare, dicevo, come pensate di rilanciare la nostra agricoltura solo ed esclusivamente trasformando le stalle, il ricovero bestiame, il punto attrezzi in qualcosa di abitabile, in qualcosa che è mercificabile tranquillamente. Bene, questa è la politica che voi volete portare avanti, questa è la vostra visione di Sardegna che non coincide con una visione certamente ecosostenibile che avete citato ieri, che non coincide con una visione di sviluppo che sia conciliabile con tutto ciò che in questo momento un turista, un qualsiasi cittadino del nostro pianeta sta andando a cercare. Penso e pensiamo che anche in questo caso non creare delle differenziazioni, pensare che la Sardegna sia tutta uguale, pensare che i paesi siano uguali alle città, pensare che le coste siano uguali alle zone interne, è un grosso errore, è un grosso errore perché, badate, state continuando a condannare le zone interne solo ed esclusivamente per fini di speculazione nelle coste e nelle città, questo state andando a fare, vedremo nei prossimi anni. Io sono certo che questo provvedimento non creerà gli effetti desiderati, li creerà magari per qualche imprenditore, per qualche speculatore economico e finanziario, ma non per i sardi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, ho chiamato l'onorevole Comandini però era in aula, quindi lo rimetto nei termini.

È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, Vicepresidente della Giunta. Io credo che l'articolo 1, che prevede la modifica dell'articolo 26 della legge numero 8 del 2015, rappresenti la vostra identità, identità culturale più che storica, perché credo che di storico voi abbiate poco, e rappresenti la vostra identità culturale sul modo che avete e pensate di governare il territorio, il territorio più importante della nostra isola, il territorio più identitario, quello rappresentato dal mondo delle campagne, il territorio rurale. Io credo che questa vostra identità sia rappresentata proprio da questo articolo 1, che più che articolo 1 è un colpo finale micidiale al mondo delle campagne, e vediamo perché. Assessore, quando lei ha pensato di scrivere l'articolo 1, ma soprattutto l'emendamento sostitutivo totale dell'articolo 1, sicuramente non ha pensato al mondo delle campagne, non ha pensato al mondo rurale, anzi è andato a indebolire quel mondo rurale e agricolo pensando soprattutto di abrogare tutte le disposizioni del Piano paesaggistico regionale delle zone agricole. Con l'approvazione di questo disegno di legge, con l'approvazione di… Presidente, diventa un po' difficile così… non vorrei essere io che disturbo l'Aula.

PRESIDENTE. Ha ragione, ho già ripreso una volta l'Aula, probabilmente l'argomento non è interessante.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Continuo. Assessore, lei nell'abrogazione di quelle che sono le disposizioni del Piano paesistico regionale per le zone agricole, riportando indietro l'orologio della storia alle disposizioni contenute nella direttiva del Presidente della Regione del 1994 - voglio ricordare ai colleghi, ai pochi che ascoltano, perché prima o poi tornerete nei vostri paesi, andrete nel mondo rurale, parlerete coi pastori, con gli agricoltori -, voi state portando indietro l'orologio della storia al 1994, a ventisei anni fa! Questo è il vostro modo di pianificare, e allora io credo che l'abolizione delle disposizioni del Piano paesaggistico regionale per quanto riguarda le zone agricole abbia un solo significato, Assessore, e glielo urlo forte e chiaro: lei, quando ha pensato a questo articolo 1 e ha pensato l'abrogazione con emendamento sostitutivo totale della vostra Giunta, lei non ha pensato al mondo agricolo delle patate di Gavoi, dei carciofi di Villasor, delle vigne del Medio Campidano, lei ha pensato agli stazzi della Gallura, lei ha pensato solo agli stazzi della Gallura, perché è chiaro, è chiarissimo che nell'emendamento sostitutivo, laddove la parola d'ordine è il cambio di destinazione d'uso (perché quella è la parola d'ordine), non lasciare e fidelizzare il mondo agricolo nelle campagne ma permettere il cambio di destinazione d'uso, lei non pensava al mondo produttivo, ad aiutare i produttori, ma pensava soltanto a permettere che a quelle edificazioni potesse essere in qualche modo cambiata la destinazione d'uso.

Allora, Assessore, questo è uno degli articoli cardine, il cuore, perché rappresenta l'identità, la nostra identità di sardi, e pensare che tutto è relegato al cambio di destinazione d'uso a prescindere dall'essere coltivatore diretto, essere imprenditore agricolo, imprenditore di cui all'articolo 2135 del codice civile, a prescindere da quella che è la tipologia produttiva del mondo agricolo, a prescindere dal legare il cambio di residenza a far sì che le destinazioni d'uso rimangono per minimo dieci anni o dodici anni, come previsto in altre leggi regionali, ha un chiaro significato: nella sua testa, nella testa della maggioranza c'è non quella che può essere una semplice cementificazione ma un cambio di pelle della nostra Isola, passando da un mondo agropastorale a un mondo che in qualche modo deve fare solo residenze e ipotizzare uno sviluppo turistico, che sappiamo tutti che non ci sarà.

PRESIPRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). I colleghi stanno ampiamente entrando sul merito dell'articolo 1, e vorrei farlo anch'io, ricordando, sempre in virtù di quel documento che ho citato ieri, quello che scarica sulla legge 8 le varie modifiche che sono state fatte, che alla fine del procedimento in Commissione sostanzialmente l'emendamento 748 ha cancellato tutte le parti che c'erano nella legge n. 8, che erano state inserite in Commissione, e ha messo tre commi, facendo tornare l'orologio indietro di ventisei anni, cioè richiamando le direttive agricole che sono del '94; che cosa sia successo poi dal '94 ad oggi bisognerebbe andarlo a vedere, perché nessuno di noi in due giorni è stato in grado di farlo, se in Sardegna si legiferasse in modo coerente avremmo il quadro chiaro ma così non è, quindi bisognerebbe andare a vedere quali altre leggi su quel settore vanno ad incidere sulla potenzialità edificatoria in agro. Però quei tre commi che sono stati inseriti dall'emendamento 748, richiamando le direttive agricole io vorrei dire secondo me a voce alta che cosa fanno… devo trovare un termine elegante… impistricciano il posto, nel senso che le direttive agricole del '94 sono composte da undici articoli. L'articolo 2 parla della superficie minima di intervento e dice che per le residenze la superficie minima di intervento è in via generale stabilita in un ettaro, e poi, al rigo successivo, dice "salvo quanto diversamente disposto dagli strumenti urbanistici comunali". Io penso che non sfugga a nessuno di voi che in Sardegna ci sono Comuni che addirittura, mi diceva il collega Meloni, hanno otto ettari come superficie minima di intervento, quindi se voi avevate in testa di tornare indietro di 26 anni per dire che per costruire in agro basta un ettaro, ecco, sappiate che ci sono Comuni che prevedono nei propri piani urbanistici otto ettari. Voi adesso mettetevi nei panni del funzionario comunale che deve applicare e attuare questa normativa, ditemi che cosa ne esce fuori. Dopodiché quelle direttive agricole dicono anche che i Comuni devono introdurre nel PUC apposite norme finalizzate ad evitare l'ulteriore edificazione nelle aree già definite agricole, e con lo stesso strumento potrà essere normata la possibilità di utilizzare più corpi aziendali al fine di raggiungere la superficie minima indicata. Quindi significa che saranno consentiti di accorpamenti. Poi io non so che parere verrà dato all'emendamento Giagoni che sostanzialmente dice che se anche due terreni sono separati da una strada ma prima erano un unico terreno e son stati separati da una strada, quelli diventano contigui, quindi anche quelli concorrono all'ettaro. Quindi, voi da una parte dite che deve essere un ettaro, dall'altra parte dite che valgono i Comuni, e ci sono Comuni che hanno segnato otto ettari, poi richiamate una direttiva che torna indietro di 26 anni, e non è che la richiamate dall'articolo 1 all'articolo 10, la richiamate tutta, quindi richiamate anche la norma transitoria, la quale norma transitoria dice che restano comunque in vigore le norme e le prescrizioni degli attuali strumenti urbanistici comunali. Questo lo dicono le direttive agricole, però voi con l'articolo 20… no con l'articolo 19 quinquies… no, scusate, il 20, ha ragione la collega Orrù… "gli articoli della presente legge sono cogenti e di immediata applicazione, prevalgono sugli atti di pianificazione anche settoriale, sugli strumenti urbanistici generali e attuativi e sulle altre vigenti disposizioni normative regionali", forse pensando che con questo voi stavate consentendo di costruire nell'agro: no, non funziona, il combinato disposto di tutte queste cose qua non farà altro che congelare il settore e impedire che qualunque funzionario comunale dia anche una sola autorizzazione, e qui avrà ragione l'onorevole Mura che si ritroverà tra un anno senza un'autorizzazione, perché non ci sarà nessun pazzo che firmerà cose del genere, perché siete stati in grado di richiamare tre normative diverse tutte contrastanti tra loro, oltre quello che ha fatto l'onorevole Giagoni che vedremo poi se sarà accettato o meno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Presidente, chiediamo una breve sospensione.

PRESIDENTE. Va bene, se il Presidente della Commissione mi chiede una sospensione, la seduta è sospesa per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 45, viene ripresa alle ore 11 e 14.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). (…) da parte della Giunta, che modifica il testo originario della Giunta, e credo che questo emendamento, che alla fine sarà approvato, quindi l'articolo, decreti la fine dell'agro produttivo in Sardegna, con un contrasto su quelli che sono stati gli argomenti della campagna elettorale del centrodestra dove invece l'agro era uno degli assi portanti da valorizzare, da tutelare e da far crescere, durante la campagna elettorale abbiamo sentito più volte queste dichiarazioni. Il presidente Solinas non ha avuto la forza di contrastare le spinte cementificatorie, qua lo diciamo con certezza, della sua maggioranza, essendo smentito dall'emendamento che poi alla fine porta la sua Giunta che limita a mille metri quello che lui aveva dichiarato essere invece un elemento di tutela assoluta, dove, diceva nell'intervento sulla stampa, che non sarebbe stata consentita senza nessuna distinzione la possibilità di edificare per uso residenziale ai non conduttori agricoli. Quindi anche qua un elemento evidentemente di contrasto, dove il presidente Solinas viene smentito dagli atti che arrivano in Consiglio.

Di fatto si trasforma l'agro in una grande area edificabile, questo è il dato di fatto; area edificabile che si presta ad ogni genere di speculazioni, consentendo tra l'altro, nelle norme che avete proposto, la possibilità di trasformazione di strutture che finora erano finalizzate all'attività agricola in strutture per uso residenziale, ritornando ad una richiamo la normativa del 1994, di ventisei anni fa, che regolavano gli interventi nelle zone agricole, che, come ha provato a spiegare l'onorevole Piscedda, rende difficile, per come è stata richiamata, l'applicazione della stessa, e crea delle disparità che riguardano i Piani urbanistici comunali laddove si prevedono delle superfici maggiori per un ambito residenziale.

Ma io voglio porre un altro problema. Siccome nelle direttive quello dell'ettaro non è un termine perentorio ma è semplicemente indicativo, questo può consentire a qualche Comune di ridurre ulteriormente questo limite del lotto minimo a 2500 metri quadri, esattamente quello che succedeva a Sassari fino a qualche anno fa quando abbiamo riportato ad un ettaro il lotto minimo in agro per attività residenziali, con l'obbligo della conduzione agricola, e dove si è praticamente snaturato e svilito tutto il comparto produttivo agricolo della nostra città trasformandolo in una grandissima area urbanizzata diffusa, che comporta oggi una serie di problemi che sono di difficilissima soluzione a carico delle amministrazioni comunali, in termini di inquinamento del suolo, perché è vero che dovrebbero essere dotati (ma questo va specificato poi nei piani attuativi e non c'è nessuna indicazione nella legge che stiamo facendo) di impianti depurativi certificati, che evidentemente non sono controllati visto che c'è un inquinamento del suolo evidente, con un rilascio di liquami durante la notte che viene fatto con una certa regolarità nelle nostre campagne, con uno svilimento di tutto il tessuto produttivo che prima era fertile ed attivo, con dei costi per i servizi che poi vengono rivendicati da quelli che sono andati a vivere in agro. E, guardate, non esiste che si possa prevedere una quota differenziata per quanto riguarda chi ha deciso di abitare in agro e chi vive nell'ambito della cerchia urbana, perché comunque i costi sono insostenibili per la comunità e sarebbero ancora più insostenibili se dovessimo scaricarli su quei cittadini che hanno deciso di vivere in agro. I costi sono quelli della viabilità, ci sono cinquanta consorzi a Sassari per la gestione della viabilità locale che chiedono interventi e sostegno a carico dell'Amministrazione comunale, che non è in grado di sostenerli, quindi con strade dissestate; chiedono di avere dei trasporti urbani efficienti che raggiungano le loro zone; chiedono di avere un servizio di scuola bus; chiedono di avere un servizio di raccolta dei rifiuti urbani; chiedono di avere…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ganau, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Per discutere su questo articolo 1, per dire, per ribadire che sarebbe stato molto più proficuo conoscere il parere anche sugli emendamenti agli emendamenti. Presidente, non è fare ostruzionismo chiedere questo ma è permettere a noi di poter avere una…

PRESIDENTE. Allora, dopo il suo intervento elencherò gli emendamenti agli emendamenti presentati e chiederò al relatore il parere.

MELONI GIUSEPPE (PD). La ringrazio perché è molto più importante fare un intervento con cognizione di causa su quello che poi andremo davvero ad approvare, non su quello che era il disegno di legge o addirittura in questo caso per esempio l'emendamento della Giunta che è l'unico che è stato oggetto poi di emendamenti agli emendamenti, e avendo visto che ci sono degli emendamenti di Capigruppo di maggioranza immagino che possano essere anche degli emendamenti in qualche maniera concordati rispetto ai quali potrebbe esserci anche un parere positivo da parte della Commissione, non lo so, però era perché sarebbe stato più utile nel corso dell'intervento.

Io ieri ho espresso nel corso della discussione generale un parere sostanzialmente molto negativo rispetto al DL o a quello che verrà a seguito di questi emendamenti che abbiamo avuto modo di vedere, perché in particolare - ed è un concetto che ho visto ha ripreso anche il collega Mula nel corso del suo intervento - perché io contestavo il fatto che voi a mio modo di vedere abbiate voluto tentare di smorzare le polemiche sulla fascia dei 300 metri, rispetto a ciò che avevate previsto nella fascia dei 300 metri, e poi oltre la fascia di 300 metri, e in particolare nelle zone agricole state invece concedendo secondo me delle aperture che, se non opportunamente blindate, potrebbero dar corso a tutta una serie di problemi, e non problemi semplicemente, che non è poco, rispetto a un rischio di cementificazione che potrebbe verificarsi, ma anche rispetto a interpretazioni di norme, rispetto anche all'applicabilità stessa delle norme (è stato detto anche adesso), e sono stato critico rispetto al fatto che l'autonomia che viene sbandierata nei confronti dello Stato deve essere a mio modo di vedere garantita anche rispetto ai Comuni e in particolare a quei Comuni che sono dei Comuni virtuosi, coraggiosi per il fatto di aver adeguato i loro PUC al PPR, e se invece questi Comuni che l'hanno fatto poi, per il combinato disposto di questo emendamento 748 e dell'articolo 20 del DL, che mi pare non venga toccato, questi Comuni vengono assolutamente o messi nelle condizioni di fare un po' quello che vogliono, anche sotto l'ettaro (il rischio è questo come ha ben detto adesso il collega Ganau), oppure addirittura, nel caso in cui prevedano, perché la Sardegna è diversa, delle zone magari che meritano più tutela di altre, in quel caso invece si prevede che debbano comunque sottostare, anche nel caso in cui abbiano pianificato e anche nel caso in cui abbiano previsto per esempio un lotto minimo, un'estensione minima che deve essere superiore all'ettaro, addirittura in certi casi anche ai tre ettari, in quel caso debbano comunque sottostare a quelle che sono le regole, i dettami di questa legge. Io credo che questo sia un errore, credo che possa essere definito come anche una sorta di attentato all'autonomia dei Comuni. Quindi non è che l'autonomia la dobbiamo rivendicare rispetto allo Stato e poi rispetto ai Comuni che pianificano, pensiamo che debbano assolutamente sottostare a quello che fa la Regione, altrimenti che senso avrebbe avere i Piani urbanistici comunali, facciamo un grande piano urbanistico regionale dove la Regione decide che nei Comuni si fa in base alle regole che stabilisce la Regione. Se esistono i piani urbanistici comunali è perché nell'ambito di una normativa, una cornice generale di norme che devono essere rispettate in adeguamento al PPR, debbano essere messi nelle condizioni, i comuni, quelli virtuosi, quelli coraggiosi che decidono di adeguare i loro PUC al PPR, devono essere messi nelle condizioni di poter nel loro territorio legiferare nel modo migliore possibile aprendo una grande lente nel loro territorio perché conoscono bene il loro territorio, io le ho detto da poco nel corso di un confronto che abbiamo avuto in un'intervista, Assessore se lei si ricorda, è recente, che certe zone agricole anche nello stesso comune, mi viene casualmente in mente il Comune di Olbia, non possono essere considerate uguali le zone agricole di Porto Rotondo o di San Pantaleo come quelle di Berchiddeddu o frazione di Berchiddeddu.

Sappiamo bene che stiamo parlando di zone agricole completamente diverse, ecco su questo mettete nelle condizioni i Comuni, nella fattispecie potrebbe essere il Comune di Olbia, che sta adeguando per esempio il PUC al PPR, di poter…

PRESIDENTE. Così come anticipato, sono stati presentati gli emendamenti all'emendamento numero 748, vado ad elencarli, se il relatore può seguirmi. 788, 787, 789, 910, 790, 911, 792, 794, 795, 793, 791, 912, 803, 913, 925, 914, 926, 786, 915, 797, 928, 929, 930, 802, 924, 923, 927, 781, 796, 798, 799, 800, 801, 936, 917, 916, 918, 919, 920, 921, 922 e 783.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.

TALANAS GIUSEPPE (FI). La Commissione ha espresso parere contrario sui seguenti emendamenti all'emendamento numero 748 che sono i seguenti: 788, 787, 789, 910, 790, 911, 792, 794, 795, 793, 791, 912, 803, 913, 925, 914, 926. Sull'emendamento all'emendamento numero 786 c'è l'invito al ritiro. Il relatore esprime parere contrario sul 915, 797, 928, 929, 930, 802, 924, 923, 927. C'è un invito al ritiro sul 781, poi parere contrario sul 796, 798, 799, 800, 801, 936, 917, 916, 918, 919, 920, 921, 922 e un invito al ritiro al 783.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Chiedo il voto elettronico su questo e su tutti gli altri e poi sono iscritto per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Per quanto riguarda l'emendamento numero 1 che stiamo presentando, "l'articolo 1 è soppresso", noi lo abbiamo detto in tutte le maniere e continueremo a dirlo per i prossimi giorni che ci vedono impegnati nell'approvazione o nella discussione di questo DL 108. Noi crediamo fermamente che l'articolo 1 che state proponendo, soprattutto nel comma 3, alcune aree della Sardegna saranno distrutte e invoglieranno quei pochi agricoltori, chi lavora la terra realmente ad abbandonare la terra per riuscire a raggiungere e a far raggiungere ai pochi turisti che arriveranno il mare a poco più di un chilometro. Questa è la conseguenza reale di questo articolo, fermatevi finché siete in tempo, non ha senso far costruire nell'agro sulla parcellizzazione di terreno ad un ettaro perché crea dei danni incredibili soprattutto alle strutture ricettive e abbiamo Comuni costieri, tipo quello vicino a Sassari e a Sorso che ne sta già pagando le conseguenze perché Sorso è uno di quei Comuni dove non ci sono strutture alberghiere, dove ci sono tantissimi Bed and Breakfast e il collega Peru lo sa questo molto, molto bene, che purtroppo limitano l'impresa e limitano gli investitori, gli imprenditori ad aprire alberghi, ad aprire strutture ricettive, perché non ha senso aprire strutture ricettive dove si possono creare 10, 15, 30 case dove i turisti vengono a dormire una notte, pagano meno rispetto ad un albergo e poi vanno via. Questo è il comma 3 che avete scritto e queste sono le conseguenze per quanto riguarda il territorio che conosco meglio. Perché ognuno di noi viene da una fetta di Sardegna che conosce benissimo e lo strumento urbanistico quando lo si tocca in questa maniera nessuno di noi può avere la capacità e la conoscenza adeguata, caro Assessore, di capire tutte quelle che sono purtroppo le conseguenze di questa legge, non lo sa neanche lei, non lo so io e non lo sa neanche lei, perché il territorio sardo è talmente vasto e ha delle specificità talmente diverse una dall'altra che in alcuni territori, magari in alcuni pezzi di territorio si avranno delle ripercussioni positive, ma in altri sono solo ed esclusivamente ripercussioni negative. È sbagliato far costruire nell'agro di terreno, stiamo continuando a utilizzare il suolo quando la natura ci chiede di non farlo e ce lo sta dimostrando in tutte le maniere, ripensateci a questo articolo 1 ripensate a questo comma 3, cancellatelo, portate una legge diversa ma l'articolo 1 e il comma 3 dell'articolo 1 sono sbagliati, soprattutto per chi viene da zone costiere e soprattutto per chi…

(Intervento mancante per motivi tecnici)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori sperando che il sistema audio e di registrazione delle sedute non ci abbandoni definitivamente. Aveva chiesto la parola sull'ordine dei lavori l'onorevole Cocciu, però è distratto, chiedo di riprenotarsi.

Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Si è ha già detto, diciamo che questo articolo 1 che stiamo emendando in questo momento riprende un po' il vostro essere, l'ho detto ieri, una faciloneria tipica della destra, quella sì che … ha definito un vostro retaggio storico anche se qualcuno oggi ha detto che storia non ne avete. Però vorrei fare anche alcuni accenni al modo in cui viene condotto, è stato condotto questo dibattito, perché allorquando qualcuno vi contraria, subentra, vista una evidente mancanza di temi, un senso di frustrazione che sfocia anche spesso e volentieri in bullismo.

Io capisco la frustrazione magari di vedere il proprio lavoro stravolto o di dover difendere sempre e comunque scelte e decisioni altrui, e questa è la mia opinione, che capisco per voi magari conta anche meno di niente, ma perché la mia opinione conti meno di niente in quest'Aula, noi abbiamo dovuto perdere le elezioni, invece c'è chi le elezioni le ha vinte e continua ad essere l'ultimo ad avere le informazioni ed essere usato come passacarte, qualcuno ha detto e non lo sconfesserò.

Però parliamo di questo provvedimento, ridurre ad un ettaro la superficie edificabile in questa situazione storica, culturale ed economica, non farà altro che accelerare i processi di estinzione dei paesi, perché in una situazione simile nessuno tornerà dai loro Stati in cui sono emigrati e quei pochi che ci sono non avranno alcuno stimolo a restare nei centri abitati, nei piccoli centri abitati e a tenerli in vita e in questo si manifesta secondo me anche pienamente la pseudo ideologia dove tutto è permesso, dove la gente erroneamente magari si riconosce anche, poi capisce che tutto è permesso solo a pochi eletti, non a loro. Non ci sarà lavoro, non ci sarà dignità, solo una deleteria bolla speculativa.Allora come si può rilanciare l'economia, me lo sono già domandato ieri, come si può rilanciare l'economia, l'edilizia se non si favoriscono le nuove generazioni, sono coloro che le case se le dovranno costruire, sono coloro che nelle case ci dovranno abitare, ma dovranno anche avere i soldi per viverci, i soldi per comprarle, i soldi per costruirle, magari. Anzi qua non si favoriscono le nuove generazioni perché condonando quello che volete fare voi si confermano e si persiste nel difendere gli errori delle precedenti generazioni che hanno creato le condizioni per cui le nostre migliori menti e le nostre migliori mani non sono più qui e non torneranno di certo perché possono farsi la casa nel terreno della buonanima di zio, che gliel'ha lasciato magari in eredità. Questa è la tipica ideologia di destra che favorisce chi ha e inganna chi…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente.

COCCIU ANGELO (FI). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori velocemente, onorevole Cocciu.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu. Ne ha facoltà.

(Interruzioni del consigliere Alessandro Solinas)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 47, viene ripresa alle ore 11 e 54.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Scusate, prego i colleghi consiglieri di prendere posto. Invito gli assistenti ad aiutarmi in questo… Prego i colleghi consiglieri di prendere posto, sta diventando veramente ingestibile quest'Aula. Invito i consiglieri anche a mantenere un contegno adeguato a questa Assise anche durante le fasi di sospensione del Consiglio. Non sono tollerati comportamenti che non rientrino in un quadro di tollerabilità quantomeno, non dico di educazione, ma quantomeno di tollerabilità.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Grazie, Presidente. Avrei voluto prendere la parola per spiegare agli amici onorevoli dell'opposizione, che hanno fatto giustamente innumerevoli osservazioni sul cambio di destinazione d'uso sulla zona agricola, e avendo sentito l'invito della maggioranza a ritirare un mio emendamento, il numero 786, cosa dice? Dice che…

PRESIDENTE. Però, onorevole Cocciu, sull'ordine dei lavori.

COCCIU ANGELO (FI). Voglio spiegare prima di ritirarlo.

PRESIDENTE. Quando arriva il "786" le do la parola, onorevole, perché se ognuno anticipa la discussione sugli emendamenti diventa un problema. Sull'ordine dei lavori si interviene sull'ordine dei lavori.

Dichiarazioni di voto, prego. Invito gli onorevoli consiglieri che si sono prenotati a riprenotarsi purtroppo.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Sull'emendamento numero 1, l'articolo 1 è soppresso. Stiamo parlando dell'articolo 1 del disegno di legge numero 108, ma possiamo parlare anche dell'emendamento successivo, è soppresso. Se notate, l'emendamento è portato a firma di tutta l'opposizione, il Partito Democratico, i Progressisti, e LEU, perché è una bocciatura anche sul piano politico, nel senso che noi non condividiamo assolutamente questo modo di gestire l'agro, i terreni agricoli, e non condividiamo soprattutto perché si sottrae ai Comuni, quindi agli Enti locali, la possibilità di pianificare in maniera organica il proprio territorio. Questo è anche palesemente un attacco alla Costituzione, l'articolo 117 della Costituzione parla chiaramente della potestà da parte dei Comuni di pianificare, e mi sembra alquanto allucinante che un Consiglio regionale demandi, cioè si proponga invece in legge una volontà che è una volontà invece che dovrebbe essere comune a tutte le forze politiche di qualunque colore, perché pianificando i nostri territori abbiamo la possibilità davvero di incidere sugli sviluppi, sviluppi da un punto di vista economico in gran parte. Voglio leggere anche a proposito di ciò una parte della nota inviata dall'ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, che dice proprio questo: "in proposito ricordiamo che le norme prevalgono sulla disciplina dei piani" - cioè parla di questa norma - "quindi le amministrazioni comunali che volessero concentrare gli sforzi e le energie dispiegate in ambiti e luoghi specifici della città e del territorio non possono modificare o limitare l'applicazione delle misure derogatorie di questo provvedimento". Questo aspetto incide in modo significativo sulla potestà di pianificazione urbanistica e territoriale del Comune sancita dalla Costituzione. Questo per dire che non è Maria Laura Orrù che esprime un concetto, ma arriva dai pianificatori regionali, arriva dai pianificatori nazionali e vi invito davvero a ripensare questo articolo e nel complesso tutta la legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo sull'emendamento numero 1 sul quale, anche se non lo abbiamo sottoscritto, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole, perché prima in discussione generale non sono intervenuto sull'articolo 1, ma condivido le tante idee che molti colleghi dell'opposizione hanno detto in riferimento all'articolo 1. Ad esempio andare a cambiare la destinazione d'uso nelle zone anche agricole da un segnale inequivocabile sull'indirizzo che Giunta e maggioranza vogliono dare al nostro territorio e allo sviluppo che ne consegue, un tipo di sviluppo che mi trova fortemente contrario perché non credo che sia la soluzione migliore per la nostra terra, perché va ad incidere profondamente anche sulla produzione agricola a mio avviso, e quindi andiamo a colpire un settore che potrebbe essere invece maggiormente rilanciato, e anche parte della nostra storia, cultura. Quindi non capisco questa azione che si vuole andare a perseguire in quel determinato ambito, quello appunto dell'agro, perché sostanzialmente si sta dando la possibilità di dare quasi un liberi di tutti a costruire, quindi come se l'edilizia fosse l'unico motore di sviluppo di quest'isola. L'edilizia può essere uno dei motori, bisogna saper coniugare tanti tipi di sviluppo e dare l'opportunità di lavoro in diversi ambiti della Sardegna. Per questo ribadisco il mio voto favorevole all'emendamento numero 1 proposto dai colleghi del centrosinistra, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Questo articolo 1 segna la prima eliminazione del riferimento al PPR perché è eliminata la frase che poi era presente in tutti gli altri articoli della legge numero 108: "fatte salve le ulteriori specifiche disposizioni dettate dal Piano paesaggistico regionale". Questo è l'escamotage che questa Giunta ha cercato di trovare per nascondere le proprie nefandezze e quindi evitare che gli occhi di giudici attenti possano immediatamente andare al cuore del problema e quindi evidenziare l'assoluta illegittimità di questo provvedimento, provvedimento che per quanto ci riguarda trova la sua cristallizzazione nelle dichiarazioni dell'ottimo onorevole Piscedda, che ha messo in evidenza che un combinato disposto micidiale fa crollare tutte quelle che sono le norme contenute appunto in questo articolo 1, cioè dell'emendamento numero 748 che lo caratterizza. La dimostrazione di questo è che immediatamente dopo le dichiarazioni dell'onorevole Piscedda i Capigruppo di maggioranza hanno evidenziato la necessità di riunirsi precipitosamente perché evidentemente questo modo di agire in maniera raffazzonata, disordinata, con continui cambiamenti, con un testo che è stato modificato prima con 21 emendamenti, poi con altri 12 emendamenti, determina una scrittura di leggi in modo orripilante, che poi porteranno sicuramente i funzionari comunali al conseguente blocco dell'attività edilizia. Quindi con questa norma state al contrario mettendo una pietra tombale su quelli che potrebbero essere gli eventuali risvolti positivi di una attività edilizia che rispetti determinati canoni. Per quanto riguarda poi il discorso della assoluta differenziazione all'interno del nostro immenso territorio regionale, è chiaro che io personalmente sono favorevole a una riqualificazione di uno stazzo, cultura dello stazzo che è caratteristico della nostra zona della Gallura.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue LI GIOI ROBERTO.) Ma evidentemente questo modo di pensare, questo modus operandi non va bene per la Trexenta, non va bene per il Campidano, non va bene per altri territori dove questa cultura non c'è e c'è magari la cultura agricola, cultura agricola che verrà invece spazzata via completamente determinando una speculazione immobiliare che porterà ad un'assoluta distorsione del mercato, e quindi porterà alla lunga…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Ovviamente voto favorevole all'emendamento che hanno presentato i colleghi della sinistra, tenendo presente che noi ne abbiamo presentato un altro uguale, per cui ci trova assolutamente a favore. Parlando proprio di questo argomento mi ha ricordato una dichiarazione, soprattutto un'intervista, una lettera esattamente che è stata mandata da sei associazioni di categoria di agricoltori sardi a settembre di quest'anno. E vorrei commentare anche con lei, Assessore, che non vedo, eccolo qua, il contenuto di questa legge e soprattutto quanto è stato poi invece riportato, la vostra genialata riportata nell'emendamento numero 748. In questa lettera c'erano, ripeto, sei associazioni di categoria di agricoltori sardi che inviarono una lettera contenente durissime critiche alla Giunta e anche al Governatore Solinas, e in questa lettera scrivevano: "Siamo esasperati, siamo esasperati, loro rifiutano il confronto e tirano fuori leggi inutili", ed ancora ribadiscono: "Siamo davvero esasperati, specialmente in questo momento in cui il coronavirus ha mandato a gambe all'aria le nostre aziende, ma chi governa la Regione rifiuta addirittura un confronto, tirando fuori dal cilindro leggi inutili". E ancora scrivono: "Non abbiamo ancora capito come la Regione voglia utilizzare i fondi, i finanziamenti del 2021-2027 del piano agricolo europeo". Insieme a questo mi ha ricordato anche che avevo letto un'intervista rilasciata dal Governatore a "La nuova Sardegna" dove, alla domanda sulle potenzialità della Sardegna, lui ha risposto, proprio pensando all'agricoltura, che tutto quello che usciva dall'isola veniva considerato di primo livello, e quindi dichiarava: "Dobbiamo liberare le piccole e medie aziende dai debiti o/e orientare le produzioni verso mercati di nuovo valore". Questo è un emendamento in cui, proprio a sostegno di quanto dichiarato dal Governatore in riferimento alla sua intervista a "La Nuova Sardegna", proprio per cercare di dare rilancio alle produzioni della Sardegna…

PRESIDENTE. Devo sospendere i lavori. Aveva già concluso.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 06, viene ripresa alle ore 12 e 23.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il testo che ci state proponendo non è un testo meditato; la Commissione ha lavorato, ha studiato, ha ascoltato - o meglio, ha sentito, non sempre ascoltato - le parti coinvolte da questo testo, poi però in Aula ne è arrivato un altro, e in queste ore informalmente, ognuno con i mezzi che può avere, stiamo cercando di capire quali sarebbero gli effetti di quell'emendamento qualora fosse approvato. Già emergono i primi problemi, nel decreto che si sta cercando di far rivivere non tutto è chiaro. Quel decreto fotografa la realtà del 1994 non quella del 2020, sensibile di un PPR approvato, svariate norme in campo urbanistico approvate, direttive a livello comunitario vincolanti anche per la nostra Regione. Quel decreto non fotografa niente e quindi crea difficoltà, ce ne stiamo accorgendo e credo non siamo i soli ad essersi resi conto di questi problemi, perché una legge del genere deve passare per la Commissione ma di fatto i sostitutivi totali hanno reso inutile il lavoro di cesello fatto in Commissione. Alcuni problemi emergeranno solo mezz'ora dopo il primo tentativo di applicarla, e non sempre saranno a vantaggio di chi vorrà, appunto, utilizzare questa normativa.

Un altro aspetto, visto che si sta parlando di agro… intanto non capisco come si sia potuto inserire un tema del genere al primo articolo, quindi il principale nodo della discordia è inserito in apertura, e questo ovviamente non depone a favore di un qualsiasi punto d'incontro: col primo articolo approvato, ovviamente questa legge per noi sarà quanto di più indigeribile quest'Aula può essere in grado di produrre.

Chiudo su un tema: le aspettative umane sono il più grande motore economico, questa legge ha generato aspettative e quindi in questi giorni, in questi mesi, in attesa di questa legge, i terreni agricoli hanno subìto un aumento di prezzo, ci sono imprenditori agricoli seri, non oggi ma già da mesi, ci sono imprenditori agricoli, imprese che danno occupazione, che esportano, che fanno grande anche la filiera agricola e non solo agricola della nostra Isola, che segnalano questa preoccupazione, "la terra che stavano per acquistare per fare cibo sta subendo un aumento di prezzo".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORRIAS SALVATORE (PD). Voterò e voteremo a favore, chiaramente, al nostro emendamento soppressivo totale all'articolo 1, perché siamo convinti che con questo articolo, il primo del disegno di legge 108, in sostanza si sta incoraggiando in maniera feroce il consumo del suolo, che è risorsa scarsa e non rinnovabile della quale dobbiamo far tesoro, non spreco. Si sta in questo modo incoraggiando l'impoverimento del substrato vitale che le campagne della nostra Isola garantiscono per vocazione storica e culturale di secoli, a favore di usi extra agricoli, andando a snaturare appunto la natura dell'uso storico delle campagne e andando ad ingenerare infine gravi patologie e distorsioni. Quanto abbiamo già detto in sede di discussione generale lo ribadiamo ora nel momento in cui invochiamo la necessità, senza pregiudizio ideologico, tutt'altro, di andare ad aprire nei territori dei tavoli di discussione nell'ottica di una legge urbanistica già annunciata, e che anche noi confidiamo si possa fare senza che si usi oggi la fretta, quella fretta che appunto è cattiva consigliera. Andare quindi ad invocare, insieme alla necessità di aprire dei tavoli sui territori, quello che quel principio di precauzione che anche l'Ordine degli agronomi e dei forestali invoca, ma dove si dice che bisogna tagliare i parametri urbanistici, quindi gli indici fondiari, quindi il lotto minimo alle vocazioni reali dei territori, la vocazione del particella, non è quella del Medio Campidano, quella della Planargia, non è quella dell'Ogliastra, ci sono storie diverse. L'editto delle chiudende - fatela una un'analisi storica e socio-economica - ha sortito effetti diversi nella nostra amata Isola; ad ogni vocazione storica corrisponde una vocazione socio-economica, dove ci sono ordinamenti colturali e agricoli ben diversi. Tenetelo presente, non fate male ora su questo articolo che noi vogliamo sopprimere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (PD). In relazione all'articolo 1, come detto poc'anzi dal collega Corrias e prima di lui dal collega Agus, vi sono una serie di questioni che riguardano anche la sicurezza dei luoghi e delle persone. Ad esempio, immagino che nell'ambito della discussione tra voi circa la necessità di introdurre follie e stravolgimenti di questo tipo abbiate oggettivamente avuto il via libera da parte dell'Assessore all'ambiente, cioè l'abbiate coinvolto, convocato e chiesto a lui i dati circa lo storico nell'andamento degli ultimi decenni della ricerca della sicurezza per le persone e per i luoghi, e immagino che l'Assessore all'ambiente abbia detto, sentita la Protezione civile, che vivere in agro in occasione di incendi o di alluvioni faciliti il lavoro della Protezione civile nell'ambito della ricerca delle persone, l'individuazione di queste e la messa in sicurezza di coloro che vengono salvati, e immagino vi abbia detto che nel corso dei decenni in Sardegna la Protezione civile, la Forestale, le compagnie barracellari e tutti coloro che si occupano di soccorso abbiano individuato nell'agro invece che nelle città e nei paesi i luoghi di maggiore sicurezza e addirittura di maggiore possibilità e facilità per raggiungere le persone che in occasione di eventi calamitosi o incendi possano essere raggiungibili. Infatti attengono a film di fantasia tutte quelle immagini che abbiamo visto nel corso degli anni di elicotteri che sorvolano abitazioni sparse nell'agro circondate dall'acqua, con le persone che trovano rifugio sui tetti, le decine e centinaia di milioni di euro spesi per rimettere a posto strade che mai poi diventano percorribili in sicurezza anche dopo gli interventi, e che nell'ambito della campagna antincendi sia totalmente di disinteresse per quell'Assessorato l'aspetto di vita nell'agro, provvisto di corrispondenza con l'agricoltura e la vocazione agricola ovviamente, in relazione alla sicurezza di quei luoghi nel caso di incendi e la sicurezza delle persone, che facilmente si mettono in salvo da sole nell'ambito di un territorio preservato, curato e sicuro.

Assessore, immagino che lei abbia prodotto un documento di questo tipo, quindi avrei molto piacere, in relazione alle norme che sono oggetto di discussione oggi, di poter leggere questo approfondimento tecnico propedeutico all'introduzione di norme folli come queste.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Con questo emendamento chiediamo la soppressione dell'articolo 1, in quanto è il nucleo che determina quelli che sono gli obiettivi di questa proposta di legge, e certamente non parla della valorizzazione dell'agricoltura, della valorizzazione del nostro agroalimentare, della valorizzazione ai fini turistici del nostro territorio, e in particolare del territorio dell'interno visto che stiamo parlando di valorizzazione dell'agro, ma si prepara, questa maggioranza, la strada per depredare l'agro, per avviare una speculazione che non ha probabilmente precedenti nella storia dell'autonomia, tant'è che si fa riferimento a una legge del '94 senza probabilmente anche fare le dovute valutazioni, perché alcuni pensano che si possa comunque costruire anche in lotti e superfici che sono inferiori all'ettaro, non è così, perché quella legge obbliga che i corpi aziendali siano di una superficie non minima all'ettaro per poter dimensionare dal punto di vista economico quell'azienda e quindi consentire la possibilità di edificare un deposito attrezzi piuttosto che un deposito di prodotti che provengono dalla coltivazione di quella superficie. Questi Comuni, i Comuni dell'interno, negli anni hanno anche valorizzato ai fini turistici, hanno dato concessioni per punti di ristoro, con la possibilità di modificare la destinazione d'uso: quelli saranno poi residenze, si porterà ancora quel territorio a impoverire, si porterà disoccupazione e non occupazione rispetto a quello che è l'intervento che ha fatto l'Assessore - "più lavoro" -, invece più disoccupazione, più povertà in quei territori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Questo emendamento, che spesso viene proposto per fare ostruzionismo, noi l'abbiamo proposto invece con un significato assolutamente diverso, riteniamo che le scelte che si stanno proponendo sull'agro siano assolutamente deleterie e siano l'elemento principale di scontro su questo piano casa. Noi crediamo che l'agro vada salvaguardato, che vada tutelato e che serva per i fini per cui è stato identificato, cioè quelli della produzione agricola, e non è possibile pensare ad un utilizzo per residenzialità che non sia legata alla conduzione agricola, e quindi anche il limite dei mille metri che è stato proposto è un limite che addirittura rasenta il ridicolo, perché è un limite che non salvaguarda la stragrande maggioranza del territorio agricolo regionale e soprattutto non mette al riparo da forme speculative che sono invece possibili oltre i mille metri.

Il comparto agricolo è uno dei comparti principali su cui dovrebbe investire la Giunta regionale insieme a quelli della tutela dell'ambiente, in questo caso si sta compromettendo pesantemente lo sviluppo futuro del comparto agricolo, perché si consente una urbanizzazione di queste aree con strutture di nuovo insediamento, con tutto quello che comporta, che ho già detto e che non ripeto, ma anche con un altro aspetto che è quello dell'aumento del costo del terreno agricolo, perché trattandosi di fatto di terreno edificabile questo inevitabilmente comporta un aumento dei costi che rende più difficile la conduzione e l'acquisizione di terreni per l'uso per cui sono destinati. Per questo noi vi chiediamo di valutare con attenzione questo elemento che potrebbe consentire una prosecuzione della discussione in maniera più distesa e più seria sul Piano casa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Dopo l'intervento dell'onorevole Piscedda, appunto in riferimento all'emendamento numero 748, la Giunta regionale ha ritenuto di predisporre un emendamento all'emendamento, per così dire, che chiarisce bene quello che è il contenuto dell'emendamento numero 748. Se il Consiglio è d'accordo, siccome si tratta solamente di un emendamento chiarificatore che spiega bene quella che è la volontà appunto del legislatore, che comunque fa riferimento alla legge numero 228 del '94, in buona sostanza con questo emendamento si rende più facile a chi va ad interpretare la norma. L'emendamento in sostanza dice questo: "nel comma 1 del "748" alle parole 'salvo quanto disposto dal seguente comma', è aggiunto 'salvo quanto disposto dai seguenti commi.'" Per poi fare un altro comma, l'1 bis dove si chiarisce, invece di fare riferimento alla "228" per relationem si chiarisce la superficie minima di intervento è stabilita in un ettaro senza possibilità di accorpamento. Questo perché nella "228", per così dire come rilevato dall'onorevole Piscedda, nella "228" si faceva riferimento alla possibilità eventualmente di accorpamenti qualora lo prevedano gli strumenti urbanistici comunali. Quindi abbiamo ritenuto, se siete d'accordo, di proporre questo emendamento orale.

PRESIDENTE. Onorevole Talanas, può consegnare questo emendamento in modo tale che possa essere distribuito.

Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC-Cambiamo). Ho qualche preoccupazione, lo voglio dire, perché ieri nella fretta che noi stiamo creando questi giorni, in effetti si commettono anche degli errori e allora non vorrei che si verificasse una cosa molto incresciosa alla quale le opposizioni hanno fatto delle osservazioni. Cioè la legge per l'ARAS, alla legge per l'ARAS bisogna stare attenti, perché nel 2 ter se proseguite, c'è scritto nella pagina 4, "e successive modifiche e integrazioni, il contingente di personale necessario allo svolgimento delle suddette attività già in servizio nell'Associazione regionale dei lavoratori eccetera eccetera, assunzione a tempo determinato di cui al presente comma non costituisce in alcun modo il presupposto per l'ingresso nei ruoli a tempo indeterminato." Ma dice: il predetto contingente, essendo legato ad esigenze funzionali per le quali il piano triennale eccetera dice in effetti che bisogna utilizzare il personale che è necessario, necessario allo svolgimento delle suddette attività.

Allora qualcuno sta cominciando a eccepire, per esempio il servizio del personale di LAORE che non vuole assumersi la responsabilità e dice: "All'articolo 9, il comma 28 del decreto legge numero 78 del 2010, prevede il limite di spesa per il lavoro flessibile, cioè in questo caso non superiore a quello speso nel 2009, questo dice la legge."

… non superiore a quello speso nel 2004, cioè 96.000 euro, cioè due persone, mentre invece nella precedente legge c'era scritto: assume tutti i presenti in servizio.

Invece si è scritto: soltanto il contingente necessario, stiamo attenti all'interpretazione, perché potrebbe verificarsi che lo sforzo fatto perché tutti quanti possono essere a tempo determinato non lo siano o siano una minima parte. Non solo, uno fa l'esempio del laboratorio. Il laboratorio dava a LAORE 100.000 euro, non si ha un'attività di laboratorio e quindi è chiaro che se noi vogliamo fare come si fa per esempio per i dipendenti dell'ATI-IFRAS all'IGEA che anziché essere operativi giornalmente, guardano il televisore e giocano a carte e quindi dobbiamo se è possibile fare una piccola modifica per dare le garanzie a questi lavoratori, diversamente c'è questo dubbio…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io devo dire due questioni, una… due sull'ordine dei lavori, io ringrazio il presidente Talanas di aver voluto intervenire sull'emendamento numero 748 però ricordo alla Presidenza, prima di tutto, che noi stiamo discutendo, se non sbaglio, sull'emendamento numero 1 a pagina 4, che eventuali integrazioni sull'emendamento numero 748, scritte e orali dovranno essere fatte quando si arriva all'emendamento numero 748, perché di confusione ne avete messa tanta, se continuate nella confusione rischiate di fare quello che ha detto adesso l'onorevole Oppi e arriviamo sull'altro punto, perché con la voglia di fare le cose in fretta state facendo i gattini ciechi, cioè state facendo leggi che poi non sono applicabili e l'onorevole Oppi ve ne ha dato la dimostrazione adesso. Uno della vostra maggioranza vi ha dato dimostrazione che ieri avete fatto una legge brutta, sporca, frettolosa e inapplicabile, stessa cosa, se volete continuare, su questa legge navicella che rischia di non uscire neanche dall'hangar questa legge navicella, di rimanere chiusa lì, brutta, sporca e inapplicabile. E adesso arriviamo all'emendamento numero 1, partono suoi adesso i tre minuti. Ora l'emendamento numero 1 che è un emendamento soppressivo totale, va in qualche modo a chiedere all'Aula di sopprimere quella che è la previsione della vostra legge dell'articolo 1 relativo all'articolo 27, perché? Un po' la ragione è stata spiegata anche da moltissimi miei colleghi, perché interviene… Stavo dicendo nel mio intervento che l'emendamento numero 1 all'articolo 1, soppressivo a pagina 4, va in qualche modo a cercare di tutelare uno dei beni più importanti della nostra isola che è l'agro, il luogo in cui moltissimi dei nostri cittadini, dei nostri sardi in qualche modo ne traggono reddito, soprattutto tutelarlo non soltanto dal punto di vista produttivo, come hanno sottolineato moltissimi colleghi, ma dal punto di vista di tutela ambientale. Il rischio, lo dico ai colleghi del centrodestra più attenti, più sensibili, il rischio di questo articolo previsto nel vostro disegno di legge numero 108, è quello di vedere totalmente escluso il Piano paesaggistico regionale nell'agro, cioè io voglio soltanto far presente ai colleghi che per quanto riguarda la tutela dell'agro dal punto di vista paesaggistico, escludendo la possibilità che il Piano paesaggistico possa far valere la propria tutela, la propria regolamentazione, significa e qui è la…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi ricollego alle questioni circa l'ordine dei lavori poste alla nostra attenzione dall'onorevole Oppi. L'onorevole Oppi e l'onorevole Cossa, col quale l'onorevole Oppi sta discutendo immagino di questa materia, perché siete coinvolti entrambi, l'onorevole Oppi ha posto una questione e l'onorevole Cossa lo sa bene così come gli altri componenti della prima Commissione, che sto cercando di porre all'attenzione delle colleghe e dei colleghi da mesi. Abbiamo, nell'ambito del consolidato che abbiamo visto in terza Commissione e nell'ambito della spesa per il personale a tempo indeterminato, a tempo determinato e per quanto riguarda le consulenze, ho cercato di dire che ci sono dei parametri rigidi e fissi di percentuali e che l'aspetto legato alla possibilità di dare una continuità lavorativa ad alcune figure che operano in modo esternalizzato anche se proprio non è esattamente così, ma che operano da tantissimo tempo a beneficio dell'Amministrazione regionale e vale anche per le questioni legate a Lavoras, ai lavoratori ovviamente di Lavoras, avrebbero impedito a noi tutti di dare una risposta ad alcuni settori, ARAS nel caso citato dall'onorevole Oppi e insieme, ricorderà l'onorevole Oppi, abbiamo chiesto in prima Commissione che l'Assessorato del personale fornisse, e l'abbiamo chiesto mesi fa, il conteggio esatto della capacità che noi abbiamo di poter soddisfare queste esigenze in termini numerici. Se non andiamo in quella direzione, tutte le problematiche che dicevo, al netto dell'interpretazione che potranno dare gli uffici, e l'altro giorno quando abbiamo discusso di quella norma abbiamo detto che sarebbe stato uno scaricabarile e che avremmo trovato un freno nell'ambito degli uffici perché la norma era scritta in quel modo perché non supportata da quei dati e la possibilità di fare, va dipanata la matassa di che cosa stanno facendo le agenzie, gli enti e la Regione come capofila in termine… al netto delle deroghe per protezione civile e per sanità e non allungo il brodo perché sappiamo tutti che sono legate alla pandemia, per il resto il calcolo va fatto, altrimenti tutte le preoccupazioni poste da noi e adesso sollevate dall'onorevole Oppi rischiano di far naufragare a 24 ore dalla scadenza di quei contratti e da licenziamenti collettivi, quella possibilità che voi avete immaginato maldestramente.

PRESIDENTE. Ricordo all'Aula che siamo in sede di dichiarazione di voto dell'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). La mia dichiarazione di voto sull'emendamento numero 1 è ovviamente a favore della soppressione. Io vorrei ricordare che è la seconda versione dell'articolo 1, cioè già la prima versione era scritta molto meglio di questa, io ve l'ho già detto dal mio punto di vista, io non sono un urbanista e non mi picco di esserlo, però se io fossi un funzionario di un ufficio tecnico comunale non riuscirei ad applicare questa norma. Ecco, sta arrivando il collega Talanas, lui ha presentato questo emendamento e sta chiedendo che ovviamente venga accettato dall'Aula come emendamento orale al numero 748, io glielo dico chiaramente, sul merito non lo condivido perché non condivido l'impostazione dell'articolo, ma già con questo si è più chiari di prima. Cioè nel non condividere l'impalcatura, il merito dell'emendamento, è chiaro che questo emendamento orale contribuisce a migliorare il testo rispetto a quello che c'è depositato, per questo ho chiesto al nostro Capogruppo di non opporsi all'emendamento orale, ma se voi andate a guardarvi la versione precedente che voi stessi avevate presentato o se guardate la "8", trovate i contenuti di quello che voi volete fare. L'unica differenza è il lotto minimo, è il lotto minimo, anche da noi, anche nella versione attuale della "8" vigente si fa riferimento alle direttive agricole, ma viene precisato che cosa si vuole fare o che cosa non si vuole fare. Quindi se il vostro obiettivo era cambiare il lotto minimo, la procedura più semplice era quella che avete usato nella prima versione in Commissione e non quest'ultima, per questo motivo noi vi chiediamo la soppressione di quell'articolo e ne abbiamo proposto un altro, però ci tenevo a spiegare e a dire al collega Talanas che per quanto mi riguarda pur non condividendolo con questo migliora il testo rispetto a quello che abbiamo e che avete depositato che non farebbero altro che incasinare gli uffici tecnici comunali.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Solo per comunicare all'Aula che non intendiamo consentire la presentazione di emendamenti orali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Sull'ordine dei lavori. Veramente non posso che non intervenire, è veramente singolare il fatto che comunque stiamo dando dimostrazione, nel senso che quando c'è un suggerimento utile per poter migliorare una legge che a voi non piacerà sicuramente, noi riteniamo che sia una legge valida, ci portate a fare delle riflessioni e ci portate anche a fare dei correttivi, il che poi viene naturalmente annullato quando magari, così come è successo adesso, non vengono accolti gli emendamenti orali. Però detto questo, volevo fare un ragionamento anche alla luce di quello che ha detto il collega Oppi, Presidente, e io mi metto un problema, siccome le leggi non le scriviamo noi e noi ci affidiamo agli uffici, in questo caso per quanto riguarda i lavoratori ARAS non è che l'ha scritta Franco Mula ma l'hanno scritta i direttori generali, io presumo che abbiano capacità e competenza perché qualora non fosse così è veramente grave se effettivamente la legge che noi abbiamo approvato ieri, di fatto fosse inapplicabile, è veramente grave.

Allora è inutile che dica, caro collega Comandini, che non ho condiviso una parola di quello che lei ha detto e che mi ha anche un po' delusa dalle considerazioni che lei aveva fatto, detto questo interverrò anch'io dopo il suo intervento sull'ordine dei lavori, ma dai, stiamo facendo un ragionamento per quanto riguarda una preoccupazione del tipo: noi ieri abbiamo approvato una legge che secondo noi dovrebbe non dico risolvere al 100 per 100 però abbiamo indicato una strada, se effettivamente quello che dice oggi il collega Oppi fosse vero certo che qualche problema me lo metterei, ma non perché le leggi ripeto le scriviamo noi, vorrei capire l'efficienza di chi ci propone e di chi ci scrive materialmente le cose che noi portiamo in Aula e le facciamo approvare o perlomeno ne chiediamo l'approvazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta. Ne ha facoltà.

SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Mi fa specie l'intervento dell'onorevole Mula, in quanto abbiamo provato in tutti i modi a dare il nostro contributo sulla legge che andava a soddisfare una necessità, che erano i dipendenti che sono attualmente incardinati in ARAS, abbiamo chiesto più volte, io personalmente ho chiesto, onorevole Mula, di fare riferimento a quelli che sono oggi in organico ad ARAS. Quella legge è inapplicabile, è inapplicabile, bisognerebbe procedere a fare un bando per l'assunzione anche di quel personale a tempo determinato, abbiamo scritto in legge che possono esclusivamente essere assunti quelli, il personale in Laore per le funzioni che svolge Laore. In laboratorio non può essere, quindi quel personale che oggi è in carico ai laboratori a Oristano non può essere assunto da Laore, perché quella funzione non la svolge Laore. In aula l'abbiamo detto, l'ho detto io personalmente, quella legge è inapplicabile.

PRESIDENTE. Però, scusate un attimo, sull'ordine dei lavori se l'ordine dei lavori attiene al disegno di legge che stiamo discutendo perché altrimenti apriamo le porte a un discorso che non ha confini, già abbiamo degli impegni.

Sull'ordine dei lavori, però sul disegno di legge numero 108?

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Talanas. Ne ha facoltà.

TALANAS GIUSEPPE (FI). Esattamente su quello che abbiamo appena proposto. Io voglio capire veramente che ordine dare a questi lavori, perché se lo spirito è quello che l'opposizione nella discussione degli articoli e degli emendamenti rileva alcune cose, giuste o sbagliate che siano, se però poi queste cose non c'è la possibilità di modificarle, di migliorarle perché non si dà all'Aula la possibilità, volevo capire che senso ha allora andare sino al 31 notte o sino all'1 a discutere? Votiamo quello che dobbiamo votare, chi è favorevole sarà favorevole, chi è contrario sarà contrario, perché se non c'è la possibilità di modificare un bel niente… quindi decidiamo quello che vogliamo fare, grazie.

PRESIDENTE. È chiarissimo, onorevole. C'è qualcun altro sull'ordine dei lavori? Chi è intervenuto due volte? Comandini non mi sembra che sia intervenuto due volte sull'ordine dei lavori.

COMANDINI GIAMPIETRO. Ero in dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Onorevole Comandini, mi scusi, lei è anche Vicepresidente… onorevole Satta, non c'è bisogno di sbraitare e di urlare. Onorevole Comandini, lei è pure Vicepresidente e chiedo… onorevole Satta, se ha qualche problema la prego di risolverlo da un'altra parte e non in Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, grazie, Presidente. Per rispondere, io faccio parte della quarta Commissione, quindi la Commissione urbanistica ha il presidente Talanas, che non se la deve prendere a male, non si presenta un emendamento orale e da questa parte stiamo chiedendo la cancellazione dell'articolo 1 così come lo avete scritto, stiamo chiedendo la cancellazione dell'emendamento numero 748. L'emendamento orale per noi diventa l'ultimo dei problemi, cioè il problema vero è come avete proposto l'emendamento numero 748. Quindi è normale che da questa parte dell'Aula, seppure con lo spirito di dimostrare, di venire incontro e di migliorare questa proposta di legge, ci siano però delle proposte che non possono essere assolutamente ricevute. Come Gruppo dei Progressisti, ma come componente della quarta Commissione ho chiesto io personalmente anche al Capogruppo di opporsi all'emendamento orale perché in questo momento lo troviamo realmente superfluo anche discuterne, in quanto non siamo arrivati neanche alla discussione dell'emendamento numero 748. Quando discuteremo dell'emendamento numero 748 e voi lo approverete, e decidete che quelle virgole, come giustamente lei ha evidenziato, vadano cambiate le cambieremo, ma in questo momento per noi è irricevibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 1, che è un soppressivo totale, e spiegare il perché, per due punti di vista in particolare. Il primo è che se dovessimo chiedere al mondo dell'agricoltura qui fuori, a tutti gli agricoltori, a tutti gli allevatori quali siano le loro priorità e i loro bisogni sicuramente non ci parlerebbero di cambio di destinazione d'uso, non ci parlerebbero di nuovo cemento nei loro terreni, non ci parlerebbero di questa legge, ci parlerebbero invece dei contributi che sono in arretrato, ci parlerebbero di tutti gli aiuti comunitari che non siete stati in grado di accelerare nonostante la task force, ci parlerebbero di una mancata visione del comparto agricolo in generale e in particolare su tutte quelle promesse che in campagna elettorale si erano fatte sul prezzo del latte, su tutti i prodotti del comparto primario. Il secondo tema per cui voterò a favore di questo emendamento, e vi invito a farlo anche voi per sopprimere totalmente questo articolo, è quello che è emerso anche da tutte le discussioni che sono state fatte in merito all'ordine dei lavori, ossia questo articolo dimostra che l'istruttoria non è stata fatta, dimostra che questo articolo diventa inapplicabile, dimostra che c'è tanta confusione nei provvedimenti che portate all'interno di quest'aula proprio perché non c'è un'analisi dettagliata sulle norme che stiamo andando ad approvare. E quando ieri abbiamo provato a dirvi la stessa cosa che vi stiamo dicendo oggi sull'ARAS, voi a testa bassa avete detto no, è l'unica soluzione, siamo sicuri di questo, ce l'ha confermato la consulente o la dirigente dell'Assessorato del personale. Perché? Perché non c'è stata l'istruttoria. Oggi si trovano tutte quelle problematiche che andrete a riscontrare, che andranno a riscontrare i sardi quando andranno ad applicare questo provvedimento. Quindi fermatevi, eliminiamo questo articolo 1, si discuta, si faccia un approfondimento sull'agro e provate a porre una volta per tutte l'elenco delle priorità, perché l'elenco delle vostre priorità non sono quelle che hanno i sardi.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1. Votazione elettronica.

Guardi, non risulta neanche iscritto in questo momento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento all'emendamento numero 788.

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, durante la sua assenza più volte il sistema si è bloccato e io mi sono iscritta per la terza volta. Le ho chiesto cortesemente di farmi intervenire per dichiarazione di voto, prendo atto che lei non ha particolari simpatie per la mia persona, ne prendo atto, lo registro, non è la prima volta, se vuole le faccio tutto l'elenco delle situazioni in cui lei ha dimostrato di avere particolare antipatia nei miei confronti. Ne prendo atto, grazie.

PRESIDENTE. Questa cosa, onorevole Orrù, mi dispiace veramente… mi scusi, Pinna… un lapsus, scusate. Mi dispiace che lei possa pensare… ho particolare simpatia per l'onorevole Orrù, ovviamente non esclude che non ce l'abbia con lei.

Emendamento numero 788, è l'emendamento all'emendamento.

Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Colleghi, è il "788", emendamento all'emendamento numero 748.

ORRU' MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Mi aspettavo di dover discutere, prima dell'emendamento numero 788, ovvero l'emendamento all'emendamento numero 748, dell'emendamento numero 174.

PRESIDENTE. L'ho detto all'inizio e lo ripeto, è stato spostato all'articolo 10.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sul "788" cos'altro aggiungere rispetto a quello che abbiamo detto finora? Il tema è sempre lo stesso, io non ho condiviso quanto espresso prima da qualche collega di maggioranza e soprattutto dal Presidente della Commissione, nel senso che noi abbiamo accettato, perché bisogna anche capire come siamo arrivati in Aula, noi abbiamo ricevuto un primo testo, anzi sono state depositate quattro proposte di legge, ad un certo punto è stata proposta una sintesi, ovvero il DL numero 108. Questo DL doveva essere la sintesi della maggioranza rispetto a tutte le proposte che aveva presentato, e noi in Commissione abbiamo accettato di non discutere tutti i testi di legge proposti, compresi i nostri, dopodiché questo testo è stato cambiato una prima volta e abbiamo accettato in Commissione le varie modifiche, addirittura portare gli emendamenti senza discutere articolo per articolo, perché se no noi saremmo ancora in Commissione col primo, primissimo testo probabilmente. Quindi io invito tutti a ricordarci che l'opposizione è stata fino ad oggi molto clemente, tanto che il primo testo ve lo abbiamo fatto cambiare con gli emendamenti in Commissione senza discutere articolo per articolo, ma discutendo direttamente gli emendamenti della Giunta, che poi non si sa per quale motivo all'interno della stessa Giunta sono stati ricambiati, per cui noi abbiamo di nuovo dovuto discutere un qualche cosa di cui non si comprendeva più nulla per arrivare poi definitivamente in Aula…

PRESIDENTE. Le do altri venti secondi in più perché c'era un chiasso insopportabile.

ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sembra quasi che noi siamo arrivati oggi in aula a creare un muro contro di voi, noi le proposte le abbiamo presentate in Commissione, tra l'altro facendovi bypassare in tanti modi il Regolamento e mi sembra anche ingiusto darci comunque addosso in questa maniera. Capiamo le difficoltà però provate anche a ringraziarci.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Orrù.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Dopo aver lavorato di cesello, di fino in Commissione, si è arrivati in Aula e con un rullo si è cancellato il lavoro fatto per sovrapporne un altro partorito magari qualche ora prima senza troppo pensiero. Infatti puntualmente arriva la richiesta di rivedere il testo presentato, se aspettiamo altre due ore probabilmente arriveranno altri suggerimenti di correzione, perché è normale. Una legge ha un iter che è complicato e lungo non perché ci siano gli azzeccagarbugli da quattro soldi sempre pronti ad avanzare problemi, ma perché si sta trattando di temi complicati, oggi per esempio c'è la reviviscenza di un decreto che io non avevo mai letto, così come molti colleghi. Quindi è normale che via via col tempo ci sia necessità di rivedere le cose e magari saltino fuori nuovi problemi. Ne abbiamo avuto una prova poco fa riguardo al tema ARAS, la legge che avete approvato ieri già oggi dimostra i primi problemi, le prime crepe. Allora l'invito è questo, visto che non abbiamo nessuna scadenza, quella riguardo l'imminente scadenza del Piano casa può essere facilmente superata con una norma condivisa che può godere anche dell'approvazione di tutta l'Aula con un opportuno correttivo, su tutti questi temi ragioniamoci con calma, ognuno con le sue posizioni, noi siamo contrari e lo saremo sempre, però siamo anche contrari al veder fare norme di questo tipo che domani creano problemi sulle singole persone. La gente che vi applaude, un'altra volta, mezz'ora dopo magari vi applaude meno e avrete sulla coscienza l'ennesimo flop. Siccome poi non porta bene fare leggi a Natale e a Ferragosto, e tanto meno a Capodanno, ne parlano i recenti sviluppi di quanto fatto quest'anno e l'anno scorso, io invito tutti a ragionare e a pensare anche al bene non soltanto dalla Sardegna, perché quello ovviamente lo diciamo tutti, ma in pochi ci crediamo davvero, anche della propria parte politica, così si fanno danni. Pensiamoci, non succede niente perché al termine di quest'anno ne inizierà un altro e ci sarà un nuovo tempo per ragionare degli stessi temi, però almeno si eviterà di incorrere nei problemi.

Chiudo con una parte sull'ordine dei lavori perché il collega Oppi ha avanzato dei temi meritevoli di attenzione. Io chiederei al Presidente, visto che la discussione non mi sembra entrata nel vivo e non si sta interrompendo nessun ritmo serrato, abbiamo fatto un solo intervento, di sospendere magari un po' prima della pausa concordata, qualche minuto prima, per una breve riunione dei Capigruppo in cui concordare anche come affrontare il tema sollevato dall'onorevole Oppi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Io francamente mi sento un po' in imbarazzo, come quando nella mia vita facevo la professoressa mi piaceva di più premiare che punire, e quindi esprimere un giudizio negativo sulle performance dei miei studenti era sempre piuttosto difficile, per me la stessa cosa succede qua, cioè qui siamo davanti a una situazione di manifesta improvvisazione, confusione, stiamo e state facendo una legge pasticciata. Guardate il collega onorevole Piscedda gentilmente ha lavorato sul testo del DL 108 con tutti gli emendamenti, e da questo lavoro emerge con colori blu, con colori rossi, con colori neri e con colori verdi come plasticamente sia cambiato l'articolo 1: non è cambiato, è stravolto. Ora, io mi chiedo se effettivamente di tutto il lavoro che è stato fatto in Commissione, che è stato fatto sottoponendo il testo al parere di tanti soggetti che sono intervenuti, oggi l'articolo 1 si riduce a tre commi; tre commi che sono dannosi, che sono dannosi, lo ripeto, per l'agricoltura della Sardegna, per le piccole aziende agricole che si trasformeranno in villette in campagna con tanto di piscina e prato verde al posto del grano o di altre coltivazioni. State incentivando l'abbandono delle campagne e vi state rendendo corresponsabili del degrado del suolo. Mi fermo qui.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (PD). Per ribadire i concetti espressi da alcuni colleghi e per introdurre un altro tema, cioè quello del metodo, quando si vuol mettere mano, a detta vostra, ad un tema così complesso, così complicato, come la materia urbanistica che da un punto di vista tecnico scientifico e anche tecnico amministrativo è conosciuto e posseduto da pochi. Via via, siamo solo all'inizio della discussione del testo e degli emendamenti sul testo, scoprirete quante inesattezze, complicazioni, sovrapposizioni, contraddizioni di norme sono contenute all'interno del testo, tanto da vanificare qualsiasi azione, identico di fatto alla fretta e all'assenza di collaborazioni e di supporto, come per quanto riguarda il testo Aras, tanto da dover rimettere le mani sulla legge. Questo, Presidente, è il frutto di questo… cioè è praticamente inutile in sede di Commissione, in sede d'Aula parlare, introdurre dubbi, dimostrare norme alla mano che c'è una contraddizione, perché sistematicamente è un andirivieni, un'interruzione continua, un chiacchiericcio ininterrotto, un parlare al telefono con chissà chi, un distrarsi in continuazione, tanto da accusare - l'abbiamo visto nella seduta di ieri - lei, che era assente, di non aver concesso la parola come ad altri: emblematico mi pare, no? Addirittura l'accusa a chi non c'era, per distrazione di chi accusa. E se a fronte di questa distrazione di massa, loro, ci fosse però un supporto tecnico scientifico così come l'argomento meriterebbe… cioè l'analisi del PPR e l'elaborazione di quella norma, al netto che possa piacere o meno, determinò il coinvolgimento di professionisti, di intellettuali, di scienziati competenti sulla materia, di urbanisti, che con difficoltà, studiando mattina, sera e notte, riuscirono a produrre un testo che poi, come si è visto, dopo lungo tempo di lavoro comunque è riuscito a reggere all'onda d'urto di tante cause in tanti tribunali. Se fosse supportata la vostra azione, la loro in particolar modo, da questo, potrebbero anche distrarsi…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). L'emendamento che abbiamo in discussione adesso, l'emendamento 788, riguarda la soppressione dell'emendamento proposto dalla Giunta regionale, emendamento che di fatto è ancora maggiormente peggiorativo dell'articolo 1 del testo che abbiamo in discussione, ed è peggiorativo sia nella sostanza, in quanto conferma quello che da settimane cerchiamo di dirvi in tutte le lingue, in tutte le salse e con tutta la nostra forza, e continueremo a farlo sino a notte fonda e anche nei giorni successivi, e cioè che la modifica del Piano paesistico regionale non può avvenire a colpi di emendamento. Non lo diciamo noi, signor Presidente e signora Giunta: voi non potete modificare il PPR con gli emendamenti, la modifica del PPR è prevista attraverso tutta una procedura normata, difficile e complicata ma dettata da una legge, per cui se questa poi viene impugnata non è perché qualche ministro è brutto e cattivo, o qualche consigliere vuole fare il menagramo, ma perché così sono le leggi.

Allora, signor Presidente del Consiglio, mi rivolgo a lei, dovrebbe iniziare a dire alla sua maggioranza che le leggi è difficile farle ma vengono dati degli strumenti…Presidente!

PRESIDENTE. Prosegua, io l'ascolto.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sì, però sembra che chi interviene dia disturbo. Già la legge è confusionaria, se poi date anche ragione a chi fa schiamazzi io credo che non sia un buon modo di regolamentare i lavori di quest'Aula, mi scusi, Presidente, ma sta diventando così!

PRESIDENTE. Condivido perché sta diventando insopportabile, però…

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sì ma lei è il Presidente, se non è lei che regolamenta i lavori dell'Aula, lo chiedo a Rossella Pinna che è al mio fianco!

PRESIDENTE. Io sono il Presidente, lei è il Vicepresidente e qualche volta anche lei non mi aiuta nella…

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Io non l'aiuto perché sto intervenendo?

PRESIDENTE. Naturalmente anche i comportamenti di ciascuno di noi devono corrispondere ai consigli che diamo, quindi stia tranquillo, prosegua con l'intervento e la seguo io. Se i colleghi sono distratti non è colpa mia. Prego.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Va bene, quindi diciamo che ormai è regola fare quello che si vuole in quest'Aula.

Le stavo dicendo, signor Presidente, che lei dovrebbe in qualche modo rieducare la sua maggioranza nel fare le leggi, perché l'onorevole Oppi ci ha appena comunicato che una legge fatta ieri in fretta e furia rischia di essere inattuata, inapplicabile, illegittima, così come la legge che ci state sottoponendo. L'emendamento 748 famoso, che adesso anche il Presidente della Commissione vuole a sua volta emendare, rende ulteriormente inapplicabile la legge, e fortemente soggetta a impugnativa da parte del Governo nazionale. Allora, questo Consiglio regionale ha degli strumenti, che sono le Commissioni, che sono i funzionari, che è la competenza che dovete mettere in campo, perché nel fare le leggi ci vuole anche competenza, per evitare di fare cose sbagliate! Vi chiediamo troppo di mettere competenza, di mettere testa, di utilizzare gli strumenti e non fogli volanti che escono fuori dal giorno alla notte?

L'emendamento 748 è illegittimo, inapplicabile dal punto di vista formale, non è corretto dal punto di vista sostanziale. Ve ne dico una per tutte, se passa questo punto, gli strumenti…

(Il Presidente comunica la sospensione della seduta a causa di problemi tecnici al sistema audio dell'aula consiliare)

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 28, viene ripresa alle ore 13 e 38.)

(Il Presidente, constatato il perdurare dei problemi tecnici al sistema audio dell'aula consiliare, dichiara chiusa la seduta e riconvoca il Consiglio regionale per il giorno 23 dicembre 2020, alle ore 10)

La seduta è tolta alle ore 13 e 39.